7 consigli per usare la friggitrice ad aria come grandi chef

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La friggitrice ad aria è la nuova protagonista delle cucine più social: ecco come usarla al meglio per sfruttarne tutte le qualità

Pensavamo tutti che sarebbe stato l'ennesimo elettrodomestico preso e accantonato in cantina e invece da anni è diventato un fedele compagno delle nostre giornate. No, non stiamo parlando della bistecchiera elettrica e del tempera zucchine, ma della friggitrice ad aria, o elettrica, il nuovo paradigma della cucina semplice e leggera.

Abbiamo deciso oggi di darvi alcuni consigli per usarla e preparare ricette diverse dalle solite patatine per rendere la vostra esperienza eccezionale.

7 consigli per usare la friggitrice ad aria come grandi chef

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verdure friggitrice ad aria

Ogni ricetta ha il suo "contenitore"

Molti di noi già lo sanno, ma tanti altri di solito buttano nella friggitrice ad aria tutto così com'è. È un approccio lecito, ma non sempre il più corretto. Iniziate a valutare caso per caso di usare dei contenitori per le vostre pietanze in cottura. Oltre al vantaggio di non sporcare il cassetto principale quando si preparano più pietanze, diventa centrale quando ci preparano ricette particolari.

La regola madre è: usate contenitori per tutto ciò che è appiccicoso o deve mantenere una sua forma. Non usate però indiscriminatamente la carta da forno. I processi di cottura più complessi sono agevolati dagli stampi o pirofile in silicone, mentre ciò che deve tostare, si tosta meglio in carta pergamena (magari bucherellata). In rarissimi casi si consiglia lo stampino metallico: esistono anche teglie con manico a secchio dedicate.

L'olio in friggitrice ad aria si usa o non si usa?

Teoricamente l'olio si potrebbe non usare, ma chi vuole l'effetto "crosta dorata" dovrà ripiegare su un filo d'olio, anzi su uno spruzzo. Non va usato come se stessimo condendo l'insalata, ma l'ideale è che venga irrorato oppure spennellato. Esistono oggi degli accessori 2 in 1 in grado di fare entrambe le cose, spesso vendute con pennelli in silicone, perfetti se preparate pollo o alimenti dalle forme irregolari.

A seconda di quanto è grasso il cibo, la quantità di olio deve variare. Le verdure ad esempio, necessitano di un po' di olio in più per evitare che secchino. I dolci invece possono essere spennellati con un po' di uovo. Una cosa però ricordatela sempre: non metteteci dentro salse e sughi molto liquidi, altrimenti ne uscirà fuori un film horror.

friggitrice ad aria distribuzione

Non riempitela troppo

Il meccanismo della friggitrice ad aria prevede il passaggio di aria calda in mezzo al cibo. Non c'è il rischio che il cibo rimanga e un po' freddo e un po' caldo come a volte succede in forno, ma lasciare spazio tra le parti di cibo, è il modo virtuoso per rendere croccante in modo uniforme ogni ricetta.

Se avete la sensazione che il cibo sia rimasto troppo "umido", il motivo quasi certamente è la sua distribuzione. Dipende dal formato della vostra friggitrice, ma cercate di non superare mai il chilo di cibo interno al cestello.

Occhio ai cibi pastellati in friggitrice ad aria

Il fatto che sia una "friggitrice", almeno nominalmente, non la rende adatta alla creazione cibi in pastella, semplicemente per il fatto che il segreto della pastella è la sua immersione nell'olio. E qui l'olio non c'è. Eppure in tanti ci provano e lo fanno in questo modo. Il primo segreto è creare delle pastelle asciutte: è importante che la verdura prima della panatura sia più asciutta possibile e che l'impasto invece della sua classica natura liquida, sia lievemente più solido.

Alcuni consigliano, dopo la pastellatura, un inserimento in freezer precedente alla "frittura", per fermare la pastella e farle perdere meno acqua quando verrà messa nella friggitrice ad aria. Altri consigliano di ricoprirlo di granella di frutta secca. Non vi aspettate risultati incredibili, ma con l'esperienza potreste rimanere sorpresi.

Il dramma di salse, condimenti e formaggio

Guardiamoci negli occhi: sappiamo entrambi quanto sia golosa l'idea di sciogliere del formaggio mentre cuocete il vostro hamburger, ma la friggitrice ad aria come dicevamo pocanzi tende a "spalmare" le cose, a spingerle di lato, più che a tenerle concentrate. Fate occhio a tutto ciò che è leggero: dai semi per produrre popcorn a verdure come i peperoni, cercate sempre di assicurarvi che siano chiusi o schiacciati da cibi diversi, altrimenti avranno un effetto esplosivo simile a quello dei liquidi.

Consiglio? Inserite tutto ciò che può fare danni ma a fine cottura, con la friggitrice spenta: avrete dalla vostra il calore accumulato, ma non l'aria a rovinare i vostri piani golosi. Un altro consiglio è quello di applicare con pennello marinature e condimenti non oleosi (per esempio quelli a base di limone o aceto) a metà cottura e non prima.

contenitore silicone friggitrice aria

Shakera shakera!

Un vantaggio (tra i vantaggi) della friggitrice ad aria, è la possibilità di mescolare facilmente il contenuto durante la cottura. Dipende dalle ricetta, ma a metà cottura può essere utile una rotazione in stile "spadellata" per uniformare cottura e croccantezza, aiutandovi con una pinza. A differenza del forno tradizionale, dove ogni azione è commisurata a ciò che vediamo mentre cuoce, con la friggitrice ad aria si gioca di "sensazioni" e odori, e si migliora con l'esperienza. Non possiamo aprire continuamente il cestello così come le temperature spesso non sono fedelissime come quelle del forno, quindi fidatevi dei suoi metodi automatizzati di cottura ma imparate anche a controllare al momento giusto.

La pulizia della friggitrice ad aria

Pulire una friggitrice ad aria è tendenzialmente un piacere, ma vanno seguite delle piccole regole perché il vostro prezioso strumento duri il più a lungo possibile. Vi consigliamo, prima di mettere i componenti in lavastoviglie, di immergere le parti lavabili per pochi minuti in acqua calda, ma non con il sapone per i piatti.

Molti non lo sanno, ma il sapone per piatti è sconsigliato: è uno dei modi migliori per creare problemi alla lavastoviglie (se la pompa d'acqua se si riempie di schiuma, si blocca tutto). Se volete sgrassare le superfici antiaderenti, usate una pastiglia per lavastoviglie immersa in acqua.

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Progetto-senza-titoloNatale Cotechino
Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95