Siete delle tuttofare? Potreste soffrire della sindrome di Superwoman


Avete mai sentito parlare della sindrome di Superwoman?
Si tratta di una “malattia” che colpisce molte donne nel mondo, specialmente quelle che si sentono invincibili e credono di poter fare tutto senza problemi e senza aiuto.
Gli esperti identificano ciò che sta avvenendo nel mondo femminile come l’epidemia del XXI secolo.
La ricerca della perfezione e dell'eccellenza, sia a casa che sul lavoro, sono le principali cause della comparsa di questo disturbo che provoca serie conseguenze sia mentali che fisiche.
Ma come si manifesta la sindrome di superwoman? Quali sono le cause e i sintomi di questa sindrome? E ancora, ci sono donne con maggiori probabilità di soffrire di questo disturbo?
Ne abbiamo parlato con gli esperti di Guidapsicologi.it, che ci spiegano come riconoscere una donna affetta da sindrome di superwoman e ci suggeriscono come imparare e gestire e superare il problema.
Tutto quello che c'è da sapere sulla sindrome di Superwoman
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Cos'è la sindrome da superwoman?
Questa sindrome non ha nulla a che vedere con l'idea di superwoman che possiamo farci attraverso le immagini dei fumetti.
Essere una superwoman significa semplicemente essere una donna che si prende cura di tutto e di tutti, dimenticandosi radicalmente dei propri bisogni.
Una superwoman è sempre lì a disposizione, pronta a tutto, sia dal punto di vista professionale che per la famiglia e per il partner, ma proprio a causa del suo stesso entusiasmo, si dimentica di se stessa, con l'intenzione nascosta di compiacere ed essere accettata nel suo ambiente come una vera e propria eroina.
La sindrome della Superwoman, quindi, può manifestarsi quando la donna ha la pretesa di svolgere perfettamente tutte le sue attività quotidiane, sia quelle tradizionalmente legate al suo genere, a causa dei nostri modelli culturali (come prendersi cura della casa e dei figli), sia quelli imposti dalla società o da se stessa: soddisfare le aspettative professionali e gli standard di bellezza.
L'identikit di una Superwoman
Una donna che soffre della Sindrome di Superwoman, può essere una donna che ha ricevuto pochi riconoscimenti e attenzioni durante l’infanzia e in età adulta, che cerca di compiacere il prossimo mostrandosi servizievole.
Le donne più predisposte a soffrire della sindrome di superwoman sono quelle che imparano ad apparire forti, quelle che dicono di non aver bisogno di nessuno, se ne convincono e vivono la propria realtà parallela come unica.
Sono quelle che hanno difficoltà nel mostrare le proprie debolezze, e indossano una maschera (o un mantello) che trasmette forza verso l'esterno, ma internamente non è in grado di sostenerla.
Non ne sono pienamente consapevoli, poiché si dedicano a servire gli altri, interpretando questa dedizione come l'unico modo per poter ricevere.
Sono donne che svolgono efficacemente il loro lavoro e lo fanno in modo straordinario.

Quali sono le conseguenze?
Soffrire della sindrome di Superwoman porta con sé importanti conseguenze sia in ambito personale, che familiare e lavorativo.
Per esempio, in casa e in famiglia, la persona che soffre questa sindrome, spesso non lascia che gli altri collaborino, e nella maggior parte dei casi, questo atteggiamento è dato dalla convinzione che nessuno lo farà come lei o meglio di lei, per cui se decidesse di non intervenire, i risultati non sarebbero soddisfacenti.
I sintomi solitamente sono: alto livello di stress, insonnia, auto esigenza estrema. Con tutto ciò che questo comporta, sia fisiologicamente (come disturbi alimentari, ipertensione, dolori muscolari e insonnia) che psicologicamente (come attacchi d'ansia, insoddisfazione, rabbia, stanchezza cronica, depressione).
Come gestire e superare la sindrome di Superwoman?
Il consiglio è uno, ed è importantissimo: ogni donna dovrebbe avere la possibilità di mostrare con naturalezza di essere vulnerabile, proprio quanto un uomo, in tutti i contesti della vita.
Siamo uguali davanti alle cose che ci accadono, e dobbiamo sempre sostenerci a vicenda in ogni momento.
La ricerca di complicità con il nostro partner o con i nostri colleghi deve essere il modo sano di relazionarci.
Dobbiamo chiedere e dare sostegno e aiuto al prossimo, senza che questo possa generare in noi un sentimento di inferiorità o superiorità.
Chiedere e dare non conosce distinzioni di sesso, e non esistono né superuomo né superdonna, esistono solo buone e buoni compagni di viaggio.
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