Parliamo di “borsa” con Florian Denicourt
Fotogallery Parliamo di “borsa” con Florian Denicourt
...
Un nome da appuntarsi, per chi non l’avesse ancora fatto, quello di Florian Denicourt. Dopotutto, quest’uomo crea borse e scarpe, gli oggetti del desiderio preferiti dalle donne. Denicourt, però, non ricerca l’effetto it, ma crea borse fatte per durare e per adattarsi allo stile di chi le usa. Una borsa che si adatta a noi, senza obbligarci a revisionare il nostro guardaroba a ogni stagione: un miracolo casual da portare sempre con sé.
Florian ha risposto alle nostre curiosità in tema di borse, confermandoci che le sue creazioni sono rigorosamente made in France: ideate a Parigi e quindi, in un certo senso, “fatte in casa”. Ma Florian Denicourt ha più di un asso nella manica ed è anche designer per la linea accessori di Lacoste. Due cappelli, una testa creativa: multitasking è una parola che entra perfettamente nella borsa di Florian Denicourt.
Qual è la borsa che illustra al meglio il tuo stile personale?
La Sailor bag: posso portarla in modi diversi, è comoda e pratica.
Com’è la borsa che usi tutti i giorni?
È grande, morbida e pratica. Non è iperfunzionale, è solo una borsa che si adatta al corpo e non ha bisogno di troppe cure.
Che cosa contiene?
Un album per gli schizzi e il mio hard drive.
Come hai cominciato a fare il designer di borse e accessori?
Sono stato molto fortunato: non ho studiato per diventare designer di accessori.
Sono un appassionato di scarpe e disegno bene, così ho avuto l’opportunità di esprimermi nel campo dei prodotti in pelle in diverse aziende, come ST Dupont, Camille Fournet, Brioni e Lacoste.
Come ti arriva l’ispirazione per creare una nuova borsa?
Mi lascio ispirare moltissimo dai libri, vado al cinema a caccia di trend e poi, soprattutto, osservo la gente per le strade.
Dov’è casa? E le tue borse sono fatte in casa?
Casa è Parigi. La maggior parte delle mie borse è fatta in casa, o meglio, nel mio laboratorio.
La filosofia del tuo brand in 3 parole?
Made in France, qualità e linee decise.
Lavori anche per Lacoste; può produrre dei conflitti il fatto di creare per un tuo brand e per un cliente?
In realtà è molto interessante: sono due brand estremamente diversi in termini di stile, distribuzione e produzione.
Come affronti questi due processi creativi?
Per Lacoste tendo a seguire la storia del brand e l’input di Felipe Olivera Baptista; lavoro a stretto contatto con il team interno di Lacoste.
Con il mio brand è più una questione di sensazioni, istinti, improvvise “cotte” per un materiale.
In retrospettiva, quale sarebbe potuto essere il tuo brief per la collezione AI 2011?
Anni Cinquanta rivisitati con linee decise, colori forti, particolari minimal e un’attenzione particolare all’alta qualità delle finiture della pelle.
Sei un tipo da polo?
Sono un tipo da camicia, purtroppo per Lacoste!
Quali sono i pezzi must del tuo guardaroba?
Jeans skinny, camicia slim, sneaker alte e giubbotto di pelle.
Un segno di buon gusto?
Semplicità e attenzione ai particolari.
Qual è l’ultima cosa che hai infilato in borsa?
Il mio hard drive, naturalmente!
Per saperne di più, visitate il sito di Florian Denicourt
© Riproduzione riservata