12 cose che gli uomini fanno a letto (e che le donne odiano)

anteprima american pie hero biganteprima american pie hero small

Se avessimo una bacchetta magica per cambiare i comportamenti maschili, partiremmo senza dubbio dagli errori che gli uomini fanno a letto: ecco quali

Il genere maschile ha una serie pressoché infinita di difetti: non riesce a fare più di una cosa alla volta, presenta gravi difficoltà di ascolto e dispiega una quantità immensa di energie nelle attività più inutili.

Non solo. Anche tra le lenzuola spesso si comporta in modo da rovinare tutto.

E non si tratta di casi isolati: tipologie molto diverse di uomini hanno identiche abitudini sessuali che risultano davvero irritanti per le loro partner.

Il perché rimane un mistero, ma ci sentiamo di lanciare un appello: condividete questo elenco con i vostri amici maschi affinché la smettano.

Ecco 12 cose che gli uomini si ostinano a fare a letto e che le donne detestano.

(Continua sotto la foto)

1. Seguire il copione di un porno

Probabilmente rimasti colpiti dall'ultimo film hard che hanno visto, tentano di riprodurne battute e posizioni con scarsissimo successo.

Si improvvisano acrobati del sesso (peccato non ci sia un materasso di sicurezza) e vi chiamano ad alta voce con epiteti volgari (momenti in cui vorreste solo avere dei tappi per le orecchie), cambiando persino tono di voce.

Voi sognavate un tête-à-tête romantico, invece vi sentite sul set di un porno di bassa lega.

amelie

2. Essere di una noia mortale

Procedono a ritmo sempre uguale (con una precisione da metronomo) per un lasso di tempo che vi sembra infinito.

Voi intanto trattenete a stento gli sbadigli e cercate di distrarvi con i pensieri più disparati (lista della spesa inclusa).

A tratti siete così assorte in queste divagazioni che per un attimo vi dimenticate persino dove siete. Ma quando riaprite gli occhi sono ancora lì, con la verve di un mulo in pensione.

grey’s anatomy

3. Fermarsi sul più bello

Mentre siete sul punto di convincervi che è valsa la pena accettare l'invito da loro, all'improvviso vi chiedono di rallentare o fermarvi.

Nel 90% dei casi la ragione è che non vogliono “finire troppo presto”. Il momento, invece, sarebbe stato proprio quello giusto, ma si sa che il tempismo non è proprio il loro forte.

In situazioni come questa smettete di biasimare le mantidi per certe loro reazioni post accoppiamento.

breaking bad

4. Raccontare le loro performance con altre

Uscite insieme da poco e loro le stanno provando davvero tutte per riuscire a conquistarvi.

Ecco che allora la loro mente (disturbata) decide che quella di mettere in luce il loro passato da latin lover (anche immaginario) è un'ottima strategia.

Così si lanciano in ardite metafore calcistiche descrivendosi come i “Messi delle lenzuola” - a causa dei loro “triplete”.

Poi vi guardano con occhi luccicanti, certi di avervi impressionate. Quanto vorreste poter urlare “neeeext!” come facevano nel programma tv.

New-Girl

5. Avere prestazioni misurabili in secondi

Se fossero macchine sarebbero auto da corsa. Nel senso che i loro rapporti hanno tempi di accelerazione decisamente rapidi.

Ma loro, ignari del perché li avete soprannominati “Ferrari” (da 0 a 100 in meno di 3 secondi), si considerano persino dei tipi tosti.

Non potete nemmeno dire di aver disprezzato le loro performance sessuali, perché non vi siete nemmeno accorte che fossero iniziate.

how i met your mother 1

6. Saltare i preliminari

Evidentemente erano assenti alla prima lezione di educazione sessuale – e anche a qualsiasi conversazione sul piacere femminile.

Almeno si spera, perché l'alternativa è che pur sapendo come funzionano le cose per voi, abbiano deciso di non curarsene.

In ogni caso, dopo avervi spogliate togliendovi i capi a due a due – pantaloni e mutandine per primi – vi saltano addosso con il fare di chi è particolarmente di fretta.

Nel frattempo voi vi chiedete come sia possibile che soggetti del genere esistano davvero (ne avevate sentito parlare, ma credevate si trattasse di leggende metropolitane).

scrubs

7. Continuare a insistere quando voi siete stanche morte

Non che gli siano mancate altre occasioni per provarci. Loro però scelgono la notte del venerdì dopo un'intensa settimana di lavoro e un'uscita durata fino alle tre del mattino.

Le ultime forze rimaste le avete utilizzate per struccarvi e trascinarvi a letto. Ma loro sembrano non averlo capito e continuano a avvicinarsi da ogni angolazione possibile.

Voi avete praticamente già iniziato un sogno quando sentite le loro dita insinuarsi sotto ai vostri pantaloni. Se l'insistenza incalza, l'unica soluzione potrebbe essere buttarli giù dal letto.

New-Girl

8. Chiedere se vi è piaciuto

Se arrivano a formulare questa domanda, è evidente che il vostro comportamento non verbale ha già dimostrato che la risposta è "no" (nel peggiore dei casi stavate schiacciando un pisolino oppure pensando che il soffitto andrebbe tinteggiato).

Allora perché disturbarsi a chiedere? Chiaramente per ottenere una replica consolatoria. Non dategliela, non se la meritano.

Ryan Gosling coppia bacio

9. Voler parlare tutto il tempo

Iniziate a intuirne la logorrea quando mentre vi state baciando vi scostano per dirvi qualcosa di totalmente inutile.

Ma è solo quando siete nel pieno dell'attività che realizzate quanto sia grave la situazione: tra commenti superflui e veri monologhi, non stanno zitti nemmeno per un secondo.

Tentare di arginarli tenendo impegnata la loro bocca è vano esattamente quanto cercare di concentrarsi.

big-bang-theory-sadomaso

10. Improvvisare gesti “sado”

Forse esaltati dalla lettura di qualche blog sul piacere femminile (scritto da un uomo), si convincono che ciò che più desiderate al mondo sia essere sculacciate o tirate per i capelli.

E così si lanciato in queste dimostrazioni di forza con grande convinzione.

Trattenere l'impulso di rispondergli con un cazzotto può rivelarsi molto arduo.

Ma per evitare vari problemi (innanzitutto di natura legale), vi consigliamo di mantenere la calma e spiegargli pacatamente che non siete fan del masochismo (a meno che non lo siate).

friends

11. Spingervi la testa

Mentre voi siete scese giù sopra di loro, invece di godersi il momento in pace, decidono di voler controllare la situazione.

E allora iniziano a muovervi la testa come se fosse staccata dal resto del vostro corpo, con il rischio di farvi rimettere la cena.

A questo punto avete due scelte: comunicargli gentilmente di finirla (se ci tenete ad essere diplomatiche) o smettere immediatamente quello che stavate facendo (se ne avete avuto abbastanza).

big bang theory mutismo

12. Cadere nel più imbarazzante mutismo

Per tutta la durata del rapporto perdono l'uso della parola (comportamento comunque preferibile a quello dei logorroici da lenzuola).

Visto che non emettono nemmeno alcun tipo di suono, può persino venirvi il dubbio che non stiano bene. Ma non è così: se la passano divinamente.

È solo che mentre lo fanno non riescono a parlare (del resto, come si diceva, molti ragazzi riescono a svolgere solo un'attività alla volta).

Anche quando gli rivolgete domande a fini pratici, tipo “ci giriamo dall'altra parte?” rispondono solo con un cenno della testa.

Niente paura, torneranno normali una volta fuori dal letto.

  • IN ARRIVO

Se l’amore diventa routine cambiate questo (e non partner)

Quando l’amore entra nella routine quotidiana può sembrare spento, ma spesso è solo una fase: ecco come riconoscerla e affrontarla

Succede anche nelle relazioni più forti e stabili: le giornate scorrono tutte uguali, i messaggi diventano automatici, le cene si assomigliano una all'altra. Non siete infelici, ma nemmeno davvero entusiaste.
Non è che l’amore sia finito: è che è diventato routine.

Questo però non significa necessariamente che ci sia una crisi di coppia. A volte è solo un segnale: non di rottura, ma di immobilità. È il segnale che forse è arrivato il momento di cambiare qualcosa.

Non la persona accanto a voi, ma il modo in cui state insieme.

La routine in amore non è la fine (finché non diventa automatismo)

La routine, di per sé, non è un problema. Anzi. È ciò che rende una relazione sicura, affidabile, abitabile nel tempo. Sapere cosa aspettarsi dall’altro, condividere abitudini, sentirsi “a casa” è una base sana.

Il punto critico arriva quando tutto diventa automatico. Quando i gesti non sono più scelti ma ripetuti, quando le attenzioni esistono ma senza intenzione, quando le domande (anche le più banali tipo “com’è andata la giornata?”) vengono fatte senza ascoltare davvero la risposta.

È lì che la routine smette di essere contenitore e diventa inerzia. Non fa rumore, non crea scosse, ma spegne lentamente la curiosità. E senza curiosità, anche l’amore più solido rischia di appiattirsi.

Se vi sembra di essere in una situazione di stallo nella vostra relazione, allora i seguenti consigli vi aiuteranno a porre rimedio. 

**4 trucchi per ravvivare la vita di coppia e scongiurare la noia**

(Continua sotto la foto)

coppia relazione rottura litigare

Come riconoscere la routine in amore

Uno degli errori più comuni è confondere lo stallo emotivo con una crisi di coppia. In realtà, i segnali sono molto più sottili e quotidiani. Vi sentite più coinquiline che partner, parlate soprattutto di organizzazione e impegni, fate progetti perché “si è sempre fatto così”.

Magari non litigate quasi più. Ma non perché tutto vada bene: semplicemente perché non avete più voglia di affrontare certi discorsi. Le piccole cose iniziano a infastidirvi più del dovuto, mentre quelle belle non sorprendono più.

Non sono campanelli d’allarme da ignorare né red flag da drammatizzare. Sono segnali di immobilità emotiva, che indicano che la relazione ha bisogno di movimento, non di una fine.

Perché pensiamo che, senza passione, l’amore sia finito

Siamo cresciute con l’idea che l’amore debba essere sempre intenso e travolgente. Film, serie tv e social ci raccontano una versione dell’amore fatta di picchi continui, di scintille costanti, di storie che non conoscono pause.

La realtà è diversa. La passione non scompare, ma cambia forma. Non è più adrenalina pura, ma presenza, scelta e attenzione. Il problema nasce quando continuiamo a confrontare il presente con l’inizio della relazione, come se fosse l’unico parametro valido.

Così, invece di chiederci cosa possiamo nutrire oggi, restiamo bloccate a rimpiangere quello che eravamo. E perdiamo di vista quello che potremmo diventare.

**Come mantenere viva la passione nella coppia? 4 consigli salva-relazione**

La domanda giusta da farsi (insieme)

Quando l’amore sembra diventato routine, la domanda da farsi non è “lo amo ancora?”. Spesso, infatti, la risposta è sì. La domanda più utile allora è un’altra: stiamo crescendo insieme o stiamo solo andando avanti?

Cambiare qualcosa dentro una relazione non è un fallimento, bens' un atto di cura. Significa riconoscere che anche l’amore, come le persone, ha bisogno di essere aggiornato e ripensato.

Perché una relazione non si salva, ma si coltiva giorno dopo giorno. 

**Come capire se una relazione non è più giusta per voi**

coppia amore relazione

Cosa cambiare davvero (senza cambiare partner)

In queste situazioni, molto spesso, il modo in cui ci muoviamo dentro la relazione può aver bisogno di una revisione. Superare la routine non significa stravolgere tutto, ma rimettere intenzione dove si è inserito l’automatismo.

Il primo passo allora è smettere di dare per scontata la connessione. Parlare non solo di cosa va fatto, ma di come ci si sente davvero. Anche quando sembra scomodo, anche quando non c’è un problema evidente. Riportare conversazioni emotive nella quotidianità aiuta a uscire dalla modalità “gestione” e a tornare a quella di relazione.

Un altro punto chiave è interrompere, anche solo a tratti, i ruoli fissi che con il tempo si cristallizzano: chi organizza tutto, chi si adatta, chi tiene insieme, chi si defila. Rimettere in discussione queste dinamiche permette di vedersi di nuovo come individui, non solo come funzione all’interno della coppia.

Serve poi creare spazio per esperienze che non abbiano uno scopo pratico. Non per forza viaggi o grandi gesti, ma momenti non programmati, tempo di qualità passato insieme, occasioni in cui non c’è nulla da risolvere o decidere. La routine spesso nasce quando ogni momento è funzionale a qualcosa; l’intimità, invece, ha bisogno di gratuità.

Infine, è importante accettare che cambiare non significa tornare a com’eravate all’inizio. Quella fase non va replicata, ma superata.

Ogni relazione sana evolve, e attraversare momenti di piattezza è normale. La differenza la fa il modo in cui li si attraversa: con rassegnazione o con presenza.

  • IN ARRIVO

Ecco il motivo psicologico per cui restiamo in relazioni che non funzionano più

coppia relazione herocoppia relazione
Ci illudiamo di poter guarire amando chi ci ferisce. Ma spesso restare in relazioni sbagliate è solo un modo per provare, ancora una volta, ad aggiustare quello che non ha funzionato nel nostro passato

Ci sono relazioni che non funzionano da tempo, eppure restiamo.

Restiamo anche quando non siamo più felici, quando i silenzi fanno più rumore delle parole, quando ci sentiamo più soli dentro un abbraccio che fuori. Restiamo e intanto ci raccontiamo che è per amore, per i figli, per paura di ricominciare.

Ma spesso non è per nessuna di queste ragioni. Restiamo perché speriamo, inconsapevolmente, di aggiustare qualcosa che si è rotto molto tempo fa.

**Come capire se una relazione non vi rende felici (anche quando sembra funzionare)**

(Continua sotto la foto)

terapia di coppia

Le dinamiche del passato condizionano le dinamiche del presente

Ognuno di noi porta nelle relazioni adulte le dinamiche che ha vissuto da bambino in famiglia; come è stato amato e come ha visto amarsi i propri genitori.

Si porta con sé le mancanze, gli sguardi che non ha ricevuto, l’amore condizionato — quello che dovevi meritarti con il comportamento giusto, la versione “buona” di te.

Così da adulti, senza rendercene conto, cerchiamo di riscrivere quella storia.Scegliamo persone che ci ricordano proprio chi non ci ha saputo amare, e proviamo, con loro, a ottenere finalmente ciò che non abbiamo avuto allora.

È come se l’inconscio dicesse: “Se questa volta ce la faccio, se riesco a farmi scegliere da qualcuno come lui o come lei, allora guarirò”.

E così restiamo.

Restiamo anche quando ci sentiamo invisibili, anche quando ogni discussione diventa una guerra fredda, anche quando il rispetto si è perso per strada. Restiamo perché se andassimo via, dovremmo guardare in faccia il fallimento del nostro tentativo di guarigione.

E allora preferiamo restare in un dolore conosciuto, piuttosto che affrontare un vuoto nuovo.

Young Couple Going To Marriage Counseling

Ma non si guarisce dove ci si è feriti. Restare nelle relazioni che non funzionano più sperando che diventino la cura è come cercare di medicare una ferita con ciò che l’ha provocata.

Il presente non aggiusta il passato: lo ripete.

E mentre cerchiamo di sistemare l’altro, finiamo per trascurare ancora noi stessi - come abbiamo imparato a fare da bambini, quando per sopravvivere bisognava essere “bravi”, adattarsi, capire tutto prima, anche il non detto.

La verità è che certe relazioni non si aggiustano perché non nascono per funzionare: nascono per insegnarci dove fa male. E quel dolore, una volta riconosciuto, non va negato o ignorato, ma attraversato.

Capire perché restiamo è il primo passo per smettere di restare. Non per diventare più forti o più cinici, ma per diventare più liberi.

Guarire, in fondo, non è riuscire a farsi amare da chi non può o non sa farlo. È smettere di cercare in un altro la prova del proprio valore. È restare dove l’amore non chiede di essere dimostrato, ma semplicemente vissuto.

  • IN ARRIVO

Come capire se una relazione non vi rende felici (anche quando sembra funzionare)

coppia relazione tristezza herocoppia relazione tristezza
Capire quando una relazione non fa più stare bene è difficile, soprattutto se non ci sono crisi evidenti: ecco i segnali più importanti da osservare

Può capitare che in una relazione non ci siano particolari problemi: non ci sono litigi, crisi evidenti o grandi drammi. Eppure, qualcosa non va.

È come se la vostra energia fosse spenta, come se la spontaneità avesse perso intensità e alcune parti di voi fossero rimaste indietro senza un motivo preciso. Succede più spesso di quanto si pensi: tutto sembra “a posto”, ma dentro si percepisce una sottile sensazione di blackout emotivo.

È una sensazione che molte persone vivono senza riuscire a darle un nome, perché “sulla carta” è tutto a posto: la relazione funziona, c’è affetto, c’è routine, c’è stabilità. Ma non sempre questo basta a far sentire vivi. 

Qui proviamo a raccontare proprio quella zona intermedia e difficile da definire, dove i segnali non sono immediatamente riconoscibili, ma parlano comunque di qualcosa che merita attenzione.

**“Se mi amassi davvero…”: 6 frasi per capire se lui vi sta manipolando**

(Continua sotto la foto)

terapia di coppia

Quando non succede nulla… ma non vi sentite più voi stesse

Le relazioni non diventano difficili solo quando scoppiano i conflitti. A volte la fatica arriva quando tutto procede in modo apparentemente tranquillo, ma voi avete la sensazione di non riconoscervi più.

È una forma di cambiamento lento, che si manifesta quando iniziate a fare meno cose che vi fanno brillare gli occhi, a parlare meno di ciò che amate, a chiudere un occhio un po’ più spesso per evitare discussioni inutili. Magari vi scoprite meno spontanee, più controllate, più attente a non disturbare che a condividere.

E mentre all’esterno tutto sembra “normale”, dentro qualcosa vi dice che la vostra energia emotiva non scorre più come prima. È quel tipo di stanchezza che non viene dalla giornata pesante o dalla mancanza di sonno, ma dal sentirvi un po’ più piccoli di come eravate. Una forma di adattamento che vi costa più di quanto vi restituisca.

I piccoli segnali che non sembrano segnali

Quando una relazione inizia a togliere più di quanto dà, di rado lo fa in modo evidente. Spesso tutto avviene in una serie di dettagli: piccole rinunce quotidiane che sembrano irrilevanti, ma che nel tempo costruiscono una distanza tra chi eravate e chi siete diventati.

Capita, ad esempio, di trovarsi a parlare meno dei propri sogni perché non si percepisce entusiasmo dall’altra parte. Oppure di sentire che ogni discussione potenziale va evitata, così da non introdurre tensioni che sembrano sempre troppo grandi per essere affrontate.

Con il passare dei mesi questa dinamica diventa quasi automatica. La voce si abbassa, i desideri si riducono, la spontaneità lascia spazio alla prudenza. Persino il corpo manda segnali: meno energia, meno iniziativa, meno voglia di condividere momenti che un tempo sarebbero stati fonte di piacere. E non perché la relazione sia “sbagliata”, ma perché la somma delle piccole cose può finire per erodere la vitalità emotiva più di quanto ci si accorga.

Quando ci si accorge che stanno cambiando i propri desideri

Il desiderio è uno dei primi elementi a risentire di una relazione che non nutre. E qui non si parla soltanto di desiderio sessuale, ma di quella forza interna che dà direzione alla vita: i piccoli progetti personali, le idee nuove, le scelte che fanno brillare gli occhi.

Se tutto questo sembra spento, se non si prova più entusiasmo per ciò che prima vi faceva saltare di gioia, forse è il momento di cercare di capire cosa sta succedendo.

A volte si tratta di un semplice periodo di stanchezza, ma altre volte ciò che si riduce non è la voglia di fare, ma la percezione di potersi permettere di esistere pienamente dentro la relazione. Quando i desideri si appiattiscono, quando i momenti di gioia diventano più rari, quando ci si sorprende a mettere in pausa parti importanti di sé “per il bene della coppia”, il punto non è trovare un colpevole, ma capire come recuperare spazio per la propria autenticità.

coppia relazione rottura litigare

È davvero la relazione… o è un momento della vita?

La domanda più difficile, e spesso anche la più importante. Non sempre una sensazione di “spegnimento” è legata al partner: lo stress del lavoro, la famiglia, la salute mentale, la fatica accumulata possono trasformare anche la relazione più sana in un luogo di minor energia. Vale la pena chiedersi se, al di fuori della vita di coppia, si prova la stessa sensazione.

Ciò che può aiutare a fare chiarezza è una domanda semplice ma rivelatrice: con questa persona ci sentiamo più noi stessi o meno noi stessi?

Perché le relazioni sane non cancellano i momenti difficili, ma li attraversano creando spazi di sostegno e non di ulteriore fatica. A volte parlarne con sincerità permette di aprire una porta nuova dentro la coppia; altre volte rivela che il malessere non ha a che fare con la storia ma con il periodo della vita.

Cosa fare se non vi riconoscete più

Accorgersi di essersi un po’ spenti non significa dover chiudere una relazione. Significa, piuttosto, prendersi cura di ciò che si prova, senza minimizzarlo.

Recuperare spazi solo per sé può essere un primo passo: un corso, un'amica da rivedere, un hobby messo in pausa, un po' di tempo di qualità con la propria interiorità. Condivisione e autonomia, nelle relazioni, crescono insieme.

Parlarne con il partner – con calma, senza accuse – può essere un momento prezioso: l’altro non può intuire ciò che non viene espresso. E se serve un confronto esterno, amici di fiducia o un percorso psicologico possono dare strumenti utili.

Qualunque sia il percorso successivo, una cosa resta vera: l’amore che fa bene è quello che permette di espandersi, non di rimpicciolirsi. È quello che accende, non quello che spegne. E nessuna relazione dovrebbe mai privare della possibilità di sentirsi pienamente vivi.

  • IN ARRIVO

“Se mi amassi davvero…”: 6 frasi per capire se lui vi sta manipolando

litigare coppia relazione herolitigare coppia relazione
Le frasi usate da un partner manipolatore possono sembrare banali, ma non lo sono: ecco le più comuni alla quale prestare attenzione

Non sempre chi manipola alza la voce. A volte, infatti, la manipolazione passa da frasi gentili, apparentemente affettuose, pronunciate con calma o con il sorriso. Frasi che sembrano normali, eppure lasciano dentro un senso di colpa sottile, la sensazione di essere sbagliate o troppo sensibili.

Un partner manipolatore non si riconosce sempre a prima vista. Lui stesso, a volte, non è nemmeno consapevole del fatto che vi sta manipolando.

Ma certe frasi, se ricorrenti, possono rivelare molto più di quel che sembrano. Spesso, infatti, non è l’intensità con cui vengono dette, ma la frequenza con cui vi fanno sentire sbagliate a fare la differenza.

E se vi fanno dubitare di voi stesse, se iniziate a giustificarle più che a sentirvi comprese… allora è tempo di fermarsi.

**Dieci comportamenti da non accettare mai in un fidanzato**

6 frasi che vi aiuteranno a riconoscere un partner manipolatore

(Continua sotto al foto) 

coppia che litiga

“Ti stai inventando tutto”

È la frase classica del gaslighting: la tecnica più subdola di manipolazione emotiva. Il partner non nega un fatto con una spiegazione, ma nega direttamente la realtà che avete percepito. Vi siete sentite ignorate, sminuite, o ferite da un suo comportamento? "Non è successo", dice lui. "Te lo sei immaginato". Con il tempo, iniziate davvero a dubitare della vostra capacità di giudizio. Ecco perché è tra i segnali più pericolosi di un partner manipolatore.

“Se mi amassi davvero, non mi faresti questo”

Colpevolizzare è una delle tecniche più comuni nelle relazioni disfunzionali. In questa frase, i vostri bisogni diventano automaticamente un atto di egoismo. Se mettete un confine, se chiedete tempo per voi, se non acconsentite a qualcosa che lui desidera, ecco che scatta la trappola emotiva: siete voi le insensibili. Il risultato? Si innesca il senso di colpa, e iniziate a mettere da parte voi stesse pur di "non ferire" l’altro.

“Io sono fatto così, sei tu che devi accettarmi”

Sembra una dichiarazione onesta, ma è una scappatoia. Serve a evitare il cambiamento, a congelare le dinamiche. In una coppia sana, ci si viene incontro. Quando invece ogni discussione si chiude con un “devi adattarti tu”, c’è una chiusura al dialogo. Chi la usa spesso può rivelarsi un partner manipolatore che si sottrae a ogni responsabilità emotiva. Anche se ve lo dice con tono calmo.

“Tutte le mie ex erano pazze, solo tu sei diversa”

All’inizio sembra un complimento. Vi fa sentire speciali, scelte. Ma in realtà è l’inizio di un discorso già sentito: un racconto in cui tutte le ex sono state isteriche, problematiche, irrazionali. Questo tipo di frase crea due effetti: da un lato isola, perché vi spinge a prendere le distanze da chi c’era prima; dall’altro, vi mette sotto pressione. Perché se un giorno non sarete più “diverse” abbastanza, potreste diventare la prossima ex pazza.

“Ti dico queste cose solo perché ti amo”

Una critica mascherata da affetto. È la classica frase che arriva dopo commenti su come vi vestite, vi truccate, parlate, o vi comportate in pubblico. La manipolazione qui è sottile: si presenta come preoccupazione, ma in realtà è un modo per esercitare controllo sotto forma di amore. Un partner manipolatore può usare frasi del genere per ridurre la vostra autostima senza che ve ne accorgiate.

“Nessuno ti capirà mai come ti capisco io”

Potrebbe sembrare una frase romantica. Ma non lo è. È, al contrario, una frase che isola, che vi fa sentire al sicuro solo dentro la relazione, e inadatte a essere comprese fuori. Serve a creare una dipendenza affettiva: voi da sole non bastate, solo lui può capirvi. Ma l’amore non ha bisogno di rinchiudere. Se sentite spesso questa frase, è il momento di chiedervi: vi sentite amate o vi sentite imprigionate?