I nuovi cocktail bar che dovete assolutamente provare a Milano

Cocktail bar, che passione. Negli ultimi mesi si è fatta avanti una nuova “leva” di locali specializzati in mixologist, con drink list di qualità per ingredienti e creatività.
Bere bene a Milano, ormai, è ben più di una semplice tendenza.
Precursori sono stati sicuramente locali come il Mag, il Rita’s e - più recentemente - il Tiki’s (figlioccio del Rita’s). Ma oggi pressoché ogni quartiere ha i suoi punti di riferimento e i suoi bartender del cuore.
Che si tratti di una location elegante o di luoghi più informali, poco importa. Ciò che è fondamentale, oggi, è l’innovazione nella nobile arte della miscelazione.
Ecco, quindi, 5 cocktail bar di recente apertura da provare.
**Qui tutti i nostri consigli su cosa fare, cosa vedere e dove mangiare a Milano**
5 cocktail bar da provare a Milano
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Wiji Bar
Nasce dall’idea di due soci, Mattia e Fabrizio, questo piccolo e colorato surf bar in piena NoLo, il cui nome altro non è che l’acronico del motto Wave is just instinct. I drink sono di ispirazione tropicale e tiki, a base di rum e frutta fresca.
A rendere questo posto speciale è la passione dello staff nel preparare in casa sciroppi e cordiali e la capacità di rendere giocosa anche la scelta del cocktail, che in alcuni casi è totalmente personalizzabile. I signature, comunque, sono ottimi e adatti a qualsiasi gusto.
Il posto ideale per un aperitivo non impegnativo prima della cena (il cocktail in questo caso può essere accompagnato da un mix di frittini o da piccoli taglieri con nachos, olive, salse e - in arrivo - focaccia pugliese.
Ottima la selezione di Vermouth e di amari di nicchia. Per rendere speciale anche il post cena.
Salmon Guru
"Nuotiamo controcorrente come i salmoni, ed è per questo che non li serviamo!". Con questo motto è nato questo locale che nulla ha a che vedere con un sushi bar, come si potrebbe invece ipotizzare dal nome. Dopo il successo di Madrid e Dubai, il format è arrivato anche a Milano.
Leggere e - anzi - studiare il menù fa parte dell’esperienza stessa. Tra le 27 proposte troverete sicuramente quella che più si adatterà al vostro palato, da accompagnare con qualche piattino di ottimo livello.
Entrare nel locale, poi, vi sembrerà un viaggio in giro per il mondo, tra diverse salette ognuna dedicata a un tema.
Feat
Se vi state chiedendo se il nome abbia nulla a che vedere con il concetto di featuring musicale, avete visto giusto. L’idea del suo fondatore, Luca, è quella di creare un luogo di integrazione, aggregazione e innovazione, in un quartiere - quello della Barona - che di certo non si può annoverare tra quelli della movida milanese.
E infatti, il locale vuole essere ben più che un posto alla moda. Vuole rispondere alla necessità dei residenti di trovare un posto in cui incontrarsi, socializzare e anche lavorare.
La drink list è affidata al bartender Samuele Lissoni, tra sensori asiatici e influenze messicane, con un tocco di sicilianità.
In abbinamento l’offerta culinaria curata dalla chef Raffaella Cacciapuoti, offre piatti ispirati alla cucina regionale italiana, con un tocco internazionale.
Byit
In zona Brera si trova questo nuovo locale in cui mixology d’autore e assaggi gastronomici si incontrano, tra la cocktail list firmata dal bar manager Dario Schiavoni e la proposta food curata dallo chef Aldo Palladino.
Location elegante e sofisticata, che rispecchia il menù in cui è presente anche una selezione di dessert che vi affascineranno.
Tripstillery
Più che una novità, una conferma. Dopo il successo del primo locale in Porta Nuova, arriva il raddoppio con una nuova location sui Navigli. Il concept resta immutato: cocktail bar e distilleria a vista, come ricorda in fondo lo stesso nome.
All’interno, infatti, è possibile ammirare l’arte della distillazione, con annessa personalizzazione della bottiglia. In aggiunta ora è possibile distillare sottovuoto grazie a un alambicco particolare e produrre perfino distillati analcolici.
Per accompagnare i cocktail poi, potete scegliere tra taglieri o una piccola selezione di piatti caldi.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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