Trovare il coinquilino perfetto è più difficile che trovare l'amore: tra App e ubriacature, ecco cosa dovete sapere prima di pronunciare il fatidico sì
Trovare il coinquilino giusto è più difficile che trovare l'amore.
E mentre il partner della vita può avere un senso anche nel caso in cui sia uno nuovo a ogni stagione, il coinquilino ha diverse sfaccettature, quelle del diamante innanzitutto: può anche essere per sempre.
Quindi occhio a non fare passi falsi a monte perché rischiereste poi di farli sulle pattine (nel caso vi capitasse un coinquilino fissato con la pulizia dei pavimenti) oppure di farli dribblando vestiti, scarpe e masserizie di ogni tipo buttate a destra e manca (nel caso non meno deprecabile vi capitasse un coinquilino disordinato).
Ma non temete: bastano pochi accorgimenti per non finire con il nascondersi nella doccia armati di coltello ad aspettare che entri la coinquilina, tipo Psyco.
Tra App per assicurarsi di non inciampare in epic fail tipo le pattine e dritte che vi eviteranno lo slalom tra il caos puro, ecco come tenere alla larga i coinquilini psyco, guardandoli dalla finestra sul cortile negli altri appartamenti di chi non si è tutelato abbastanza.
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Le App per trovare coinquilini
Se sull’App Store sbocciano come i funghi le applicazioni che aiutano a trovare i coinquilini un motivo ci sarà.
Non è solo perché l’App Store è ormai diventato un Bazar di ogni diavoleria e stramberia immaginabile dai neuroni, roba che in confronto il D-Mail offre poche risposte esilaranti a problemi umani che nemmeno sapevamo di avere. Le Applicazioni per scegliere con chi vivere sono manna dal cielo di cui fare immediatamente il download.
La lunga lista di App per coabitare serenamente con degli sconosciuti ha come dulcis in fundo Badi, fiocco rosa spagnolo che offre una rosa di potenziali candidati tra cui scegliere, per una rosea convivenza.
La Spagna è certamente una specialista in materia di convivenza studentesca, basta guardare un film come L'appartamento spagnolo per averne un caleidoscopico assaggio (il titolo originale è L'auberge espagnole che in francese viene usata come espressione per indicare un luogo il cui tasso di disordine raggiunge le stelle, ndr).
Dalle stelle alle stalle, il passo è breve: per non ritrovarsi in una porcilaia da cui scapperebbe perfino Mastro Lindo con le mani nei capelli (si fa per dire), fate incetta di App come Badi, Roomi e Roomster.
Casting a gogò
Fate conto di essere il direttore casting del nuovo film di Martin Scorsese. Metteteci altrettanta cura e lo stesso tempo per scegliere il migliore cast per il set più importante della vostra vita: l’appartamento in cui abitate.
Ci impiegherete mesi se non addirittura anni, dovrete chiedere un sacco di permessi a lavoro e scervellarvi notti intere su quale bio dei candidati vi convince di più (per poi affidarvi a un ben più sicuro stalking del profilo Instagram, ovviamente).
Vedrete che prima o poi ce la farete a trovare il nome perfetto per il vostro campanello. E per dei titoli di testa da far perdere la testa.
Non troverete un DiCaprio ma almeno avrete qualche speranza di non ritrovarvi dopo pochi mesi sul set de La guerra dei Roses.
Il passaparola
Pare che il passaparola funzioni sempre, nel bene e nel male.
Se il fenomeno Fake News non ve l’ha già dimostrato abbastanza, provate a coltivare questa millenaria pratica (che per decenni è andata sotto il nome di pettegolezzo) declinandola alla vostra esigenza.
Mettete in giro la voce che state cercando qualcuno con cui dividere la casa e aspettate di raccogliere ciò che avete seminato. Se non è panico, va sempre bene.
Con il passaparola passa l’ansia di prestazione (anche l’ansia di prestazione della piastra per capelli, cosa che prima o poi con una coinquilina vi capiterà) e passa anche lo step più critico: quello del pensiero di avere fatto il passo più lungo della gamba.
Lasciate che sia il caso a portarvi il vostro coinquilino sull'uscio.
La sbronza pre firma del contratto è d’uopo
In vino veritas. In vodka figuriamocis.
Prima di firmare la vostra condanna alla convivenza forzata, optate per il subdolo escamotage del fare bere il lui o la lei che vi state per mettere in casa.
Soltanto così potrete conoscere a fondo il vostro coinquilino antelitteram.
Strappategli tutte le confessioni che riuscite e, in base a quelle, decidete sul da farsi.
Se tra un drink e l’altro scoprite che odia i gattini e che ha appena incominciato a suonare la tromba, scappate a gambe levate.
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