Quando lasciarsi è un atto d’amore verso se stessi

Elena Zauli

Anche se alcuni lo considerano un fallimento, a volte lasciarsi è un vero e proprio atto di rispetto e amore, prima di tutto verso se stessi

C’è un momento in cui lo senti sulla pelle: quella relazione non ti somiglia più. Non ti riscalda, non ti accende. E nonostante questo, resti.

Resti per abitudine, per paura, per quel mantra sociale che ci ripete ossessivamente che mollare è fallire. Eppure, a volte, lasciarsi è il gesto più profondo di amore che possiamo fare. Per noi stessi. E anche per l’altro.

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Il mito dell’amore che deve durare per sempre

Cresciamo convinti che l’amore vero sia eterno, inossidabile, capace di sopravvivere a tutto: litigi, silenzi, tradimenti, frustrazioni. Non importa se siamo infelici: “Tutte le coppie hanno alti e bassi”, ci ripetono. Come se fosse normale vivere di bassi per anni interi, nella speranza che un giorno, per magia, tornino gli alti.

Questa narrazione disfunzionale dell’amore-eroe ci tiene incollati a legami che, invece, hanno semplicemente esaurito la loro funzione. Perché sì, alcune storie finiscono. E non è sempre un fallimento.

Lasciarsi per rispetto

È proprio in questi casi che separarsi può essere un atto di rispetto. Verso se stessi, ma anche verso chi abbiamo amato.

Perché restare insieme “per non far soffrire l’altro” mentre, nel frattempo, ci trasformiamo in coinquilini emotivi, non è generosità: è un lento tradimento. È fingere. È impedire all’altro – e a noi stessi – di aprirsi a nuove possibilità di felicità.

L’amore maturo, a volte, sa anche dire: “Basta.”

Quando lasciarsi diventa un atto d’amore

La paura di lasciare (anche se lo sappiamo già)

Certo, lasciare è faticoso. Significa affrontare il vuoto, la solitudine e a volte anche il giudizio degli altri. Ma restare in un amore finito significa spegnersi a poco a poco.

Molte persone rimangono per paura di “non trovare di meglio”. Come se l’amore fosse un casting e noi gli attori in cerca di una parte. La verità? Non serve trovare subito un nuovo amore. Serve ritrovare se stessi.

Lasciarsi bene non sempre è possibile, e va bene così.

Separarsi non significa fare a pezzi tutto. Si può chiudere con dignità, rispetto, persino con affetto. Non sempre è facile. A volte uno dei due non accetta. A volte c’è rabbia, dolore, vendette piccole e grandi. Ma ci si puo' anche lasciare senza distruggersi.

Non è fallimento, è evoluzione

Lasciarsi può essere la prova più alta di maturità. Significa dire: “Non sei cattivo. Non sono cattiva. Semplicemente, non siamo più noi".

Smettere di combattere contro la realtà è un atto di coraggio. Significa scegliere di onorare la propria vita, di non sprecarla in legami che non nutrono più.

E anche verso l’altro, è il più grande regalo: la possibilità di ricostruire altrove ciò che con noi non è più possibile.

Non tutte le storie devono durare per sempre. E non c’è nulla di nobile nel sacrificare se stessi sull’altare di un “noi” che non esiste più. A volte, il vero amore si manifesta proprio nell’avere il coraggio di lasciar andare.

Perché non c’è gesto più grande di cura che restituirsi – e restituire all’altro – la possibilità di tornare a vivere davvero.

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