Diesel: i 10 jeans più belli

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Chiari, con il risvolto, strappati, anni 50 o super sportivi. Ecco i modelli di jeans Diesel che non possono mancare nel vostro guardaroba per interpetare al meglio le esigenze della giornata



Diesel e Denim accoppiata perfetta. Così abbiamo scelto per voi i dieci modelli più significativi della stagione, stando attenti sia alle diverse fisicità e che ai differenti momenti della giornata in cui dovrete indossarli. Tutta una questione di dettagli, perché il jeans ideale da uomo non dovrebbe mai essere esagerato nello stile, quanto piuttosto adattarsi con naturalezza al resto del look.

Si parte dalla novità della primavera-estate 2016: i Khiro, che uniscono alla classica struttura cinque tasche e alla gamba diritta, un tocco nipponico. Li consigliamo a chi vanta una corporatura snella e flessuosa. Il modello sportivo con la coulisse, invece, è suggerito per i più giovani dalle proporzioni regolari di torace e gambe. Se adorate il risvolto e il cavallo basso, puntate sul Carroot-Chino, da completare con una t-shirt basica bianca o nera. I jeans strappati, poi, vanno resi meno scanzonati da un blouson nei toni del blu o del marrone, tipico del daywear casual.

Proseguendo, i neri sono un altro must, che suggeriamo a quanti di voi abbiano le gambe più muscolose di spalle e braccia, così da minimizzare eventuali difetti. Il modello anni 50, diversamente, andrà benissimo per i nostalgici, da portare con la camicia e una giacca sfoderata. Il maglione, invece, sarò il compagno fedele dei Buster nel color cachi, così come il Larkee dal lavaggio scuro verrà valorizzato da un pullover a costine da mettere a pelle. Gli ultimi due, l’ibrido stile tuta e quello a vita bassa, infine, saranno in sintonia con le sneaker dalla tomaia alata e le felpe con il cappuccio.

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Huawei Mate 9: il nuovo smartphone top di gamma è #AStepAhead

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Il phablet di Huawei si rinnova completamente, diventa più veloce e promette di rimanerlo a lungo. Strizzando l'occhio agli appassionati del bel design...

C'è sempre una certa pressione quando si passa dall'essere competitor all'essere leader.

Nel primo caso si lavora, si lavora, si lavora per dimostrare di meritare il primo posto. Non ci sono aspettative, se non quella di far meglio di qualcun altro. Nel secondo caso, invece, si deve far meglio di tutti. E confermarle, le aspettative.

Ecco, questa è la storia di Huawei. Che nel corso di (pochi) anni è passata dall'essere un underdog - uno sfidante di valore ma poco considerato dal "grande pubblico" - all'essere leader di mercato, giocandosela con nomi come Samsung e Apple. Ci vuole costanza e sostanza per raggiungere questo risultato, oltre che una sequenza di prodotti validi, apprezzati, ben costruiti e in grado di conquistarsi la fiducia del pubblico.

Con il P8 prima e il P9 dopo, Huawei ha inanellato due smartphone top di gamma che hanno rappresentato il massimo che uno cellulare potesse offrire al grande pubblico. Soprattutto lo Huawei P9, che ha convinto per le sue prestazioni fotografiche (con una doppia fotocamera costruita in collaborazione con Leica e lodata da tutti) e la sua qualità costruttiva.

Ora, però, c'è da confermare e rilanciare. O come dicono in Huawei "stare un passo avanti". #AStepAhead: è il nome/hashtag che l'azienda cinese ha dato all'evento di presentazione del suo nuovo top di gamma, che va ad affiancarsi all'apprezzatissimo P9: lo Huawei Mate 9.

Successore dell'apprezzato Mate8, lo Huawei Mate 9 arriva in due versioni: una "classica" con schermo da 5,9'', e uno più piccolo (da 5,5'') costruito in collaborazione con Porsche Design.

Huawei Mate 9: grande schermo, grandi prestazioni

La formula dei phablet - un po' phone e un po' tablet - si è rivelata talmente vincente che, pian piano, tutti i cellulari hanno cominciato ad aumentare le dimensioni degli schermi (ricordate i tempi in cui Apple dichiarava che non avesse senso un cellulare più grosso di 3,5''?).

In un contesto cambiato, quindi, descrivere lo Huawei Mate 9 come un "phablet" sembra quasi anacronistico. Potremmo definirlo invece un cellulare con lo schermo bello grande, di quelli pratici per navigarci su Internet, leggere (e scrivere) le mail, sfogliare le foto di Instagram.

Con i suoi 5,9'' di schermo full HD (1920x1080pixel), lo Huawei Mate 9 resta però un cellulare da tenere in tasca e in mano, pratico e senza dimensioni troppo generose. Merito dei bordi laterali quasi assenti (già visti nel Mate 8, e apprezzatissimi), che riescono a contenere le dimensioni dello smartphone a livello dell'iPhone 7 Plus (che però offre uno schermo di soli 5,5 pollici).

Il tutto accompagnato da un hardware invidiabile: il nuovo processore Kirin 960 - a 8 core - che dichiara le migliori prestazioni tra i processori finora disponibili, riducendo del 15% i consumi elettrici del predecessore; 4GB di RAM che garantiscono fluidità anche nel multitasking e 64GB di memoria espandibile con microSD; una capiente batteria da 4000mAh con tecnologia quick charge (anzi, SuperCharge) che si ricarica quasi completamente in 60 minuti e in 10 fornisce energia sufficiente per "guardare due film completi" come sottolineano in Huawei.

Richard Yu, CEO di Huawei, ha sottolineato anche la longevità del device - "Born fast, stays fast" è stato lo slogan - merito di un algoritmo di "machine learning" in grado di comprendere il nostro utilizzo del device e anche le reali necessità delle varie app che usiamo (alcune sfruttano maggiormente il processore, altre la RAM, altre il processore grafico... non tutte le app sono uguali) e di smistare le risorse a disposizione in base alla necessità. Insomma: parola chiave "ottimizzazione".

Per finire lo Huawei Mate 9 conferma la partnership con Leica e presenta una nuova generazione della doppia fotocamera già vista sul P9: un sensore monocromatico da 20Mpx (con apertura f/2.2) accoppiato a un sensore a colori da 12Mpx (anche questo f/2.2), che si combinano per offrire foto dettagliate e nitide.

Per riassumere: per noi esseri umani l'importante è che un cellulare sia veloce, reattivo, bello da vedere e che faccia belle foto. Lo Huawei Mate 9 sembra avere tutte le caratteristiche per soddisfarci (al prezzo di 749 euro).

Porsche Design Huawei Mate 9

Se invece la sostanza non vi dovesse bastare, e vi dovessero avanzare 1395 euro, il modello che fa per voi è probabilmente il Porsche Design Huawei Mate 9, presentato in concomitanza con il suo "fratello grande".

Nonostante ne condivida il nome - e le caratteristiche tecniche - lo Huawei Mate 9 prodotto in collaborazione con Porsche Design è un prodotto completamente diverso, anche nel formato: 5,5'', con un design completamente rivisto (il sensore di impronte si trova nella parte frontale, in questo caso).

A differenziarlo dal Mate 9 "classico" - oltre al prezzo quasi raddoppiato - sono alcuni dettagli non da poco.

Innanzitutto lo schermo, che in questo caso diventa un display curvo 2K con risoluzione di 2560x1440 pixel: impressionante.

In secondo luogo lo spazio di archiviazione, che passa a 256GB di SSD affiancati da 6GB di RAM.

Con la sua scocca metallica in nero grafite, il Porsche Design Huawei Mate 9 è sicuramente un oggetto del desiderio. Che il gioco valga la candela (o meglio i soldi spesi) sta a voi deciderlo. Il target a cui questo prodotto, dopotutto, è evidentemente e volutamente selezionato.

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Da AW LAB le nuove Timberland Cupsole 2.0

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Le chukka sneaker Cupsole 2.0 di Timberland scoprono il colore e sono già disponibili da da AW LAB

La tendenza del monochrome ispira Timberland per Cupsole 2.0, il boot chukka che è anche un po' sneaker e per questo piace agli estimatori dell'urban fashion.

Al motto di "Different colors, one attitude" la collezione per l'Autunno-Inverno 2016 sceglie il colore. Tre le varianti per l'iconico modello dalla finitura nabuk: blu navy, rosso accesso e verde oliva. Oltre, ovviamente, alla versione black.

Disponibile in tutti gli store AW LAB e online su aw-lab.com.

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Porsche Design presenta il 911 Soundbar

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Il nuovo Home Sound System di casa Porsche

Una scultura contemporaneo più che un sistema audio. Il nuovo Soundbar 911 di Porsche Design è un impianto sonoro ad altissima deifinizione, che ruba le sue componenti alle auto sportive. Alcuni esempi? Il doppio terminale di scarico reinterpretato come subwoofer, le saldature lasciate a vista per esprimere assoluta mascolinità.

Il design all'avanguardia, con il corpo metallico che va a poggiare su una base in nero opaco, cela il massimo delle prestazioni: Virtual Surround System 2.1 di alta qualità, 200 watt in uscita, Dolby Digital Decoder, DTS TruSuround™, tecnologia wireless Bluetooth® 3.0, due ingressi digitali, un’uscita analogica e display LED.

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Briston: gli orologi dallo spirito casual

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Gli orologi Briston e il gusto per lo stile freetime nei nuovi modelli Clubmaster

Gli orologi Briston sono la quintessenza del casual chic. Cronografi capaci catalizzare le atmosfere dei college inglesi e delle regate, del preppy stile e delle partite a cricket. Specie nelle serie Clubmaster, che fonde il classico cinturino in tessuto con la cassa in acetato di cellulosa, un materiale ipoallergio qui reso speciale dalla finitura a guscio di tartaruga.