Salone del Mobile 2016: giorno cinque

Gianluca Senese — 17 Aprile 2016

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Scegliamo di passare l’ultimo giorno di questa intensa settimana ancora al Fuorisalone, a spasso per i nuovi quartieri di Ventura Lambrate e 5vie. Ecco cosa ci è piaciuto di più

L’intensa settimana del Salone del Mobile 2016 giunge al termine, e noi scegliamo di salutarla con un giro fra alcuni dei quartieri più nuovi del Furisalone, come Ventura Lambrate e 5Vie, in un interessante itinerario a cavallo fra moda e design.

Scopritelo con noi.

Salone del mobile 2016: giorno cinque

Sedie, chaise longue, tavolini e lampade in colorati fili di pvc per l'inedita "ballhaus" di Marni.
Un invito a scoprire e imparare a ballare la Cumbia, l'antica danza di coppia colombiana, che Marni ha interpretato personalizzando le ampie gonne a ruota tradizionalmente indossate dalle ballerine di Cumbia e i foulard annodati al collo degli uomini.
Non solo istallazione: per tutto il fuorisalone le dimostrazioni della Cumbia curate dalla coreografa Susanna Beltrami hanno animato la Ballhaus di suoni e colori.
Una delle istallazioni di «The nature of Motion», una suggestiva esposizione con cui Nike ha partecipato al Fuorisalone 2016.
Nike ha invitato 10 famosi designer a interpretare il concetto di "movimento" tra naturalità e innovazione.
COS torna al Salone del Mobile con una nuova installazione, realizzata dall’architetto giapponese Sou Fujimoto.
L’installazione “Forest of Light” esplora i concetti di interazione e prospettiva; lo spazio buio è illuminato da altissimi coni di luce, pensati per interagire con i movimenti dei visitatori.
La bellissima chaise longue disegnata per Louis Vuitton da Marcel Wanders, in esposizione nel negozio di Via Montenapoleone.
In Ventura Lambrate i bellissimi tavoli in marmo e "luce" della designer Emma Scolari.
In Ventura Lambrate i bellissimi tavoli in marmo e "luce" della designer Emma Scolari.
Il software studiato da Jessica Smarsch trasforma i movimenti del corpo durante una camminata in pattern digitali per stoffe.
Una suggestiva esperienza tecnologica che mostra come da un software possa leggere il nostro movimento e trasformarlo in qualcosa di concreto e tangibile come il disegno di una stoffa.

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