Road trip in Marocco: l'itinerario perfetto tra deserto e Oceano

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Itinerario per un road trip in Marocco dai mille scenari. Da Marrakech all'Oceano, attraversando montagne, deserti ed oasi

Il Marocco, una terra unica dagli infiniti paesaggi e mille colori. Dalla spiritualità della città rossa, Marrakech, alle oasi verdi della Valle del Draa fino alle altissime dune oro del deserto del Sahara e le più alte ancora del monte Toubkal, passando tra villagi e mercati, altri deserti e via fino a raggiungere il blu dell’oceano di Essaouira.

Un viaggio che sembra un film.

Ecco cosa vedere, cosa non perdere e dove dormire per un'esperienza da sogno.

Viaggio in Marocco: itinerario e consigli

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Pronti, partenza, via: Marrakech

La città rossa, per il colore delle sue abitazioni e quella calda luce che accende i vicoli e le strade e tinge tutto, anche il cuore, di indelebili sfumature.

Una città unica nel suo genere, Marrakech è una serie di sensazioni forti come le spezie profumate che colorano la Medina, il quartiere antico, cuore e anima di questa città, con la Moschea della Koutoubia, il sontuoso palazzo El Bahia, la Madrasa di Ben Youssef e poi il grande protagonista, il souk, il mercato tradizionale.

Spezie, tappeti, pellami, gioielli e kaftani sono solo alcune delle tante meraviglie in vendita in questo labirinto magico.

Qui vige una sola regola: perdersi e godersi la vita che scorre irrefenabile come le "Kesh angels”, le donne motocicliste immortalate dal fotografo Hassan Hajjaj (troverete le sue opere nel suo spazio “Jajjah”).

Tra mille profumi, voci e colori, ogni strada porta come per magia nel luogo simbolo della città, piazza Jamaa el Fna. Impossible da descrivere, tutta da vivere, specialmente dall’alto, da una delle tante terrazze che la circondano.

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Da non perdere:

Maison de la photographie: una galleria con un perscorso di immagini potenti per capire la straordinaria complessità di questo paese a partire dal 1879 a oggi. Bellissima anche la terrazza con ristorantino. 

Café des Epices un bar/ristorante con terrazza vista piazzetta delle spezie. Perfetto per un pranzo al sole osservando la vita del souk che scorre sotto di noi. 

Jardin Secret unico giardino all’interno della Medina, un’oasi di pace dove rifugiarsi dopo una giornata nel souk.

Henna café associazione culturale e piccolo ristorantino, offre squisiti piatti marocchini con opzioni vegane accompagnati da artisti locali pronti a decorarvi con henna 100% naturale. 

Guéliz, la ‘nuova’ Marrakech, qui i colori della medina hanno il volto nuovo della contaminazione e le palme si alternano a gallerie, atelier e musei. 

Dar el Bacha un palazzo spettacolare come il caffè che viene servito qui dal 1910. Per comprendere appieno il significato di Arabica e sentirsi in un film di Wes Anderson.

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LRNCE showroom della linea di ceramiche e tessuti moderni di Laurence Leenaert. La tradizione dei materiali si sposa con l’innovazione, per pezzi unici e spontanei come questo progetto

Jardin Majorelle ormai un simbolo della città, un eden incantanto dove il verde della vegetazione si mescola con il blu (majorelle appunto) della suggestiva architettura islamica. Con un unico biglietto merita una visita anche il Museo Yves Saint Laurent a pochi passi di distanza.

Amal women’s training center associazione no profit, gestita da sole donne, dove assaggiare piatti tipici oppure imparare a cucinarli grazie ad uno dei tanti corsi di cucina. Tutto il ricavato va a sostenere l’inserimento femminile nel mondo del lavoro.

Riad Berbère un'oasi incantata dove gustare una romantica cena a lume di candela fronte camino o in terrazza. Si può anche soggiornare nelle elegantissime camere. 

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Dove dormire

Il riad (in arabo ‘giardini’) le antiche dimore marocchine a più piani con le stanze affacciate su un patio centrale, dove spesso si trovano una  piscina o una fontana. Protetti da spesse mura, nascondono un mondo calmo e segreto, un’oasi di pace e silenzio dove rifugiarsi dopo una giornata immersi nella vita che scorre veloce all’esterno.

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Riad 72: una casa lontano da casa, un’accoglienza calorosa come i suoi interni che uniscono lusso e tradizione marocchina a tocchi di design contemporaneo, in una contaminazione di epoche e influenze in vero stile “Marrakech”.

Da non perdere il tramonto dalla piscina della terrazza (una delle più alte della città).

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El Fenn. Tra piante di banane, mattonelle arcobaleno, cactus e piscine, questo riad di lusso è un sogno ad occhi aperti. Luce soffusa e colori accesi, opere d’arte alle pareti, candele e lanterne riproducono tra le mura di questo palazzo storico un distillato di Marrackech.

Da non perdere: un bagno di vapore nell’hammam e un drink sul terrazzo affacciati sui tetti rosa della città (è possible accedere al bar della terrazza senza soggiornare in struttura).

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Maison Brummel: un gioiellino “segreto” di recente apertura proprio accanto al famoso Jardin Majorelle. Solo otto camere che affacciano su un giardino lussureggiante dove le palme si specchiano sulle pareti rosa. Una casa boutique che sarà difficile lasciare.

Da non perdere: la colazione nel patio vista piscina circondati da palme e cactus.

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Da Marrakesh a Ait Ben Haddou, la città fortificata 

Da Marrakech al deserto del Sahara, tra passi di alta montagna da togliere il respiro, roseti, curve su curve a prova di vertigini e piccoli villaggi dal grandissimo cuore (e accoglienza). 

Passo Tizi n’Tichka, passaggio obbligato e meraviglioso in direzione sud, queste curve con vista ci consentono non solo di attraversare la catena montuosa dell’Atlante ma anche di adattarci ai ritmi della natura salendo piano su vette che tagliano questa terra per poi scendere a valle e raggiungere uno (dei tanti) stop mozza fiato di questo viaggio on the road: Ait Ben Haddou. 

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Patrimonio unesco, questa città fortificata (location del film Gladiatore) che si nasconde all’occhio grazie ai suoi colori “terra” che si mimetizzano con la roccia, colpisce poi una volta raggiunto il suo cuore per la vista sconfinata e l’accoglienza calorosa quanto il famoso tè alla menta, fedele compagno di questo viaggio.

Da non perdere la vista dall’alto della fortezza e uno stop alla galleria Tiwirga, spazio artistico dell’artista Hafida Zizi, mostra, atelier e laboratorio dove i colori si mescolano con le emozioni.  

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Si riparte poi verso la Valle delle Rose, un’oasi di pace dove anche il cielo si tinge di rosa in onore del suo nome. Panorami sublimi, con paesaggi aridi costituiti da rocce e montagne ocra e rosa che si alternano a palmeti e roseti. 

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Dalla Valle delle rose al deserto: il Sahara

Se pensate che il viaggio conti più della destinazione, questa è la tappa che fa per voi (ma lasciate a casa le vertigini).

Giornata on the road, oggi il mondo si guarda dal finestrino ed è un’esperienza dal sapore mistico.

Paesaggi lunari, villaggi berberi mimetizzati nella roccia, cammelli, venditori di datteri e poi lei, madre natura, in tutta la sua potenza e irriverenza a plasmare le Gole di Dades: un serpente di curve e tornanti che si snoda duro e spigoloso fino alla cima. 

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Alla salita segue la discesa, il paesaggio cambia ancora e ancora, fino alle prime timide dune di Merzouga, preludio della comparsa del grande protagonista, il deserto del Sahara.

Per descriverlo non bastano le parole, perché la lingua del deserto è quella dell’oro delle dune, del vento che scrive sulla sabbia, del fuoco che riscalda la notte, dei canti berberi, del sole che sale con calma e poi scende aprendo il sipario per lo spettacolo della via lattea. 

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Dove dormire

Desert Luxury Camp: per un letto vista dune, una cena fatta di tajine, cous cous e specialità berbere e uno show fornito da sua maestà natura.

Un luogo unico, lontanto dalle contaminazioni della città (dista mezz’ora di 4x4 da Merzouga, il primo centro abitato), tanto silenzio e tantissimi ricordi inclusi nel soggiorno, insieme ad un indimenticabile passeggiata su dromedario con destinazione tramonto tra le dune (particolare attenzione è posta al benessere degli animali del campeggio). 

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Dal deserto all’oasi: la Valle del Draa

Lasciamo il mare oro per dirigerci verso quel polmone verde, meta agognata, sognata e immaginata dai tempi dei tempi: l’oasi di palme della Valle del Draa.

Dopo tanti chilometri costellati di villaggi, mercati, venditori di ceramiche e tappeti, il deserto lascia il posto a lussureggianti palmeti, a cui fanno da sfondo imponenti montagne dal colore rossastro: non è un miraggio, è tutto vero. 

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Dove dormire:

Kasbah Hnini: anche Aladin, se avesse soggiornato qui avrebbe avuto difficoltà a scegliere il proprio tappeto tra la distesa di forme e colori che rapiscono il cuore appena varcato il portone di questa kasbah, una delle tante che rende questa valle nota come “la Valle delle mille Kasbah”. Un palazzo fortificato, ricoperto di tappeti, illuminato da lanterne e candele ed immerso in un mare di palme.

Da non perdere: Il tramonto in terrazza seguito da una cena tradizionale servita a bordo piscina per “volare” anche senza il tappeto. 

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Dalla Valle del Draa al monte Toubkal 

Dal deserto alle palme, è tempo di flumi e cascate: la Valle di Ourika. Il rumore del fiume, che fa da “patio” ai coloratissimi ristorantini che servono direttamente sull’acqua, fa da colonna sonora all’ennesimo cambio di sceneggiatura di questo film a presa diretta. Perfetto per una pausa pranzo (o una notte) prima di risalire verso la cima più alta del Nord Africa: il monte Toubkal.

Salendo verso il monte si incontrano i villaggi più colpiti dal terremoto del Settembre 2023 che portano ancora i segni della distruzione ma che continuano ad essere casa di tantissime famiglie berbere e che ospitano realtà uniche come la Kasbah du Toubkal.

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Dove dormire

Kasbah du Toubkal: un rifugio magico e incontaminato ai piedi del monte piu alto del Nord Africa (4.167 metri), circondato da montagne e cielo blu.

Una terrazza per pranzi al sole, una stanza con vista a 360 gradi riscaldata dal camino e dai racconti dei viaggiatori che animano questo luogo incantato che si occupa da sempre di sostenere la comunità locale e ha dato vita al progetto di “educazione per tutti” per permettere alle bambine di accedere al percorso scolastico spesso negato.

Da non perdere: una pausa relax nell’hammam dopo una giornata di trekking sui monti o di una passeggiata alla scoperta del villaggio berbero di Imlil.

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Deserto 2: Agafay

Altro giorno, altro deserto: Agafay. Non troppo distante da Marrakech, questo deserto può essere una valida alternativa per chi non ha il tempo necessario per raggiungere Merzouga. Dimenticate però le dune e la sabbia del Sahara, questa distesa di roccia rossa vi catapulterà direttamente sulla luna. Sconfinato e illuminato da una luce senza ombre, qui non è possibile nascondersi nemmeno da se stessi. 

Dove dormire

Scarabeo Camp: bianche tende (dotate di ogni comfort) circondate da un'infinita distesa di roccia, una piscina che riflette una luce tanto intensa quanto questo luogo ed orizzonti lontani ed indefiniti. Per un soggiorno indimenticabile.

Da non perdere: il tramonto riscaldato dal fuoco e poi la cena a base di piatti tradizionali illuminata esclusivamente dalle candele e accompagnata da canti berberi. Praticamente come stare in un miraggio. 

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Dal deserto all'oceano: Essaouira 

E poi laggiù, il blu dipinto di blu al profumo di mare e concerto di gabbiani (e non solo).

Una piccola città fortificata, “La perla dell’Atlantico” con i suoi vicoli stretti e colmi di bellezza, le piazze pittoresche, le barche blu e la luce brillante, ha attratto pittori, scultori e artisti nel corso degli anni.

Una destinazione mitica, che a partite dagli anni 60 ha ospitato comunità hippy e musicisti da tutto il mondo, uno su tutti Jimi Hendrix , e che tutt’ora rimane un crocevia di vita e creatività.

Qui oggi la musica Gnaoua della tradizione africana (sub-sahariana) si fonde con il jazz, il rock ed elementi di altre culture dando vita a un universo di contaminazioni ipnotiche che trovano spazio nei tanti locali sparsi per le vie della Medina e culminano nel Festival di Musica Gnaoua che si tiene ogni anno.

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Da non perdere

Souk: anche qui il mercato all’interno della meravigliosa Medina sul mare (iscritta nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco) non delude, più piccolo e rilassante di quell di Marrakech ma altrettanto colorato ed emozionante.

Le Real Mogador: una galleria d’arte all’interno del palazzo che fu sede del consolato Italiano, ospita arte moderna di artisti nazionali ed internazionali. 

Café Berber: piccolissimo ristorantino (quattro tavoli) gestito da una famiglia del luogo, un menù ristretto in base alla disponibilità del giorno per un pranzo o una cena autentica e squisita.

The Loft: bar, galleria, ristorante ma soprattutto rooftop. Una terrazza coloratissima con vista a 360 gradi su oceano e Medina. Musica dal vivo alla sera.

Porto vecchio: per osservare le tipiche imbarcazioni blu fare ritorno dalla giornata di pesca annunciate dal canto dei gabbiani e gustare una grigliata di sardine appena scaricate e cucinate direttamente dai pescatori. 

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Dove dormire

Salut Maroc: Un bagno nei colori del Marocco, delle sue zellige (mattonelline tipiche di questa terra) di ogni forma e colore, camere che raccontano storie di viaggi fantastici ed una terrazza a picco sull’oceano che fa sembrare di essere su una magica barca colorata pronta a salpare verso nuove avventure e che racchiude il calidoscopio di emozioni di questa terra magica.

Ipnotico, come la musica di Essaouira, questo questo riad è musica per gli occhi, e non solo, dato che in terrazza si esibiscono ogni settimana artisti e musicisti di ogni genere (si può accedere al ristorante in terrazza anche senza soggiornare in riad).

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La costa Atlantica: Oualidia

Nuova scena, stesso oceano. Proseguendo lungo la strada costiera, la scogliera si fa alta e frastagliata, fino a raggiunge una delle spiagge più famose del Marocco: El Beddouza.

Lontanto dalla città qui la colonna sonora è affidata alle onde. Una distesa di sabbia oro, un silenzio rigenerante per raccogliere le emozioni e trovare le forze per lasciare questo Paese e i suoi mille “volti”. 

Dove dormire

Azyar Ocean Lodge: un eco-lodge sospeso sull'Oceano Atlantico, dove l'eleganza minimal degli interni si unisce alla bellezza della natura. Il blu dell'acqua si fonde con quello del cielo per un'immersione totale e rigenerante.

Da non perdere: un bagno nell'infinity pool, un vero front-row sull'Oceano.

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Sognate un Natale al caldo? Ecco dove scappare dall'inverno

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Dal Mediterraneo alle isole tropicali: le migliori mete dove vivere un Natale al caldo tra spiagge bianche e città esotiche da scoprire

C’è chi non sogna altro che un Natale al caldo e chi mente.

Lasciare i maglioni di lana nell’armadio, scambiare il vin brulé con una piña colada e festeggiare il 25 dicembre con i piedi nella sabbia... impossibile resistere all'idea di fare le valigie e partire.

E non è solo una questione di scappare dal freddo, ma di regalarsi un’esperienza che unisce relax, avventura e quella dose di meraviglia che solo un viaggio fuori stagione sa regalare.

Che si tratti di una fuga veloce al sole a poche ore di volo o di un’avventura dall’altra parte del mondo, ecco dieci mete (vicine e lontane) dove poter dire addio al maglione di lana e dare il benvenuto all’estate in pieno dicembre.

Natale al caldo: 10 destinazioni imperdibili per chi vuole scappare dal freddo

(Continua sotto al foto) 

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Le mete calde più vicine (a massimo 5 ore di volo da Milano e Roma)

1. Canarie, Spagna

Le Canarie sono la destinazione perfetta per chi vuole restare in Europa ma avere garantite temperature miti tutto l’anno. Tenerife e Gran Canaria offrono spiagge, paesaggi vulcanici e una scena gastronomica sempre più interessante. A dicembre si sta tranquillamente sui 22-25°, con giornate di sole pieno e mare balneabile. È la meta ideale per un Natale rilassato, senza jet lag e senza sorprese sul meteo.

2. Madeira, Portogallo

Madeira è un’isola subtropicale dal fascino unico. Le montagne scendono a picco sull’oceano, i giardini botanici sono fioriti anche in inverno e Funchal si illumina con un calendario di eventi natalizi suggestivi. Perfetta per chi ama il trekking tanto quanto il sole, combina natura, clima dolce e atmosfere slow.

3. Sharm el-Sheikh, Egitto

In appena 4 ore di volo da Milano si arriva in piena estate: mare cristallino, snorkeling sopra una delle barriere coralline più belle del mondo e resort per ogni stile di viaggio. Se volete passare Natale al caldo, in Egitto ci sono 25-28°, ideali per alternare relax in spiaggia ed escursioni nel deserto del Sinai. Una fuga rigenerante che sembra molto più lontana di quanto sia davvero.

4. Cipro

Cipro è una delle mete europee più calde a dicembre. Le temperature restano piacevoli, i siti archeologici sono quasi deserti e le spiagge conservano un fascino mediterraneo autentico, senza la folla estiva. Ideale per chi ama abbinare cultura, cucina locale e mare; con il vantaggio di poter restare vicinissimi a casa.

5. Riviera Turca

Dall’eleganza di Antalya alle baie turchesi di Kas e Kemer, la Riviera Turca è una delle sorprese più piacevoli per chi sogna un Natale al tepore del sole mediterraneo. In inverno le temperature sono miti, le spiagge sono quasi deserte e i grandi resort sul mare diventano rifugi silenziosi dove rallentare davvero. Qui si alternano passeggiate lunghe sulla spiaggia, giornate nelle spa con vista sul mare e visite ai siti archeologici evocativi come Perge o Termessos. 

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Le mete più lontane (per una vera estate a dicembre)

1. Filippine

Dicembre è uno dei periodi migliori per visitare le Filippine: stagione secca, cielo terso e temperature intorno ai 30 gradi. Tra Palawan, Siargao e Cebu, il dilemma principale è scegliere quale paradiso vedere per primo. Mare trasparente, foreste tropicali e resort da sogno rendono il Natale al caldo un’esperienza completamente indimenticabile. 

2. Mauritius

A Natale, Mauritius è un sogno tropicale a portata di volo: spiagge di sabbia bianca, calde acque turchesi e un clima perfetto per staccare davvero la spina. L’isola combina paesaggi marini da cartolina con entroterra verdi da esplorare. Qui si possono alternare mattinate di relax sulla spiaggia a pomeriggi di immersioni tra barriere coralline, passeggiate nella natura o visite ai mercati locali di Port Louis. Senza dimenticare l’accoglienza calorosa della popolazione creola e una cucina ricca di influenze africane, indiane e francesi che rende ogni pasto un’esperienza. 

3. Western Australia

In Western Australia, il periodo natalizio coincide con l’inizio dell’estate australe: un invito naturale a vivere spiagge immacolate, acque turchesi e giornate lunghissime. La zona del South West è ideale per un viaggio tra oceano, foreste e vigneti, con tappe iconiche come Hamelin Bay, dove le grandi razze si avvicinano alla riva regalando incontri ravvicinati e indimenticabili. A Margaret River ci si può fermare per degustazioni in cantine immerse nel verde, mentre città costiere come Fremantle, Busselton o Perth offrono un’atmosfera rilassata e creativa.

4. Arabia Saudita

In Arabia Saudita l’inverno è mite e luminoso, perfetto per scoprire paesaggi sorprendenti che vanno dal deserto alle coste del Mar Rosso. È la stagione ideale per vivere notti stellate, esplorare canyon e altipiani o spingersi fino alle acque cristalline perfette per snorkeling e diving. Ad AlUla si cammina tra antichi insediamenti e formazioni rocciose spettacolari, mentre a Riyadh e Jeddah tradizione e modernità convivono tra souq, musei e arte contemporanea. Un modo diverso e sorprendente di vivere le vacanze invernali.

5. Costa Rica

Se cercate natura, adrenalina e mare tropicale, la Costa Rica è un regalo di Natale perfetto. Dicembre segna l’inizio della stagione secca, con cieli blu e foreste verdissime. Tra vulcani, surf, cascate e lodge nella giungla, ogni giornata sembra un piccolo rito di benessere. 

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Le esperienze più originali d’Europa da provare questo Natale (oltre ai soliti mercatini)

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Dagli hotel di ghiaccio ai treni storici innevati: ecco le esperienze natalizie in Europa perfette per chi vuole vivere le feste in modo diverso

Ci sono i mercatini, certo. Le lucine, il vin brûlé, le canzoni di Mariah Carey che risuonano ovunque. E poi ci sono le esperienze natalizie in Europa, quelle davvero particolari, che trasformano dicembre in un'esperienza magica.

Mentre la maggior parte delle città si limita a vestire a festa le strade principali, ci sono luoghi che il Natale lo vivono come un’avventura, un rito, una magia reale. Sono posti in cui il Natale non è solo decorative. È sensoriale, immersivo, a volte estremo, e in grado di rendere unico un periodo che troppo spesso viviamo in automatico.

Abbiamo allora raccolto per voi alcune delle esperienze natalizie in Europa più suggestive (e instagrammabili): un mix di natura, design, tradizione e follia natalizia. 

**I mercatini di Natale più belli d'Italia (con le date 2025)**

**I mercatini di Natale più belli d'Europa (con le date 2025)**

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1. Dormire in un hotel di ghiaccio in Svezia

È una delle esperienze invernali più famose al mondo, ma non per questo meno sorprendente. L’IceHotel di Jukkasjärvi, nel profondo nord della Svezia, è completamente scolpito nel ghiaccio: camere, letti, corridoi, persino i lampadari.

Ogni anno viene ricostruito da zero da artisti provenienti da tutto il mondo, che trasformano la neve in vere e proprie opere effimere. Si dorme avvolti in sacchi termici ad altissima protezione, mentre fuori il silenzio artico sembra amplificare tutto: i rumori, il respiro, la sensazione di essere parte del paesaggio. È una delle esperienze natalizie in Europa più suggestive perché unisce arte, natura estrema e una luce polare che non si dimentica.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web. 

2. Fare un bagno termale sotto la neve a Budapest

Budapest è meravigliosa in ogni stagione, ma d’inverno supera sé stessa. L’immagine più iconica? Le terme all’aperto, come gli stabilimenti Széchenyi, circondate dal vapore e dalla neve che cade lenta sull’acqua caldissima.

Immaginate di passare dal gelo ungherese ai 38 gradi delle piscine termali, con il contrasto che pizzica la pelle e rilassa ogni muscolo. È un rito collettivo, anche romantico e - inaspettatamente - molto divertente. Perfetto per chi vuole concedersi un Natale diverso dal solito, tra relax e architettura liberty.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web

3. Una cena di Natale sotterranea nelle grotte di Postumia (Slovenia)

Le grotte di Postumia sono uno spettacolo in qualsiasi momento dell’anno, ma a dicembre diventano un vero scenario cinematografico. Qui si può prendere parte a una favola natalizia senza tempo: il presepe vivente nelle grotte; considerato come una delle rappresentazioni natalizie più belle del mondo

Si arriva con un trenino che scivola nel buio, e lo spettacolo, adatto per tutta la famiglia, dura circa 90 minuti in cui si rivivranno le 18 scene bibliche del miracolo di Natale. L’atmosfera è intima, scenografica e sorprendentemente accogliente. Un’esperienza perfetta per chi ama la magia ma non sopporta il caos dei locali tradizionali.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web

4. Il famosissimo Bernina Express

Iconico, scenografico, forse il treno panoramico più amato d’Europa. Il Bernina Express attraversa le Alpi tra Italia e Svizzera offrendo viste incredibili su viadotti, ghiacciai e boschi innevati.

In inverno il contrasto tra il rosso vivo del treno e il bianco del paesaggio è spettacolare. Sembra una cartolina in movimento, perfetta per chi ama i viaggi lenti e vuole vivere il Natale con un tocco cinematografico.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web

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5. Un safari alle renne in Lapponia (Finlandia)

Se c’è un luogo al mondo che incarna l’immaginario natalizio, quello è sicuramente la Lapponia. Qui si può partecipare a un safari in slitta trainata dalle renne: un’esperienza silenziosa e profondamente spirituale, molto diversa da un semplice tour turistico.

Le guide sami (nome con cui si indica un gruppo etnico indigeno che vive nell'estremo nord Europa) raccontano le loro tradizioni, la neve scricchiola sotto i pattini e il paesaggio bianco sembra infinito. Tra tutte le esperienze natalizie in Europa, questa è probabilmente la più simbolica.

6. Il presepe vivente meccanico più grande del mondo di Krýza (Repubblica Ceca)

A Praga il Natale ha sempre un’aura teatrale, ma il presepe meccanico di Krýza, che può essere ammirato a Jindřichův Hradec, nella Boemia meridionale, a un'ora e mezza di automobile da Praga, è qualcosa di unico: un set immenso con oltre 1400 figure scolpite, ingranaggi, scenografie in movimento e interi villaggi in miniatura che prendono vita.

È un’opera d’arte popolare, antichissima e affascinante, che mostra scene rurali, botteghe, animali e personaggi che sembrano usciti da un racconto boemo. Perfetto per chi ama la tradizione, ma cerca qualcosa di decisamente fuori dal comune.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web.

7. Il Natale “alternativo” di Berlino: cinema all’aperto… in inverno

Berlino ha un’anima anticonvenzionale e il Natale non fa eccezione: tra le esperienze più curiose c’è il cinema all’aperto in pieno inverno.

Copertoni riscaldati, coperte termiche, vin brûlé e film cult di Natale proiettati sotto il cielo gelido della capitale tedesca. È un mix perfetto di hygge nordico e spirito alternativo berlinese, ideale per chi del Natale ama più l’atmosfera che le attività tradizionali.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web

8. Slittino notturno a Innsbruck (Austria)

Lo slittino è già divertente di per sé, ma farlo di notte, sulle piste illuminate dalla luna e dalle lanterne, è tutta un’altra storia. A Innsbruck, in Austria, si può scendere per chilometri su percorsi battuti che attraversano boschi innevati, con vista sulla città illuminata.

È un’esperienza adrenalinica, accessibile e adatta anche a chi non scia. Perfetta per un weekend diverso dal solito, tra sport, neve e panorami da cartolina.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web

9. Una notte in un faro islandese isolato dall’oceano

L’Islanda è un viaggio nell’inverno allo stato puro, e dormire in un faro sperduto tra scogliere, vento e onde è una delle esperienze più intense che si possano vivere. Molti fari del Paese sono stati infatti riconvertiti in mini-hotel di design, con poche camere e paesaggi drammatici.

La sensazione è quella di essere ai confini del mondo, in un silenzio assoluto. Perfetto per chi, sotto le feste, cerca una fuga introspettiva, quasi mistica.

Sentiero d’Avvento del Katschberg

10. Una notte in una baita alpina raggiungibile solo con il gatto delle nevi

Per chi sogna un Natale fuori dal mondo, ci sono baite e rifugi raggiungibili solo con il gatto delle nevi o con ciaspolate guidate. Dentro: legno, camino, tisane calde, coperte di lana, zero connessione. Fuori: neve, silenzio, stelle.

È una delle esperienze più intime e rigeneranti da fare in inverno, soprattutto se cercate un Natale “offline”, lontano da tutto.

11. Una crociera natalizia sul Danubio

Dimenticatevi le crociere classiche. Quelle natalizie navigano attraverso città che sembrano piccoli villaggi incantati: Vienna, Bratislava, Budapest. A bordo si cena, si ascolta musica dal vivo, ci si rilassa mentre scorrono rive illuminate da migliaia di luci.

È un viaggio lento, elegante e sorprendentemente romantico. Ideale per chi vuole godersi il Natale senza spostarsi continuamente.

12. Sentiero d’Avvento del Katschberg in Carinzia (Italia)

C’è un tipo di Natale che non fa rumore, che non abbaglia e non corre. Un Natale fatto di lanterne accese al calare del sole, passi lenti nella neve e musiche tradizionali che sembrano arrivare da un’altra epoca. Sul Sentiero d’Avvento del Katschberg, in Carinzia, l’atmosfera si fa rarefatta: il bosco si illumina appena, le baite profumano di legno e cannella, e ogni tappa invita a rallentare.

È un percorso semplice ma profondamente suggestivo, lontano dalla frenesia dei mercatini più affollati, dove il silenzio diventa la parte più preziosa dell’esperienza. Una camminata che ricorda ciò che spesso dimentichiamo: che il Natale è soprattutto attesa, luce e pace.

Per maggiori informazioni, visitare il sito web

13. Un treno storico attraverso le Highlands innevate (Scozia)

La Scozia d’inverno è pura poesia: montagne spoglie, castelli nascosti nella nebbia, vallate silenziose. E cosa c’è di più romantico di attraversarla a bordo di un treno storico? Molte linee turistiche organizzano viaggi speciali durante le festività, con carrozze d’epoca, tè caldo, plaid scozzesi e paesaggi che scorrono a perdita d’occhio.

Si passa attraverso viadotti spettacolari (sì, anche quello di Harry Potter), laghi ghiacciati e distese bianche. È un viaggio lento, cinematografico, di quelli che riconciliano con l’inverno.

 

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In vacanza con il cane: come organizzarsi per godersele (entrambi)

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Trasporti, regole internazionali, accessori indispensabili e prenotazioni intelligenti: guida realistica per chi vuole andare in vacanza con il cane

Andare in vacanza con il cane suona sempre meraviglioso. Poi arriva il momento di organizzare il viaggio e il quadro diventa meno fiabesco: documenti da aggiornare, regole da decifrare, compagnie aeree più rigide del Grinch e strutture che si definiscono “pet friendly” solo perché hanno visto un cane una volta nel 2018.

Il punto, però, è semplice: con un po’ di metodo e qualche accortezza in più, andare invacanza con il cane diventa un piacere e la vacanza un momento indimenticabile, sia per voi che per lui. Ecco una guida pensata per evitarvi spiacevoli inconvenienti e guai da risolvere all'ultimo momento.

Regole, trucchi e consigli per andare in vacanza con il cane

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vacanze cane

Cosa sapere prima di organizzare il viaggio

Prima di immaginare spiagge incontaminate su cui correre o chalet instagrammabili, chiedetevi se il vostro cane è davvero pronto a viaggiare: si cambia routine, ci sono spostamenti continui e spesso ambienti molto affollati.

Serve avere vaccinazioni e microchip in ordine, il passaporto europeo aggiornato e soprattutto la consapevolezza delle sue abitudini reali: se si agita per un nulla, se non ama gli spazi chiusi, se ha difficoltà con rumori e confusione. Più siete onesti nella valutazione, più eviterete problemi dopo.

Allo stesso modo, non tutte le strutture che “accettano animali” sono davvero adatte. È bene capire subito se ci sono aree verdi vicine, se l’accesso è limitato, se il cane può restare in camera qualche ora o se dovrete portarlo anche a colazione. Il modo migliore per evitare sorprese è sempre lo stesso: telefonare e porre domande molto concrete. Viaggiare è bello, improvvisare in questo caso molto meno.

In vacanza con il cane in aereo o treno

In aereo

La questione è delicata e non chiarissima. Le normative stanno cambiando: dopo le nuove linee guida ENAC, alcune compagnie valutano la possibilità di accettare cani di taglia media in cabina, entro certi limiti di peso e dimensioni. Bene? Sì, in teoria. Nella pratica ogni compagnia fa storia a sé.

E qui siamo schietti: evitate la stiva. Rumori, sbalzi termici e separazione dai proprietari sono un vero e proprio trauma per il cane. Non tutte le stive sono uguali, non tutti i cani reagiscono allo stesso modo. Se non trovate un volo che accetti il vostro cane in cabina, valutate seriamente treno o auto. Non è questione di paranoia: è buon senso.

In treno

Il treno è quasi sempre la soluzione più equilibrata. Gli spazi sono meno angusti di quanto sembri, la burocrazia più chiara e il cane resta accanto a voi. Museruola e guinzaglio vanno sempre portati, e alcune tratte richiedono la prenotazione del posto per l’animale, ma la qualità del viaggio è spesso migliore di qualsiasi altra alternativa.

Sui treni ad alta velocità, indicando il surplus per il cane al momento della prenotazione, in automatico vengono assegnati in genere i posti singoli, per consentire lo spazio di cui il cane ha bisogno per accucciarsi.

Su Intercity e altri treni questo non è automatico, meglio scegliere il posto ad hoc per evitare di ritrovarsi con cani ingombranti nei posti da 4 in cui già normalmente a malapena stanno le gambe dei passeggeri.

vacanze cane macchina

In vacanza con il cane On the road

Il viaggio in auto resta uno dei metodi più flessibili. Il cane vi vede, vi sente, scende quando serve, non vive separazioni. Il trasportino o la cintura di sicurezza non sono optional: sono obbligatori, danno stabilità al cane e vi evitano rischi inutili. Esistono teli da agganciare ai poggiatesta e che creano una sorta di amaca tra i sedili posteriori e quelli anteriori, con tanto di buco per far passare una apposita cintura di sicurezza e agganciarla alla pettorina.

L’unica vera condizione è gestire le pause: meglio farle spesso e non trasformare il viaggio in un’unica tirata senza respiro. La temperatura dell’abitacolo va tenuta sotto controllo: i cani tollerano il freddo molto meglio del caldo, ma non sono termosifoni a quattro zampe. Dovrete prevedere delle fermate per farlo bere e sgranchire. Il viaggio in auto è la soluzione più semplice da controllare e quella che genera meno stress.

Verificare le regole a seconda dei Paesi

Ogni Paese ha regole proprie, e talvolta piuttosto rigide. Alcuni vietano specifiche razze (come Francia e Germania, per esempio), altri richiedono trattamenti antiparassitari da effettuare entro una finestra temporale precisa, altri ancora controllano il passaporto animale con la stessa severità della dogana per i liquidi in valigia. 

Verificate prima di decidere dove andare e rifatelo una seconda volta poco prima della partenza. Le informazioni aggiornate si trovano sui siti ufficiali del Paese di destinazione o delle ambasciate. 

vacanze cane cuccia

In vacanza con il cane: la borsa per il viaggio

La borsa del cane è il vero cuore dell’organizzazione. Non importa quanto sia ben scelta la destinazione: se manca ciò che gli serve, vi ritroverete a cercare negozi per animali per sopperire alla dimenticanza. È utile fare una lista delle cose che servono sempre. Per esempio: meglio portare con sé la cuccia o un cuscino già familiare, perché dà al cane un punto di riferimento in mezzo a un ambiente nuovo.

Le ciotole pieghevoli diventano preziose, l’acqua deve essere sempre disponibile e il cibo non va cambiato all’improvviso, soprattutto in viaggio. I sacchetti per i bisogni, l’impermeabile se siete in zone nevose o molto piovose, un asciugamano dedicato e il libretto delle vaccinazioni sono indispensabili.

La museruola, anche se non la usa mai, va comunque portata: in molti Paesi o mezzi di trasporto è obbligatoria.

Dove prenotare e cosa tenere a mente

La dicitura “pet friendly” è spesso un mezzo trucco linguistico. Per evitare fraintendimenti conviene chiedere se ci sono limiti di peso, se i cani sono ammessi nelle aree comuni, se esistono costi aggiuntivi o se il cane può rimanere solo in camera per brevi periodi. È fondamentale sapere anche quali spazi esterni siano effettivamente accessibili.

Gli alloggi migliori sono quelli con esperienza reale nella gestione degli animali. E questo si percepisce subito: chi è abituato a ospitarli sa dare indicazioni precise su passeggiate, zone verdi, veterinari di fiducia e regole effettive. Tutto il resto è marketing cosmetico.

vacanze cane felice

Pianificare un viaggio che sia davvero adatto al cane

C’è un ultimo punto, spesso ignorato: il viaggio deve essere costruito anche sulle esigenze del cane. Se il vostro programma prevede ore tra mercatini stipati, file interminabili e percorsi cittadini congestionati, chiedetevi onestamente se per lui/lei sarà piacevole o solo una maratona di stimoli ingestibili. La confusione prolungata, i rumori, gli spazi ridotti possono trasformare la vacanza in una fonte costante di stress.

Anche le città molto turistiche richiedono una certa strategia: visitarle sì, ma con un ritmo più umano, alternando momenti tranquilli a uscite più vivaci, scegliendo orari meno affollati e individuando parchi dove possa scaricare tensione. Non ha senso partire insieme per poi lasciarlo chiuso in camera per mezza giornata: non è una vera vacanza condivisa e, spesso, non è nemmeno consentito dalle strutture. Se ciò che avete in mente non è compatibile con il cane, meglio saperlo subito e ricalibrare la meta. È l’unico modo per garantire che sia una vacanza davvero per tutti.

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Il giorno più economico per comprare voli aerei è arrivato!

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Il Travel Tuesday è il momento perfetto per chi cerca voli scontati e vuole approfittare delle migliori offerte per programmare le vacanze

Dopo il Black Friday e il Cyber Monday arriva il Travel Tuesday, una giornata che negli ultimi anni è diventata quasi una tradizione non scritta per gli amanti dei viaggi. 

Il Travel Tuesday è il momento in cui i motori di ricerca dei voli si riempiono di offerte lampo, le compagnie aeree abbassano i prezzi e improvvisamente programmare un viaggio per il 2026 sembra non solo possibile, ma irresistibile.

Forse perché dicembre è il mese dei bilanci, forse perché abbiamo bisogno di guardarci avanti, fatto sta che questa giornata è diventata una sorta di porta d’ingresso verso il prossimo anno: un invito a regalarsi tempo, spazio e nuove destinazioni.

Forse per questo è diventato così popolare: perché unisce la voglia di risparmiare a quella di sentirsi, almeno per un attimo, già in partenza. 

**6 consigli per risparmiare per i propri viaggi**

(Continua sotto la foto)

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Cos’è il Travel Tuesday

Il travel tuesday è, in concreto, il martedì che segue immediatamente il Cyber Monday, che quest'anno cade il 2 dicembre. 

La giornata nasce come iniziativa del settore travel americano: compagnie aeree, hotel, piattaforme di prenotazione e tour operator rilasciano offerte speciali per 24 ore, con sconti spesso più profondi rispetto al weekend precedente.

La logica è semplice: con i grandi saldi ormai finiti, molte aziende del settore viaggi utilizzano questo giorno per incentivare prenotazioni e riempire gli ultimi posti disponibili per i mesi successivi.

Negli anni, il travel tuesday è diventato un piccolo fenomeno globale, perché consente di trovare prezzi competitivi non solo verso destinazioni classiche, ma anche per mete secondarie, itinerari meno convenzionali e periodi considerati “di spalla”.

Dai biglietti intercontinentali ai city break europei, fino ai pacchetti con hotel inclusi, le offerte possono essere molto diverse tra loro ma hanno un tratto comune: durano pochissimo. Ecco perché, per sfruttarle davvero, serve arrivare preparati.

Consigli per sfruttare al massimo gli sconti e risparmiare sui voli

Per approfittare del travel tuesday servono calma, strategia e un pizzico di flessibilità.

Il primo passo è monitorare i prezzi prima del 2 dicembre: conoscendo il costo medio di un volo, è più facile riconoscere un vero affare invece di un finto sconto. Impostare avvisi su Google Flights o Skyscanner aiuta a non perdere le variazioni improvvise e a capire quali rotte hanno maggiori probabilità di scendere di prezzo.

Un altro elemento che fa la differenza è la flessibilità. Le offerte migliori, spesso, non riguardano il weekend che avete già in mente, ma date alternative o destinazioni meno prevedibili. Aprirsi a opzioni “vicine ma non troppo”, come aeroporti secondari o partenze infrasettimanali, può permettere un risparmio significativo.

Anche il tempismo è fondamentale: molte promozioni si attivano all’alba o nella notte tra lunedì e martedì. Vale la pena fare un controllo nelle prime ore del mattino per intercettare gli sconti lampo prima che vadano esauriti. Allo stesso tempo, è importante non lasciarsi prendere dalla fretta: leggere con attenzione condizioni, restrizioni, eventuali supplementi per bagagli o cambi di volo evita brutte sorprese e permette di capire se il prezzo finale è davvero conveniente.

Infine, non va sottovalutato tutto ciò che gravita attorno ai voli. Il travel tuesday coinvolge anche hotel, autonoleggi e pacchetti vacanza: a volte è possibile trovare combinazioni particolarmente vantaggiose se si prenota tutto insieme.

E per chi viaggia con un budget fisso, questa può essere l’occasione perfetta per programmare una fuga con largo anticipo senza stress.