Fotogallery Le 10 sedie più famose della storia del design
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Icone senza tempo, capaci di emozionare oggi come allora
Sono delle vere e proprie icone, entrate ormai nel nostro immaginario comune. Queste sedute da più di 100 anni ci affascinano e sono l’oggetto del desiderio di appassionati e collezionisti.
Senza nessuna pretesa - 10 pezzi sono davvero troppo pochi per raccontare la storia del design - ecco una selezione per epoche e di cuore. Fate la vostra scelta e ricordate, tutti questi pezzi sono attualmente in vendita.
«LC1» Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand; 1928 - Cassina
Riconoscibile dal famoso rivestimento in pelo pezzato e dalla struttura in acciaio cromato, La poltroncina «LC1» è disponibile anche in un’ampia gamma di colori, molto interessante la versione outdoor. Ne esistono tre versioni per differenti situazioni d’uso: il modello esposto al Salon d’automne del 1929, la versione per Villa Church del 1928, e quella del 1930 per l’esposizione all’Union des Artistes Modernes.
«Barcelona Chair» Ludwig Mies Van der Rohe; 1929 - Knoll
Un vero cult, la «Barcelona Chair» prende il nome dall’Esposizione Universale 1929 a Barcellona, per la quale fu progettata per il padiglione della Germania. Per rispondere alle esigenze di produzione seriale Van der Rohe l’ha ridisegnata leggermente nel 1950.
«S32» Marcel Breuer; 1929 - Thonet
Il modello risale al fecondo periodo berlinese di Marcel Breuer, che va dal 1928 al 1931 quando, lasciato il Bauhaus, egli inizia a lavorare come architetto e interior designer indipendente realizzando una serie di splendidi arredamenti interni e disegnando numerosi mobili. Tubolare in acciaio, legno e canna d’India intrecciata, formano questo modello tra i più conosciuti al mondo.
«Chaise A» Xavier Pauchard; 1934 - Tolix
Xavier Pauchard, operaio metallurgico è il padre di questa splendida sedia. Spesso considerata la sedia da caffè per eccellenza è solida e aggraziata insieme, l’esempio perfetto di come la conoscenza profonda delle materie prime possa evolvere in un pezzo della storia del design.
«832 Luisa» Franco Albini; 1949 - Cassina
Franco Albini lavorò quindici anni alla versione definitiva di questa sedia, per un nuovo linguaggio, che fa della schiettezza compositiva un metodo progettuale, nel 1955 valse al progetto il premio Compasso d’oro. Poltroncina con struttura portante, schienale, sedile in acciaio, e imbottitura in poliuretano espanso. Disponibile in noce, frassino o frassino tinto nero con rivestimento in tessuto o pelle.
«Eames Fiberglass Armchair» Charles e Ray Eames; 1950 - Vitra
Originariamente prodotte solo in vetroresina, con l’evoluzione e la conoscenza dei materiali si è scelto il polipropilene come materiale della seduta di questa sedia. Disponibile in diversi colori e soprattutto diverse tipologie di gambe, il vero must da anni è sicuramente quella a dondolo.
«699 Superleggera» Gio Ponti; 1951 - Cassina
Una vera sfida racchiusa nella sezione triangolare delle gambe, ridotte fino all’estremo compatibilmente con le esigenze costruttive dell’epoca, Gio Ponti disse:“Assottigliando visualmente la forma, la esprime”. Disponibile in frassino naturale, laccato bianco o nero per la struttura e il sedile classico intreccio di canna d’India o imbottito.
«Mezzadro» Achille e Pier Giacomo Castiglioni; 1957 - Zanotta
Achille e Pier Giacomo Castiglioni anno 1957 progettano questo sgabello utilizzando il sedile di un trattore di quasi cinquant’anni prima. La configurazione fa apparire «Mezzadro» sospeso, viene valorizzato al massimo il concept di sperimentazione legato a questo pezzo.
«Panton Chair» Verner Panton; 1960 - Vitra
La sua tipica forma ad “S” la rende la più famosa sedia in plastica al mondo, considerata uno dei capolavori del design danese. Nel passato ha avuto più di uno stop alla produzione per diversi problemi con il materiale, l’attuale versione è relativamente recente quando nel 1999 Vitra trova la giusta combinazione che ha reso disponibili anche i tanti colori che consociamo oggi.
«Sacco» Gatto, Paolini, Teodoro; 1968 - Zanotta
L’originale poltrona a sacco simbolo di quel tempo, questa poltrona non-poltrona nasce in un periodo di cambiamento di ribellione e porta ancora, dal 1968, questa voce. Nata in pelle con imbottitura di palline di polistirolo espanso, attualmente esistono moltissime varianti. Tessuti high-tech la rendono perfetta anche per un comodo riposo all’aperto.
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