Ricetta per un weekend enogastronomico tra tartufo, vino e natura
Un weekend enogastronomico indimenticabile, all'insegna del buon cibo e del buon vino, ma non solo. L'autunno e l'inverno sono la scusa perfetta per viziarsi e coccolarsi un po' di più.
Vi portiamo in Monferrato, alla scoperta di antiche chiese romaniche, di ristoranti da provare, di cantine da visitare. In coppia, ma anche con amici o in solitaria. Ecco tutto quello che potete fare, vedere, assaggiare.
Ricetta di un weekend enogastronomico in Monferrato
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Dove mangiare cibo piemontese
“Santisé” è il nome del piccolo paese di San Desiderio in dialetto piemontese, dove si trova questo ristorante accogliente da cui prende anche il nome. L'atmosfera è calda e rilassata e il locale propone cucina tipica piemontese, ma con un gusto contemporaneo.
I proprietari si occupano anche del giardino, che con il sole consente anche di rilassarsi sorseggiando un calice di vino prima di sedersi a tavola o un caffè per digerire. Piatti consigliati: agnolotti goobbi ai tre arrosti (con maiale, coniglio e manzo), faraona con fondo di verdure profumata alla grappa, torte alle nocciole.
Per ogni portata, ovviamente, è previsto l'abbinamento di un vino del territorio, rigorosamente rosso.
Dove mangiare il tartufo
Monferrato, Langhe e Roero sono i territori più conosciuti per i tartufi e l'autunno è sicuramente la stagione in cui è possibile provare piatti di ogni tipo con una spolverata di queste pepite dall'incredibile aroma. Sono tanti i ristoranti che offrono menù ad hoc. Noi vi suggeriamo di provare Campanarò, locale che si trova in pieno centro ad Asti, in cui padre e figlio vi condurranno alla scoperta di prelibatezze del territorio e di etichette da abbinare.
Si parte con gli antipasti, dall'insalata russa al vitello tonnato alla millefoglie di robiola e miele, per poi passare al piatto forte: uovo in cocotte, cioè una terrina in cui al tortino a base di pane, crema di latte e parmigiano, viene aggiunto il tuorlo d'uovo morbido e una grattugiata infinita di tartufo.
Se invece volete proseguire con la carne non potete non provare lo spezzatino di cinghiale. Vini d'obbligo: Ruchè, Barbera, Grignolino.
Dove mangiare in mezzo alla natura
Se al classico ristorante preferite l'agriturismo, circondati da colline e animali in libertà il posto giusto è Ca' Mariuccia, ad Albugnano, a circa cinque minuti di bicicletta dall'Abbazia di Vezzolano.
Questa azienda agricola ha fatto dell'etica e dell'ecosostenibilità la sua ragion d'essere. Il tipico casale piemontese era già destinato alla coltivazione di nocciole e alla produzione vitivinicola ed è stato recentemente ristrutturato seguendo i principi della bioedilizia e utilizzando materiali naturali o di recupero.
Al vostro arrivo è probabile che siate accolti dalle oche o da uno dei tanti gatti che scorrazzano per la proprietà, ma avrete la possibilità di fare un giro e ammirare anche alpaca, pavoni, maiali, struzzi e capre. Si tratta di animali non solo da allevamento, ma anche salvati da altri contesti.
Da Ca' Mariuccia potrete mangiare prodotti realizzati in loco o anche una pizza con farine bio. Qui è possibile inoltre partecipare a degustazioni di vini della cascina o acquistare i loro prodotti, dalle conserve all'olio, dalle passate di pomodoro ai vini alle verdure sott'olio.
Un tour in bici alla scoperta del romanico
Pochi sanno che il Piemonte è ricchissimo di chiese romaniche, mantenute in ottime condizioni e visitabili su richiesta. Il solo Monferrato conserva un tesoro di oltre 80 siti tra pievi, chiese e abbazie distribuite nel territorio di Alessandria e Asti.
Gli itinerari sono tanti e si può decidere di percorrerli in auto o con una guida, ma quello che vi consigliamo è di noleggiare delle e-bike e stabilire un percorso di due giorni che vi porti alla scoperta dei luoghi più di vostro interesse e vi consenta di ammirare il paesaggio circostante, scaldarvi e anche consumare qualche caloria in vista delle inevitabili mangiate.
Ormai quasi tutti gli agriturismi e molti bed and breakfast del territorio mettono a disposizione dei loro ospiti le e-bike, ma basta chiedere al momento della prenotazione per muoversi d'anticipo e noleggiarle altrove se non dovessero averne.
Grazie alle e-bike, infatti, potrete pedalare godendo della buona aria e ammirando le distese di vigneti e le colline in cui l'occhio e la mente si perdono e ritrovano subito serenità e che mantengono immutato il loto fascino sia con il sole che nelle giornate più fredde, in cui la nebbia rende tutto un po' più misterioso.
Cosa vedere: l'Abbazia di Vezzolano
Situata nel comune di Albugnano (in provincia di Asti) questa chiesa dallo stile romanico e gotico è uno dei complessi medievali più importanti del Piemonte. Il termine "abbazia" è utilizzato impropriamente, dato che non è mai stata tale, ma lo si fa risalire alla volontà di Carlo Magno di erigere una chiesa abbaziale in un luogo a lui caro per via di un'apparizione.
Oltre a essere situata in un luogo nascosto, a valle delle colline e circondata dunque da boschi e prati, vanta una struttura del tutto particolare, ormai quasi introvabile in Italia. Al suo interno, infatti, l'ingresso è diviso dalle navate da un pontile finemente decorato. Proseguendo nella visita potrete ammirare il chiostro (in foto) e la foresteria arricchiti da affreschi, ma anche il frutteto nel terreno retrostante realizzato di recente.
Le visite in autunno e inverno sono consentite solo il sabato e la domenica. L'ingresso è gratuito.
Cosa vedere: la Pieve di S. Lorenzo e la chiesa di S. Secondo
Rimanendo nell'astigiano, delle circa trenta chiese romaniche, due valgono sicuramente una visita: la Pieve di San Lorenzo a Montiglio Monferrato (in foto) e la chiesa di San Secondo a Cortazzone.
La prima sorge isolata di fianco a un piccolo cimitero, in cima a una salita e una volta aperta vi mostrerà il suo tesoretto fatto di pietre rimaste intatte allo scorrere del tempo e a capitelli dalle lavorazioni tutte diverse. Anche all'esterno gli elementi decorativi non mancano. Il consiglio è di entrare e lasciarvi ipnotizzare dal racconto dell'audioguida che tra luci e spiegazioni, vi svelerà i segreti di questo luogo.
La chiesa di San Secondo a Cortazzone condivide con la Pieve di San Lorenzo il bicromatismo delle strutture murarie e i particolari elementi decorativi che il visitatore deve scoprire negli archetti e nelle cornici. Non dimenticate di chiedere l'enorme chiave in ferro battuto al benzinaio del paese per poter aprire la porta e accedere a questo gioiello romanico (sì, bisogna davvero recuperare la chiave).
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