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Bellezza

L’eyeliner: la sua storia e le curiosità da sapere

L'eyeliner: la sua storia e le curiosità da sapere

foto di Gioia Corazza Gioia Corazza — 23 Luglio 2014

L' eyeliner : ridisegna gli occhi e accentua lo sguardo con un solo tratto; è l’oggetto magico del make-up. Ecco le cinque curiosità da sapere.

Gallery eyeliner storia 2014

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C’era una volta...
Si chiamava khol nei paesi arabi e kajal nei paesi asiatici: era sostanzialmente una polvere composta da galena, malachite, zolfo e grasso animale. Era usato per prevenire infezioni e disfunzioni della vista, ma anche per proteggere i bambini dal malocchio. Molti manifesti e dipinti dell’Antico Egitto mostrano sia uomini sia donne con occhi truccati in un certo modo: la linea nera del khol veniva estesa oltre l’occhio, curvandosi verso lo zigomo o verso il sopracciglio. L’ispirazione arrivava dagli occhi del gatto, animale legato alle divinità feline dell’Antico Egitto. Dopo un Medioevo lontano dal culto del corpo, nel Rinascimento le donne riscoprirono il piacere di abbellirsi, e con esso si fece strada il bistro organico, una polvere nera ottenuta dalla fuliggine del legno di faggio, impastata con gonna e usata come cosmetico nel trucco degli occhi. La vera glorificazione fu nel Novecento, dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla diffusione del trucco occhi: un periodo che partì con le dive degli anni Venti e Trenta e passò per gli anni Sessanta, senza interrompersi.

A tempo di eyeliner
Anni Venti. Nell’epoca del cinema muto, la linea nera dell’eyeliner, con le ciglia finte, era l’essenza del make-up delle dive. Anni Trenta. La linea si allungava oltre la fine dell’occhio e l’andamento era discendente. Anni Cinquanta. ll tratto era sottile e vicino all'interno per insipessirsi nella parte centrale della palpebra e terminare con una coda sottile verso l’alto. Per Marilyn Monroe fu pensato un make-up che sottolineasse lo sguardo languido, detto “a pagoda” per la forma che aveva. Anni Sessanta. Il tratto dell’eyeliner era spesso e terminava con una codina allungata verso l’alto, che sporgeva dall’occhio; l'eccezione fu Twiggy: il suo trucco prevedeva l’uso della linea sottile di eyeliner anche nella rima ciliare inferiore; unendosi alla linea sopra l’occhio, enfatizzava lo sguardo.

Linea che vuoi, eyeliner che trovi
Oltre a numerose varianti cromatiche, l’eyeliner è in diversi applicatori e formule. Il kajal ha un pennellino allungato, a stilo, o in crema. L’eyeliner liquido è la più classica formulazione; ha due applicatori: morbido e sottile o in feltro. L’ eyeliner in penna è di facile utilizzo ma ha un tratto poco pigmentato. L’eyeliner in gel o in crema (il finish, nel secondo caso, è mat) ha una colorazione lucida e intensa ed è in vasetto: serve un pennellino per prelevare il prodotto. L' eyeliner matita ha il pregio di essere facilmente sfumabile. Il cake eyeliner si presenta in una cialda molto simile a quella di un ombretto; si applica con un pennellino bagnato.

Passerelle a colpi di eyeliner
Ridefinire lo sguardo non è mai stato così facile: avere un trucco completo anche senza l’ausilio dell’ombretto è possibile con l'eyeliner. Per questo è consacrato dai make-up artist e lo vediamo spesso applicato sugli occhi delle modelle. Non c’è una tendenza precisa che definisca lo spessore della linea: ogni tratto s’inserisce tra le ciglia per racconti ogni volta diversi.

© Riproduzione riservata

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