Non il solito gelato: i gusti più strani (e irresistibili) che dovete assolutamente provare quest’estate

Il gelato non è solo il simbolo dell’estate, ma anche un terreno di sperimentazione sempre più creativo. Nel 2025, i gusti di gelato artigianale diventano un vero e proprio fenomeno culturale, un banco di prova più goloso per testare ingredienti, gusti e ricette pronte a conquistare il pubblico, i quali talvolta possono creare trend mondiali.
Le idee sono infinite, a volte davvero assurde, ma alcune possono essere semplici e geniali, come il gusto di gelato eletto come rappresentativo del 2025: si chiama "Hallelujah" ed è dedicato al Giubileo ed è solo in apparenza standard: è un gusto gianduia con nocciole tostate e una variegatura al cioccolato puro; ovvero fatto di burro di cioccolato senza grassi vegetali.
Ma quali sono i trend dei gusti di gelato oggi? Esploriamo le proposte seguendo alcuni dei filoni più interessanti (e strani) che arrivano dall'Italia e dal mondo.
**I gelati confezionati più buoni dell'estate 2025**
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Tutti pazzi per l'Oriente
Il fascino per l'ingredienti che arrivano dal Giappone o che hanno comunque un gusto particolarmente esotico, è ormai consolidato.
Oltre al rinomato gelato al tè giapponese matcha, si sta facendo strada il gelato al gusto yuzu, un frutto tipicamente orientale che ha un gusto a metà strada tra pompelmo mandarino e lime. Per chi vuol osare di più, pare sia delizioso il gelato alla salsa di soia. Ovviamente non immaginatelo con il gusto tipico di quello usato al sushi: viene usata soia di alta qualità dal gusto solo lievemente salato. In alternativa alcuni usano la salsa di soia in accompagnamento a gelati dolcissimi come quello al miele.
Saliamo di livello con una deliziosa proposta di gelato al wasabi, fatto con una base di menta e basilico: risulterà gustosissima con l'apporto poi di zenzero fritto.
Molto diffuso in alcuni mercati giapponesi è anche il gelato al granchio, con un mix speciale di sapori che vanno dal dolce al salato. Indimenticabile.
Se avete sentito parlare del celebre "gelato al mango" giapponese, in fortissimo trend su TikTok anche quest'anno, sappiate che si tratta di un gelato a forma di mango nel quale del mango non c'è traccia. Curiosamente il mango è anche un frutto molto costoso in Giappone, ragione per cui forse il gelato a forma di mango è diventato così "prezioso" agli occhi del pubblico orientale.
Il gelato è social
A tal proposito, uno dei trend tornati di moda oggi, è quello del "gelato unicorno", un mix di colori a vortice sovrastati da zuccherini colorati.
Ma che gusto ha? Dipende: di base può essere un normalissimo gelato alla vaniglia o alla panna sapientemente colorato, ma alcune ricette provano a interpretare i colori con dei gusti (anche fruttati) come arancia e limone. Altre ricette invece provano ad avvicinarsi al gusto dello zucchero filato o di "torta", quindi presumibilmente con un sapore di pan di Spagna.
Negli ultimi mesi sta spopolando anche il gelato "porzionato" come una torta o sarebbe meglio dire come un cremino:, viene preso con una specifica paletta rettangolare, appoggiato in un piatto e ricoperto di creme al pistacchio, cioccolato o granelle.
Tra i formati più gettonati c'è come dicevamo il gelato a forma di frutto e il gelato "soft" servito su un croissant tagliato a metà e trattato come se fosse un cono.
I sapori dall'Italia
Circola ormai da qualche anno l'idea golosa di proporre una stracciatella inversa: ovvero cioccolato fondente tempestato di scaglie di cioccolato bianco, una golosità che potrebbe presto trovarsi in maniera più comune nelle gelaterie artigianali.
Fa sempre discutere poi l'idea di impreziosire il gelato al limone con un ingrediente tanto mediterraneo: il rosmarino, ingrediente che offre un tocco aromatico che contrasta perfettamente con il gusto del limone, spesso tacciato di essere un gusto eccessivamente semplice (ma è anche tra i più rinfrescanti).
Pensate che il gelato al limone e rosmarino viene usato per impreziosire il gusto della carne cruda battuta al coltello. Il laboratorio RivaReno propone tra la sua selezione di gelati un altro gusto squisitamente italiano, lo zafferano. La scelta è già curiosa così, ma si impreziosisce con l'uso di sesamo caramellato. Un gusto particolare con un retrogusto unico.
I gelati "alcolici"
È già piuttosto popolare il tema dei gelati che si accompagnano o sono proprio al gusto di bibite alcoliche.
Fenomeno non particolarmente diffuso in Italia, ha un bell'esempio negli Stati Uniti con la catena Tipsy Scoop, che crea da anni gusti e degustazioni di gelati accompagnati a cocktail o shot dei migliori alcolici. Irresistibile e dissetante è il gelato alla pesca e uva (o fragola) con sangria e frutta fresca o un delizioso gelato al cioccolato con tequila e cannella, per non parlare del gelato al cioccolato fondente con caramello salato e whisky.
Molto curiosi (e si trovano anche in Italia) sono i gelati alla birra (se ne trova uno ufficiale fatto con marchio Peroni negli Stati Uniti) o al Prosecco, servito e accompagnato con Prosecco fresco e appena stappato, per un gusto intenso e frizzante. Non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma i gelati alcolici sono per l'appunto alcolici e vanno bevuti responsabilmente.
Quando il gelato diventa una follia
In Messico è piuttosto semplice trovare il gelato a base di mais. Ispirato alla cucina locale, il gelato viene impreziosito a volte con due ingredienti davvero importanti: il lime e il chili, due gusti esplosivi che contrastano in modo perfetto con il sapore più neutro e avvolgente del mais.
Avete mai mangiato l'aglio nero? Probabilmente no, ma sappiate che esiste un curioso gelato che include l'uso di aglio, anche se quello nero ha un gusto molto meno pungente del nostro aglio da cucina, con sfumature di gusto più vicine alla liquirizia e all'aceto balsamico. Per questo, viene usato come abbinamento a un particolarissimo gusto di gelato al formaggio, che solitamente viene fatto con formaggio cheddar ed è ormai piuttosto consueto nelle Filippine.
In Svezia e in molti paesi nordici come la Danimarca pare vada particolarmente di moda il gelato alla liquirizia salato, anzi, molto salato. Nerissimo, viene persino venduto in una sua variante con aggiunta di pepe.
Chiudiamo con una nota più leggera e floreale: molto interessante è l'uso della lavanda nella creazione di gelati. È chiaro che molti, rapiti dall'odore che può sprigionare, possano storcere il naso, anche perché tutti i sensi ci riporteranno inevitabilmente alla sensazione della candela o peggio della saponetta. Ecco: per evitare questo rischio ci sono delle varianti di questo gelato con l'aggiunta di miele o di ingredienti altrettanto dolci come l'albicocca e il cioccolato, per avere un'esperienza multi-sensoriale che però abbia sempre l'obbiettivo finale far godere le papille gustative.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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