Olio di ricino, i benefici per capelli e ciglia
Nutre la pelle e il corpo ma soprattutto è un toccasana per i capelli e, si mormora, anche per le ciglia. Di cosa stiamo parlando? Dell’olio di ricino, spesso dimenticato eppure forse l’olio cosmetico più nutriente. Forte e rinforzante tanto quanto la cheratina, Grazia.it vi svela come usarlo se cercate un rimedio naturale che rinforzi capelli, ciglia, sopracciglia e anche le unghie.
L’olio di ricino, il rimedio della nonna
L’olio di ricino è sempre stato un alleato beauty fin dai tempi degli antichi egizi. E il motivo è presto detto: non solo ha una funzione rilassante, se infuso nell’acqua, ma soprattutto ha proprietà nutrienti e rinforzanti che agiscono meglio sul pelo.
Paragonato infatti alla cheratina, l’olio di ricino è infatti un rinforzante ed è perfetto per le chiome più secche e spezzate. Essendo molto nutriente aiuta a ricostruire e a ristrutturare la struttura stessa del capello ed è adatto anche trattamento di ricrescita per i capelli che hanno difficoltà.
Ma come usarlo? Prima di tutto facendo molta attenzione alle dosi perché altrimenti unge troppo la chioma; si può massaggiare sulla cute e sulle lunghezze lasciandolo in posa anche tutta notte al caldo, ideali sono la pellicola, una cuffia o anche un asciugamano caldo. Oppure può essere usato come balsamo dopo l’abituale shampoo. Essendo molto nutriente, idrata completamente il fusto ed elimina le doppie punte.
Proprio per questa sua funzione è molto adatto anche per sopracciglia e le ciglia: nel primo caso aiuta a stimolarne la ricrescita mentre nel secondo agisce come rinvigorente. Spesso indebolite dall’uso dei mascara e dei piegaciglia, le ciglia infatti possono risultare deboli e spezzarsi addirittura; l’olio di ricino, massaggiato delicatamente in una massimo due gocce e poi risciacquato con acqua tiepida, le rende più forti. Un accorgimento: attenzione alla quantità perché può creare piccole infezioni alla rima della palpebra. Quindi al massimo due gocce su uno spazzolino e risciacquare abbondantemente. In alternativa, una solo una goccia nel mascara, anche quando si è seccato così si ammorbidisce.
Una curiosità: sapete perché in inglese si chiama “castor oil”? Perché in antichità sostitutiva nell’utilizzo l’olio di castoro o castoreo, che si ottiene strizzando la ghiandola vicino ai genitali dell’animale, per cui se ne ricava una quantità minima, a differenza dell’olio di ricino.
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