Matera 2019: Muse Sognanti in mostra nella capitale europea della cultura

Dal 7 al 18 aprile a Matera, capitale europea della cultura 2019, lo scultore Angelo Fierro porta in mostra Le Sue Muse Sognanti
Dalla Val Masino a Matera, la capitale europea della cultura 2019.
Proprio qui, nella divina città dei sassi, l'eclettico artista ha scelto di portare le sue sculture che "nascono dalla roccia".
In un'esposizione nella galleria Casa Cava, un luogo simbolo della città, nato come cava di tufo, poi abbandonato e usato come discarica. E oggi trasformato in un centro creativo.
Le Muse Sognanti in mostra a Matera
Dal 7 al 18 aprile Angelo Fierro espone tra le stanze e negli anfratti di questo spazio-galleria alcuni dei suoi busti di donna più celebri e apprezzati dalla critica: Le Muse Sognanti.
Corpi e mezzi busti di donne dai tratti sinuosi e allungati che sembrano uscire dalla materia in cui erano imprigionati, come liberati dalla mano e dallo scalpello dell'artista per concedersi alla vista dell'osservatore.
Tra le altre, il Gruppo delle Muse, la Venere con Anfore e Cigno in marmo rosato di verona, la Musa Sognante in pietra calcarea, gli Amanti in bronzo.
L'ingresso alla mostra è gratuito. Il progetto si inserisce nel programma di eventi che vedrà la cittadina della basilicata e tutta la regione trasformarsi nel luogo per celebrare la conoscenza e l'arte a trecentosessanta gradi.
Il poeta della scultura che fa vivere la pietra
Vi abbiamo già parlato delle opere dell'artista Angelo Ferro, il poeta della scultura che fa vivere la pietra. Fierro trasforma i sassi e le rocce inerti, dure da modellare e a volte quasi inaccessibili, in figure sinuose, corpi vivaci e volti espressivi di donna.
Tra gli altri materiali, l'artista preferisce scolpire la pietra all'aperto, nel luogo preciso in cui scorge la roccia che fa nascere in lui l'ispirazione.
In Val Masino sono esposte le sue sculture en plein air
Proprio dal legame che unisce l'artista alla natura selvaggia e primigenia nasce l'intuizione e lo stimolo creativo delle sue opere.
I corpi sinuosi di donne che scolpisce sono già contenuti nella roccia. La sua abilità di artista sta nel riconoscere in un blocco di pietra qualsiasi, l'opera d'arte che essa nasconde.
Artista eclettico e dai molteplici interessi, Angelo Gabriele Fierro, originario di Cervinara, in provincia di Avellino, vive e lavora ormai da cinquanta anni in Valtellina, a Morbegno, in provincia di Sondrio.
Qui, tra monti e fiumi, in una perfetta e armoniosa relazione con la natura, l'artista figurativo ha iniziato a scolpire nel 1998.
L'artista si racconta
«I miei principi ispiratori e punti di riferimento sono il mondo greco, il Rinascimento e tra i maestri il mio massimo ispiratore è Canova. Ma l'arte è un fatto del tutto libero e personale, è interpretazione e creazione soggettiva. Così le mie sculture d'ispirazione classica sono del tutto uniche e originali nella loro vivacità, slancio e capacità di integrarsi perfettamente con l'ambiente circostante», spiega Fierro.
«Amo intervenire nella natura più pura, dove plasmo la pietra fra i maestosi silenzi di alte cime e pure acque dei fiumi che sgorgano dai ghiacciai. In questi luoghi ideali, ma esistenti in Val Masino, la mia vena artistica e creativa torva un canale di espressione e compimento».
Donne di pietra
Sono circa 40 le opere eseguite da Fierro in provincia di Sondrio, tra i Comuni di Albaredo Valmasino e Cosio Valtellino.
Altre 10 sculture di varia grandezza hanno dato vita alle rocce di pietra calcarea nella zona del Partenio in Valle Caudina, precisamente sul monte Coppola in Cervinara, in provincia di Avellino, la terra di origine di Fierro.
Nel resto del mondo
Sculture dell'artista di Cervinara si trovano in importanti musei ed università, tra cui la New York University e la International University of Montecarlo, al Museo di Storia dell'Arte del Lussemburgo, nell'Università internazionale di Montecarlo e in ville private di alto prestigio come a Long Island e Los Angeles.
Protagonista di oltre sessanta mostre allestite in tutto il mondo, Fierro si è guadagnato un notevole successo tra i critici d’arte internazionale.
Photo credit: tutte le opere sono di Angelo Gabriele Fierro, diritti riservati
Per maggiori info: www.agfierroarte.it - angelogabriele.fierro@gmail.com - www.facebook.com/agfierro - @agfierroarte
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L'arte come strumento di crescita personale: apre a Firenze la mostra "Cosmogonia"

Prima di sfociare in una mostra vera e propria, Cosmogonia è un progetto artistico, nato e sviluppatosi con una finalità sociale e culturale ben precisa: offrire alle ragazze e ai ragazzi coinvolti nella realizzazione dell’iniziativa, l’opportunità concreta di sperimentare sul campo l’enorme valore dell’arte e della cultura come strumento utile e necessario per la crescita personale e per costruire un progetto di vita.
Da quando è nata, nel 2021, ABF Globalab, braccio operativo della Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico, si propone questo obiettivo: incentivare e guidare il talento dei cittadini di domani. Lo fa promuovendo la partecipazione attiva e inclusiva dei giovani tra i 16 e i 35 anni a laboratori, workshop, eventi, viaggi esperienza e masterclass musicali. «I linguaggi del digitale, dell’arte e della musica guidano il processo di crescita personale, dando forma a un ambiente dove l’educazione si fa esperienza e la cultura diventa pratica quotidiana», spiega Laura Biancalini, direttore generale ABF, che aggiunge: «ABF Globalab è un luogo dove la cultura diventa esperienza, dove chi partecipa cambia e fa cambiare ciò che lo circonda. Le ragazze e i ragazzi si trasformano, e con loro si trasforma anche il programma: ogni edizione cresce grazie alle loro proposte, competenze e visioni. È una trasformazione reciproca, che nasce dal fare insieme», conclude Biancalini.
La mostra
Uno spazio fluido in condizione di metamorfosi costante. Le dimensioni del presente e del passato che dialogano fino a compenetrarsi. Materiali contemporanei che si fondono con quelli, nobili, della tradizione. Come una danza che segue cadenze ancestrali e nuove, riflettendo sulle origini dell’universo. Tutto questo è Cosmogonia, allestita nella Sala della Musica del Complesso di San Firenze, dal 13 al 17 dicembre.
Cosmogonia, del resto, è un termine che deriva dalla composizione delle parole greche κόσμος «Universo» e γονεία «generazione». All’interno dell’Oratorio la mostra segue uno sviluppo verticale, ponendo subito lo spettatore in rapporto con il cielo e le stelle e, dunque, con una dimensione spirituale. Le opere, firmate dagli artisti 108, Moneyless e Muz, vivono quindi una dimensione di sintonia con l’architettura della chiesa, valorizzando ulteriormente uno spazio già iconico come quello di San Firenze.
Nel frattempo, le musiche di Demetrio Cecchittelli scandiscono il tempo della nuova generazione alla quale si assiste. Anche la scelta del periodo dell’esposizione è coerente rispetto a questa logica: tra dicembre e gennaio si consuma il solstizio d’inverno e sorge il nuovo anno, quello che i romani celebravano con la festa del Sol Invictus, e che coincide, non a caso, con il nostro Natale.
«La mostra – spiega il curatore Gian Guido Grassi – compie al suo interno un rito ciclico e generativo che aggancia in un’unica ecumene tutta l’umanità. Si tratta di un’esperienza che segna un rapporto tra terra e cielo immediato, un’opera d’arte totale in cui architettura, spazio, scultura, pittura e musica si fondono insieme».
Le opere
Sul pavimento dell’Oratorio, 108 trasforma la superficie in un paesaggio cosmico. La sua installazione Prima del ritorno del sole è composta da due campi di colore bianco e nero - grazie all’utilizzo di marmo di Carrara e basalto - che dialogano come poli complementari, simbolo di un equilibrio in costante trasformazione.
Sulle pareti, Muz costruisce una nuova architettura dentro l’architettura. Con Geometrie morali inserisce cinque gruppi di sagome lignee nelle nicchie barocche, ridefinendo lo spazio con un linguaggio essenziale e calibrato.
L’opera di Moneyless introduce un magnetismo nuovo nel cuore dell’Oratorio: una grande figura circolare, intreccio ipnotico di linee bianche su fondo nero, che domina la sala come un portale simbolico. È un varco concettuale che invita a oltrepassare la soglia tra il visibile e l’invisibile.
Intorno, il paesaggio sonoro di Demetrio Cecchitelli accompagna il percorso come se fosse il respiro invisibile dell’universo, fondendo la luce e la pietra circostanti in una dimensione immersiva e sinestetica.
Il progetto "pre-mostra"
In linea con le finalità filantropiche, culturali ed educative perseguite dalla Andrea Bocelli Foundation, l’esposizione è stata preceduta dal workshop artistico “Linguaggi Contemporanei”, tenutosi sempre a San Firenze, organizzato da Start Attitude, e rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni.
Tra momenti pratici e teorici, lo scopo è stato quello di fornire ai partecipanti un’opportunità di crescita e orientamento nel mondo dell’arte contemporanea. Quattro gli aspetti trattati: la curatela (con Gian Guido Grassi), la comunicazione (con Paolo Lazzari), la grafica (con Stefano Menconi), la documentazione video/grafica (con Leonardo Morfini). In seguito, i partecipanti hanno potuto incontrare gli artisti, ascoltare le loro esperienze di carriera e porre domande, quindi affiancarli nell’allestimento dell’esposizione.
Appuntamento a San Firenze
La mostra Cosmogonia sarà accessibile gratuitamente dal 13 al 16 dicembre, dalle 14.30 alle 19.30.
Il progetto artistico è promosso da Andrea Bocelli Foundation con il programma ABF Globalab. Il percorso immersivo è firmato dall’associazione lucchese Start Attitude, curato da Gian Guido Grassi, con le opere degli artisti 108, Moneyless e Muz, che si allacciano alle musiche di Demetrio Cecchittelli.
Per saperne di più
108 (Guido Bisagni) è considerato uno dei maggiori esponenti del Postgraffitismo. Le sue forme astratte sono strettamente legate alle aree industriali abbandonate del Nord Italia, ma iniziano subito comparire anche a Berlino, Parigi, New York, Londra. Parallelamente alla pittura si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive. Dal 2003 in poi ha partecipato a decine di mostre collettive e personali in tutto il mondo, tra queste il “Nusing” di Parigi (2004), prima grande esposizione sul post-graffitismo europeo, e nel 2007 alla 52esima Biennale di Venezia.
Moneyless (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, è un pioniere del muralismo astratto in Italia e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie di tutto il mondo. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione, che lo hanno portato a indagare il cerchio e ad arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come “fuochi d’artificio”. Il suo stile unico trasferisce un’immediata percezione cinetica rilevatrice dell’intimo mistero della materia secondo l’assioma «ubi materia ibi geometria»
Samuel Rosi, in arte Muz, nato nel 1995 a San Miniato. Provenendo dal contesto dell’arte urbana, ha sviluppato un’attrazione verso il paesaggio contemporaneo, un luogo privo di orizzonti e capace di prestarsi ad ogni tipo di elemento costitutivo. Il paesaggio urbano diventa così un modo per ripensare lo spazio come un insieme di relazioni, un supporto su cui intervenire.
Demetrio Cecchittelli è musicista e artista del suono con base in Italia. Conduce il proprio lavoro di ricerca indipendente. La sua poetica si concentra soprattutto sull’immaginario e la conoscenza di sé come oggetto d’arte specifico, evolvendo un discorso musicale e sonoro strutturato specialmente su memoria sonora e ascolto profondo, come parti integranti di un linguaggio plastico e spontaneo, in continua trasformazione.
L’associazione stART Attitude coinvolge giovani creativi under 35 con competenze complementari (fotografo, videomaker, ufficio stampa e social media marketing, assistenti). Il suo fondatore, Gian Guido Maria Grassi, curatore d’arte contemporanea, con Start Attitude ha realizzato progetti artistici afferenti al mondo della street art e rigenerazione urbana. Dirige festival, cura e organizza mostre in spazi istituzionali e privati, scrive articoli, pubblica volumi e collabora con e artisti italiani e stranieri.
Andrea Bocelli Foundation è un ente filantropico impegnato a valorizzare il potenziale di bambini e giovani che vivono in contesti vulnerabili, affinché diventino consapevoli dei propri talenti e protagonisti della loro storia. In linea con la mission “Empowering people and communities” ABF promuove innovazione sociale nelle comunità che versano in condizioni povertà culturale, socioeconomica attraverso un approccio educativo che favorisce l’emersione delle competenze trasversali quali la creatività attraverso i linguaggi di arte, musica e digitale. Andrea Bocelli Foundation contribuisce a garantire l’accesso ad un’educazione equa, inclusiva e di qualità, in linea con il Goal 4.7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, affinché ogni bambino e ogni giovane possa esprimere appieno il proprio potenziale.
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