Lanzarote: cosa fare, vedere (e assaggiare)

Quattro ore di volo dall'Italia e si atterra a Lanzarote, l’isola dalle sembianze lunari delle Canarie. Qui il sole splende per tremila ore l'anno, assicurando giornate calde anche quando nel resto d’Europa la stagione è fredda.
E già questo potrebbe bastare per sceglierla come meta anche nel cuore dell'inverno. Ma c’è di più.
Sull’isola che deve la sua fisionomia a una delle più grandi eruzioni vulcaniche della storia - quella del vulcano Timanfaya, che nel 1730 la distrusse completamente -, la natura è sorprendente per la sua forza ed energia.
Ci sono, poi, le lunghe coste solitarie e le spiagge accessibili tutto l'anno; un paesaggio primordiale che incanta per i contrasti di colori e il carattere selvaggio.
Siamo stati a Lanzarote in compagnia dei foldable di Samsung, Galaxy Z Flip4 e Galaxy Z Fold4, con cui abbiamo scoperto e fotografato l'isola.
Ve la presentiamo con 7 cose da vedere, scoprire e assaggiare. E poi vi presentiamo anche Galaxy Z Flip4, un gioiellino pieghevole che si è dimostrato un ottimo compagno di viaggio (non solo per la qualità delle sue foto).
7 cose da fare, vedere e assaggiare a Lanzarote
(Continua sotto la foto)
Andate alla scoperta dell’arte di César Manrique, che è ovunque nell'isola
Fu un personaggio singolare, non per una stranezza o una stravaganza particolare, bensì perché César Manrique seppe affermarsi e distinguersi nella scena artistica del suo tempo prima per il suo pensiero che per l'operato.
Nato ad Arrecife, capitale di Lanzarote, il 24 aprile del 1919, morì a Teguise il 25 settembre del 1992 in un incidente d’auto. Dopo aver vissuto e viaggiato per il mondo, frequentato gli ambienti artistici più vivaci del tempo, nel 1966 tornò a Lanzarote, dove si stabilì definitivamente.
Per tutta la vita rifiutò le etichette, ma, nonostante ciò, non si può n on dire che fu un uomo eclettico e poliedrico: pittore, scultore, architetto, ecologista, conservatore del patrimonio artistico, disegnatore urbanistico e paesaggistico. Insomma, fu un artista completo.
Per le sue opere, oggi disseminate per tutta l’isola, ma anche e soprattutto per il progetto di conservazione del patrimonio culturale e ambientale che mise a punto e realizzò per Lanzarote, seppe distinguersi.
Fece in modo che il bel paesaggio lunare dell'isola non venisse mai inquinato da cartelloni, manifesti e insegne pubblicitarie. Tant’è che oggi non se ne trovano per le strade di Lanzarote. E poi le case nei centri abitati: volle che tutte fossero bianche, al massimo di due piani.
Pur riconoscendo la necessità di creare centri per il turismo, che grazie a lui diventò (ed è tutt’ora) la principale risorsa dell’isola, fece costruite le strutture preposte all’accoglienza e al divertimento dei turist solo in determinate aree, lasciando intatte quelle più brulle e selvagge.
Con un chiaro e definito progetto estetico promosse, quindi, uno sviluppo urbanistico in armonia con la natura, impedendo di deturpare il paesaggio con costruzioni che non sarebbero state in linea con l’anima (vulcanica) dell'isola. Il suo scopo, infatti, era di contribuire alla tutela del territorio in una logica di sviluppo turistico.
Nella sua concezione la natura è già di per sé un’opera d’arte meravigliosa, e per questo non ha bisogno d’altro che di una bella cornice intorno. Ecco perché non costruì mai nulla, bensì trasformò i luoghi preesistenti, riadattandoli, convertendoli in qualcos’altro e rendendoli fruibili a tutti.
Ne sono un esempio, la sua casa di Tahiche (oggi un museo, visitabile‚ che raccoglie sculture, dipinti e progetti architettonici di grande integrazione con la natura vulcanica dell'isola); il Jameos del Agua, attuale sede della Fondazione César Manrique; il Jardín de Cactús; il Mirador del Rio e la Cueva de Los Verdes (di questi ultimi due vi parleremo sotto).
Grande merito, quindi, a César Manrique, ma anche a chi gli permise di concretizzare il suo progetto ribattezzato Arte-Natura/Natura-Arte: gli abitanti dell’isola, che rispettarono sempre le sue idee consentendogli sempre di esprimerle e realizzarle.
Ammirate il panorama bevendo un caffè dal Mirador del Rio
Siamo nel nord dell'isola. Qui, dove al tempo della faida tra spagnoli e americani per il controllo di Cuba c’era un bunker, César Manrique ha realizzato un mirador - un belvedere - che toglie il fiato.
Su una scarpata alta circa 475 metri, la Batería del Río, si può ammirare una delle viste panoramiche più suggestive di Lanzarote: il Parco Naturale dell’Arcipelago Chinijo e il Promontorio di Famara, con l’isola La Graciosa in primissimo piano (nella foto sopra). Sullo sfondo si vedono il Montana Clara e la Roque del Oeste, e ancora oltre la più lontana Alegranza.
L’interno dell’ex bunker è un piccolo gioiello di buon gusto e raffinatezza. Qui l’artista spagnolo ha curato lo spazio in ogni dettaglio: ha creato due vetrate, concave orizzontalmente e leggermente oblique verticalmente, che aumentano l’effetto della visione panoramica; posizionato arredi, lampadari e ceramiche; e realizzato una scala, una delle sue tanto amate scale a chiocciola, che porta alle due terrazze esterne dove la vista è davvero impagabile e si ha l’impressione di trovarsi sulla poppa di una grande nave.
Fate un "Viaggio al centro della terra" nella Cueva de Los Verdes
La Cueva de Los Verdes è un tunnel naturale, una galleria vulcanica scavata nella roccia durante l’eruzione del Vulcano Corona. È percorribile a piedi per una parte (due dei circa sei chilometri della sua lunghezza) e attraversarla è come fare un viaggio al centro della terra.
L’ingresso è consentito solo in piccoli gruppi accompagnati da una guida. Esclusi i primi metri, anche se sottoterra il percorso non è claustrofobico. Come sul set di un film di fantascienza, ci si trova immersi in un ambiente surreale, tra grotte, sculture di roccia (goterones, in spagnolo), gallerie, labirinti e lagune. C’è anche un auditorium, dove l’acustica perfetta rende possibile la messa in scena di concerti, reading, spettacoli teatrali. E a rinfrancare il visitatore durante la visita, ci pensa il cosiddetto Soffio di Dio, una brezza fresca e delicata che si incanala dalle piccole fessure nella roccia e percorre il tunnel facendosi sentire e apprezzare di più in alcuni tratti.
Vivete un’esperienza da 2001: Odissea nella Spazio nel Parco Nazionale di Timanfaya
Nel '68 il regista Stanley Kubrick scelse (non a caso) Lanzarote per girare alcune scene del suo film cult: 2001: Odissea nello spazio. Molte delle quali, nel Parco Nazionale Di Timanfaya, uno dei simboli più rappresentativi del paesaggio vulcanico dell’isola.
Lo si attraversa con un minitour guidato in pullman, lungo sentieri che svelano coni vulcanici e muri di lava cristallizzata. Non ci sono né case né persone, solo silenzio, il sibilo del vento e quell’esplosione di colori intensi che caratterizzano l’isola e qui si trovano in massima concertazione: le variazioni di rosso, marrone e giallo della roccia, il nero della sabbia lavica, il verde vivo dei cactus che quando fioriscono somigliano a sculture, e quello più pallido dei licheni che ricoprono le pietre.
Il tour si conclude con una sosta al ristorante El Diablo, costruito dall’architetto Manrique.
Godetevi il mare (tutto l’anno)
Lanzarote è anche spiagge, mare, sole, relax, il tutto ancora più edulcorato dal clima perfetto per buona parte dell’anno.
Ci sono spiagge vulcaniche di sabbia nera, dov’è meglio non camminare a piedi scalzi per non scottarsi i piedi, e altre di sabbia bianca. Ce ne sono di più ventose, perfette per i surfisti, per lo più sulla costa ovest, come Famara, e di più tranquille per chi vuole crogiolarsi al sole e nuotare in sicurezza. Tra queste, a sud-ovest dell’isola, sulla Costa del Papagayo, ci sono la Playa del Papagayo, Playa Mujeres, la Caleta del Congrio e la Playa del Pozo. E sempre sulla costa sud, Playa Dorada, una caletta riparata con diversi ristoranti e localini e un centro diving attrezzato.
Nella parte nord di Lanzarote, tra la costa Teguise e Orzola, prevalgono le spiagge di sabbia bianca naturale, tra cui Playa Caleton Blanco, Caletta del Mojon Blanco, Cala de Punta Pietra (tutte spiagge libere e non attrezzate). E per chi cerca il mare in città, c’è la lunga spiaggia di El Reducto, ad Arrecife, la capitale, tra le più affollate ma perfetta per chi vuole stare comodo sul lettino e sotto l’ombrellone, con docce e bagni, ristoranti e locali a portata di mano.
Visitate la spiaggia (più) nera dell’isola
Tra le spiagge di sabbia nera, merita una visita El Golfo. Per la bellezza dell’arenile e la potenza con cui l’Oceano scarica tutta la sua energia contro gli scogli poco distanti dalla riva, ma anche per il lago di acqua salata color verde smeraldo - Charco de los clicos - e il tradizionale villaggio di El Golfo, nel municipio di Yaiza.
... E la casa museo di Cesar Manrique
Oggi museo, la casa dove Manrique visse a Lanzarote rispecchia appieno la sua concezione di arte in armonia con la natura. Si trova nella pittoresca cittadina di Haría, nel Nord di Lanzarote.
Adagiata su una colata lavica è composta da diversi ambienti disposti su più livelli. Ariosa, luminosa, immersa in un giardino di palme: seppur separati da muri e vetrate, l’interno e l’esterno sono in continuità tra loro, l’uno l’emanazione e il prosieguo dell’altro, con il risultato che ogni spazio si offre accogliente, sereno, confortevole oltre che di grande impatto estetico.
Degustate i vini locali che crescono nella terra nera
Piante di vite verdissime, che crescono in orizzontale in letti di sabbia nera circondate da una specie di muretto a semi-cerchio che le protegge dal vento: sembra uno scenario incredibile, anche visto dal vivo. Eppure a Lanzarote è così: in terreni apparentemente inadatti alla coltivazione crescono vitigni da cui si ricava un buon vino locale.
La regione più vocata alla produzione di vino è la Geria. Il vino prodotto è per il 75% vino Malvasia, una delle uve più vecchie al mondo. Nella zona ci sono numerose Bodegas, aziende vinicole dov’è possibile partecipare a percorsi guidati e degustazioni.
A proposito di Galaxy X Flip4, per chi non vuole limiti di nessun genere
Il piccolo pieghevole di Samsung Galaxy Z Flip4 sfrutta il suo desiderabilissimo design a conchiglia per offrire nuove modalità di utilizzo che nessun altro smartphone può vantare: grazie alla FlexCam versatile, infatti, per girare video o scattare selfie di gruppo da diverse angolazioni senza usare le mani è sufficiente piegare parzialmente Z Flip4.
Si possono scattare selfie senza aprire il telefono, con la fotocamera posteriore: il display esterno mostrerà l’anteprima in tempo reale. Col mirino a schermo intero si può tenere tutto sotto controllo a distanza, e basta un tocco per vedere le proporzioni originarie e verificare il contenuto dell’inquadratura.
Ma le potenzialità che offre per esprimersi senza limiti iniziano ben prima, grazie alle nuove modalità di personalizzazione del dispositivo: oltre ai 4 colori (Bora Purple, Graphite, Pink Gold e Blue) a finitura sfumata del vetro che crea un morbido contrasto con la brillantezza lucida della cornice in metallo, scegliendo la Bespoke Edition si può scegliere il mix cromatico che si preferisce, colorando una parte o l'altra della conchiglia.
Si usa chiuso, si usa aperto, e ha un impeccabile display da 6,7 pollici con Vetro ultrasottile che assicura oltre 200.000 aperture e chiusure.
Per chi ama immortalare h24 tutto ciò che lo circonda, Z Flip4 ha una sorpresa chiamata Nightography, che permette di far risaltare i dettagli anche al buio grazie ai pixel più grandi sulla fotocamera grandangolare.
E per i video? Nessun problema. È stata potenziata la stabilizzazione ottica delle immagini (OIS) e la stabilizzazione video (VDIS), per registrazioni fluide e stabili. Mentre la Super Night Solution limita il rumore regalando immagini nitide anche in piena notte.
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Un anno, dodici viaggi: vi diamo la bucket list del 2026

C’è chi programma i viaggi con mesi di anticipo e chi aspetta l’ispirazione giusta per partire. Guardando al 2026, però, una cosa è chiara: sempre più viaggiatori scelgono quando e dove andare in base a ciò che rende unico quel momento dell’anno.
Un evento culturale imperdibile, un fenomeno naturale raro, un’atmosfera che esiste solo per poche settimane.
Secondo i dati di Booking.com, il 21% dei viaggiatori italiani decide la meta in base agli eventi culturali, mentre quasi la metà dei viaggiatori europei si lascia guidare da spettacoli naturali e stagionali.
È da questa nuova voglia di viaggi “a tempo giusto” che nasce l’idea di un anno scandito da 12 destinazioni diverse, una per ogni mese. Dall’emozione di osservare l’Aurora Boreale danzare nei cieli invernali dello Yukon a gennaio, fino all’atmosfera incantata dei tradizionali mercatini di Natale di Merano a dicembre, ogni destinazione offre un motivo irresistibile per partire e la promessa di momenti memorabili, in ogni stagione.
Ecco allora un calendario che non è solo una guida, ma un invito a immaginare il prossimo anno come una sequenza di esperienze da ricordare.
**Qui tutti i nostri consigli di viaggio**
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Gennaio – Yukon, Canada
A caccia dell’Aurora Boreale e avventure invernali
Avvolto da lunghe notti stellate, lo Yukon è una delle destinazioni invernali più affascinanti al mondo. L’oscurità profonda di gennaio crea le condizioni ideali per ammirare l’Aurora Boreale che illumina il paesaggio ghiacciato, ma l’esperienza va ben oltre lo spettacolo del cielo. È possibile esplorare la natura innevata con escursioni guidate con le ciaspole, vivere l’emozione di una slitta trainata da cani o passeggiare tra le vie di Whitehorse per scoprire la cultura e la cucina locale. Tra luci danzanti e attività outdoor, lo Yukon regala ricordi indimenticabili per iniziare l’anno nel modo migliore.
Febbraio – Nanchino, Cina
Il Capodanno Lunare in una città che si accende di colore
Con il Capodanno Lunare che quest’anno cade il 17 febbraio, Nanchino, nella provincia orientale del Jiangsu, si anima di celebrazioni vibranti, fiere nei templi e spettacolari fuochi d’artificio. Durante il celebre Qinhuai Lantern Fair, le rive del fiume brillano di lanterne artistiche mentre danze del leone e del drago animano le strade. I viaggiatori possono assaggiare specialità di street food fumanti, esplorare il quartiere del Tempio di Confucio tra dimostrazioni di calligrafia e spettacoli folkloristici, oppure godersi un momento di quiete passeggiando lungo i viali alberati del Parco del Lago Xuanwu. Per un’esperienza di puro relax, le vicine terme di Tangshan offrono bagni minerali immersi in un paesaggio avvolto dalla nebbia.
Marzo – Nizwa, Oman
Alla scoperta dei paesaggi del deserto
Le temperature miti di marzo rendono questo periodo ideale per esplorare i paesaggi senza tempo dell’Oman. Nizwa, antica capitale del Paese, è famosa per il suo imponente forte e il vivace souq. Qui si può attraversare il deserto in groppa a un cammello, trascorrere notti silenziose in accampamenti beduini e ammirare il contrasto scenografico tra dune dorate e montagne rocciose. Un tour privato del patrimonio storico consente di approfondire il ruolo di Nizwa come centro di commercio, religione, educazione e arte.
Dove soggiornare: Alaqur View Inn, che unisce il fascino tradizionale omanita a una posizione strategica per esplorare il deserto, offrendo viste montane e un’atmosfera autentica a pochi passi dal cuore storico della città.
Aprile – Fukuoka, Giappone
Hanami: la fioritura dei ciliegi
Ad aprile, Fukuoka si trasforma in un delicato paesaggio dai toni pastello grazie alla fioritura dei ciliegi che colora parchi, fiumi e templi storici. I visitatori possono unirsi agli abitanti locali per i tradizionali picnic di Hanami sotto i sakura di Maizuru Park o Nishi Park, con viste panoramiche sulla Baia di Hakata. Oltre ai giardini, un tour giornaliero conduce al Santuario di Dazaifu, al suggestivo Frog Temple e alla cittadina di Yufuin, tra artigianato tradizionale e scenari rurali. Tra passeggiate rilassanti e serate nei vivaci yatai per gustare il celebre ramen Hakata, Fukuoka offre un’esperienza primaverile che intreccia natura, storia e cultura contemporanea.
Maggio – Thimphu, Bhutan
Festival spirituali e panorami himalayani
Il 1° maggio il Bhutan celebra il Vesak, il compleanno del Buddha. Thimphu, unica capitale al mondo senza semafori, invita a scoprire mercati colorati, musei etnografici e dzong monumentali, monasteri-fortezza che uniscono vita spirituale e amministrativa. Imperdibile la visita al Buddha Dordenma, una statua alta oltre 50 metri che domina la valle. Tra piatti tradizionali come il riso rosso, il formaggio di yak essiccato e le felci fritte, il viaggio diventa un’immersione nella filosofia della Felicità Interna Lorda, cifra distintiva del Paese.
Giugno – Vis, Croazia
Spiagge assolate e l’inizio dell’Euro Summer
Con l’Adriatico nel pieno del suo splendore, giugno è il momento ideale per vivere l’atmosfera dell’Euro Summer sull’isola di Vis, prima dell’alta stagione. Acque cristalline, calette nascoste e caffè sul lungomare scandiscono giornate lente e luminose. Tra borghi in pietra, konobe a conduzione familiare e pesce freschissimo, l’isola conquista con la sua autenticità. Le lunghe giornate e le serate ventilate sono perfette per vela, snorkeling e relax in riva al mare.
Luglio – Mackinac Island, Michigan, USA
Un Independence Day dal fascino d’altri tempi
Senza automobili e con un ritmo che sembra sospeso nel tempo, Mackinac Island è la cornice perfetta per celebrare il 4 luglio. Carrozze trainate da cavalli, bandiere sventolanti e strade fiorite fanno da sfondo a parate, picnic e rievocazioni storiche. Al calar della sera, i fuochi d’artificio illuminano il Lago Huron, riflettendosi sull’acqua. Tra architetture vittoriane e tradizioni senza tempo, è una delle celebrazioni estive più iconiche degli Stati Uniti.
Agosto – Wanaka, Nuova Zelanda
Inverno sulle piste dell’emisfero sud
Mentre nell’emisfero sud è pieno inverno, agosto è il mese ideale per raggiungere Wanaka, tra le Alpi neozelandesi. Affacciata sull’omonimo lago, la cittadina è un punto di riferimento per sci e snowboard, con resort di livello mondiale come Treble Cone e Cardrona. Tra piste innevate, lodge accoglienti e vivaci après-ski, Wanaka offre anche paesaggi alpini spettacolari e un centro vivace, perfetto per rilassarsi e scoprire il lato più autentico dell’inverno neozelandese.
Settembre – Serengeti Settentrionale, Tanzania
La Grande Migrazione degli gnu
Settembre è il periodo perfetto per assistere alla Grande Migrazione, quando oltre due milioni di gnu, zebre e gazzelle attraversano gli ecosistemi del Serengeti e del Masai Mara. Nell’area settentrionale del parco, nei pressi di Kogatende, gli attraversamenti dei fiumi regalano scene di straordinaria intensità. La zona è ricca di fauna tutto l’anno, con leoni, leopardi, ghepardi ed elefanti, rendendola una meta safari eccezionale anche oltre il periodo della migrazione.
Ottobre – Bodh Gaya, Bihar, India
Diwali: il festival delle luci e della devozione
Con l’avvicinarsi del Diwali, Bodh Gaya si illumina di un’energia intensa e contemplativa. Il complesso del Tempio di Mahabodhi, luogo dell’illuminazione del Buddha, si arricchisce di lampade, fiori e decorazioni. Oltre alla spiritualità, la regione offre un patrimonio storico unico, esplorabile con visite a Nalanda e Rajgir, antichi centri di sapere e potere. I mercati cittadini, ricchi di dolci e artigianato, e il clima più fresco rendono ottobre il momento ideale per scoprire Bodh Gaya in tutta la sua profondità.
Novembre – Sayulita, Nayarit, Messico
El Día de los Muertos in versione costiera
Sayulita offre un’interpretazione unica del Día de los Muertos, mescolando tradizione e spirito bohemien da surf town. Le strade si riempiono di altari colorati, marigold e papel picado, mentre artisti locali espongono opere ispirate alle iconiche calaveras. Parate e musica arrivano fino alla spiaggia, creando un’atmosfera suggestiva e rilassata, perfetta per celebrare la memoria dei propri cari al tramonto sull’Oceano Pacifico.
Dicembre – Merano, Italia
Mercatini di Natale tra le Alpi
Dicembre è il momento perfetto per una fuga europea all’insegna della magia natalizia. A Merano, nel cuore delle Alpi, oltre 80 casette del Mercatino di Natale offrono specialità gastronomiche, bevande calde e creazioni artigianali. Le vie illuminate invitano a passeggiate lente, mentre i dintorni regalano escursioni panoramiche e momenti di benessere nelle celebri terme.
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Viaggi da sogno per il 2026? La meta più desiderata sarà la Giamaica

E, poi, una cultura gastronomica ricchissima e una rinomata tradizione musicale: ecco perché il paese caraibico sarà la destinazione più ambita dell'anno che verrà. Ma intanto, vi portiamo a conoscere in anteprima tutte le meraviglie che vi aspetteranno.
Viaggi da sogno per il 2026? La meta più desiderata è la Giamaica
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Chiudete per un attimo gli occhi. Ora, provate a immaginare chilometri di spiagge dalla sabbia di un bianco così candido che quasi potreste scambiarla per un soffice manto di neve. Un piacevole venticello a smuovere le fronde di palme alte e affusolate che crescono rigogliose a due passi dal mare, la cui palette di colori sfodera toni che sfumano dal turchese al verde smeraldo. In sottofondo, l’inconfondibile ritmo allegro della musica reggae e nell’aria un profumo inebriante di spezie, soprattutto quando è il momento di sedersi a tavola.
La vostra mente viaggia veloce, ma sappiate che tutto questo non è solo immaginazione: benvenuti in Giamaica!
E le buone notizie non finiscono qui (oltre al fatto che, sì, un paradiso del genere esiste veramente!): sono da considerare la facilità con cui si può raggiungere la destinazione grazie ai collegamenti aerei diretti, la possibilità di vivere un’esperienza di viaggio autentica – stiamo parlando di un paese ancora lontano dalla piaga dell’overtourism – e un clima che ben si presta per fughe al caldo durante tutto l’anno. Ogni giornata poi sembrerà diversa dall’altra: se cercate momenti di relax in spiaggia ma, allo stesso tempo, vorreste concedervi anche qualche avventura a contatto con la natura, la Giamaica è una di quelle mete che più di tutte riesce a mettere d’accordo proprio tutti.
E allora da come cominciare per pianificare una vacanza in Giamaica? Un itinerario di viaggio semplice da organizzare e completo di tutte le tappe imprescindibili può partire da Ocho Rios, località lungo la costa settentrionale dell’isola caraibica. Qui la natura fa da padrona: ne sono un esempio le maestose Dunn’s River Falls. Uno spettacolo per gli occhi e non solo, perché queste cascate si possono anche scalare per poi concedersi un tuffo rinfrescante nelle loro piscine naturali. Di un azzurro intenso anche il Blue Hole (o Island Gully Falls), specchio d’acqua circondato, anch'esso, da una vegetazione tropicale fittissima.
Un ricordo speciale (e inaspettato) della vacanza sarà anche provare l’esperienza ad alto tasso di adrenalina del Mystic Mountain: un parco avventura dove vivere l’ebbrezza della velocità sfrecciando su bob che scivolano lungo binari immersi nella foresta, un omaggio alla leggendaria squadra giamaicana di bob che partecipò alle Olimpiadi invernali di Calgary del 1988.
E a fine giornata, Ocho Rios si racconta anche a tavola: Miss T’s Kitchen è un ristorante tradizionale, immerso in un giardino lussureggiante, dove assaggiare piatti giamaicani di carne e pesce.
Proseguendo da Ocho Rios in direzione ovest, in poco meno di due ore di macchina si può raggiungere Montego Bay: città dall’affascinante mix tra glamour e cultura, ma senza dimenticare lo spirito d’avventura tra il rafting a bordo di zattere di bambù sul Martha Brae River oppure le nuotate nelle acque limpide di Doctor’s Cave Beach. Anche di sera, Montego Bay riesce a sorprendere: a Luminous Lagoon si può fare un bagno in acque che di notte si illuminano di una luce blu-verde brillante emessa da organismi microscopici (dinoflagellati). Proprio questo spot della Giamaica è uno dei migliori al mondo per assistere allo spettacolare fenomeno della bioluminescenza.
Per entrare davvero nell’anima dell’isola, da non perdere è poi il Montego Bay Cultural Centre che offre uno sguardo profondo sulla storia, l’arte e l’identità giamaicana. Poco distante, la Rose Hall Great House è una dimora del XVIII secolo in stile georgiano, famosa per la sua architettura coloniale e i bei giardini tropicali che sfoggiano il meglio della flora autoctona. Leggenda vuole che le sue stanze siano abitate dallo spettro di Annie Palmer, conosciuta come la “Strega Bianca”: non abbiate paura, durante il tour sarete accompagnati da una guida che racconterà aneddoti curiosi e vi dispenserà interessanti pillole di storia.
E dopo una giornata memorabile e intensa, sarà un piacere rientrare all’S Hotel – premiato nel 2025 da TripAdvisor come miglior all-inclusive della Giamaica – è un boutique hotel adults-only nel pieno della vibrante Hip Strip, con accesso diretto alla leggendaria Doctor’s Cave Beach. Stile contemporaneo e anima caraibica si incontrano in un elegante ambiente curato, con camere e suite affacciate sull’oceano e pensate per il massimo comfort. Non mancano ben due piscine all’aperto: quella sul rooftop Sky Deck, è perfetta per godersi il tramonto cocktail alla mano. La proposta gastronomica spazia tra sapori locali e cucina internazionale, mentre l’Irie Baths and Spa è un rifugio di quiete dedicato al benessere.
Ancora una settantina di chilometri lungo la costa e si arriva a una delle località più iconiche del paese natio di Bob Marley: Negril. Qui ci si può rilassare con lunghe passeggiate lungo la Seven Mile Beach, una delle spiagge più belle della Giamaica e considerata tra le dieci più spettacolari al mondo. Questa splendida distesa di sabbia bianca, che si estende per oltre 11 chilometri, offre numerosi bar e ristoranti, oltre a un mare cristallino perfetto per lo snorkeling. Tra i ristoranti da non perdere c’è Miss Lily’s (dello Skylark Negril Beach Resort), che regala grandi soddisfazioni a tavola: qui si possono assaggiare i più apprezzati classici della cucina giamaicana rivisitati in chiave moderna, dal Jerk chicken all’Escovitch fish, passando per l’oxtail (coda di bue).
Al tramonto la tappa amata da tutti i local è il Rick’s Café, in cima a una scogliera alta 35 metri. Dove proseguire a cena? L’Azul Beach Resort, albergo all-inclusive da 283 suite fronte mare lungo la leggendaria Seven Mile Beach – qui vi aspetteranno sabbia chiara, acqua calma, giornate che scorrono tra sport acquatici e yoga– può vantare ben nove ristoranti con cucine diverse: dalla quella caraibica all’internazionale.
Poco distante, nella verdissima Nassau Valley, si può finalmente entrare in contatto con un altro caposaldo di un viaggio in Giamaica: il rum. Appleton Rum Estate è un tour (firmato Campari Group) attraverso la storica distilleria dove assaggiare una delle etichette più rappresentative di tutti i Caraibi e conoscerne l'intero filiera di produzione: dalla raccolta della canna da zucchero alla distillazione.
"Could you be loved and be loved?", cantava Bob Marley: della Giamaica ci si innamora ancora prima di partire.
Per maggiori informazioni: visitjamaica.com.
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