Jil Sander: 5 highlight dello show che ha visto il debutto del nuovo direttore creativo Simone Bellotti

Grazia.it

 Presentata nel headquarter milanese del brand, la nuova collezione SS26 di Jil Sander è una vera e propria ode al minimalismo.

In una stagione segnata da tanti debutti, quello di Simone Bellotti da Jil Sander non solo era uno degli esordi più attesi di questa Milano Fashion Week, ma si preannunciava anche come un importante punto di svolta per la Maison.

Per il suo primo show al timone di Jil Sander il nuovo direttore creativo ha interpretato in chiave personale il minimalismo che da sempre contraddistingue il marchio, portando una pulizia e una precisione che riflettono a pieno l’estetica della fondatrice del brand.

E già con la sua collezione di debutto ha lasciato un segnale forte e chiaro: l’identità stilistica della maison rimane pura, lineare e più funzionale che mai.

Ma ecco 5 highlight dello show.

01. La location

La sfilata si è svolta nel quartiere generale della maison. Un luogo, che aveva ospitato l'ultima sfilata nel 2017, che collega la storia e il presente e segna un ritorno a casa, ma anche una nuova partenza. L’ambiente, immerso nel bianco, è attraversato solo dalla linea nera della passerella arcuata, mentre l’atmosfera sonora è disegnata dai bip elettronici ed evolutivi di Bochum Welt. Proprio qui, in uno spazio luminoso e pulito, quasi asettico, con pareti bianche e grandi finestre sul Castello Sforzesco, il nuovo direttore creativo Simone Bellotti ha svelato la sua prima collezione per il brand inaugurando ufficialmente l’inizio di questo nuovo capitolo.

02. L'ode al minimalismo

La collezione SS26 guarda al futuro partendo dalle radici, esplorando la purezza come modo, non come limite. I look della nuova collezione si distinguono per i loro tagli netti, i tessuti puri, i dettagli curati e i colori che spaziano da nuance neutre a tocchi più accesi di rosso, blu elettrico e viola. Con il suo approccio, Bellotti riporta alla memoria i codici storici di Jil Sander. Ed è così che l’essenzialità e l’assenza di elementi superflui diventano il filo conduttore di una collezione capace di parlare sia al mondo femminile sia a quello maschile, attraverso un meticoloso lavoro manuale e un’attenzione ossessiva ai dettagli e alla qualità.

03. I tagli ispirati a Lucio Fontana

Diversi look avvistati in passerella presentano tagli netti e precisi che richiamano neanche troppo da lontano le incisioni sulle tele dell’artista Lucio Fontana. A partire dalle nuove gonne a tubino che si indossano con maglie casual con le zip.

04. La collezione SS26 di Jil Sander

Al centro della collezione SS26 di Jil Sander, crop cortissimi, che si abbinano a pantaloni dal taglio dritto, top strutturati e maglie super stretch che si alternano a camicie ampie e morbide in seta fluida. Tra i capispalla spiccano quelli con i peplum e quelli che si trasformano in mini dress. Ci sono i tubini, sia in versione over sia dal fit più asciutto, che vengono portati alla loro forma più pura e minimale. E ci sono anche i jeans che riflettono a pieno lo spirito pratico e urban della donna Jil Sander. Le armature, invece, suggeriscono nozioni di protezione e fragilità: con pelle specchiata, paillettes metalliche e sete preziose piegate come a schermare busto e fianchi. Completano i look, stringate a punta quadrata, ballerine cut-out, brogue con kitten heel, sandali, borse multiuso in una varietà di forme e misure, inclusa la nuova Pivot, che sposa una linea fluida e pulita.

05. Gli special guest

Tanti gli special guest e gli amici del brand avvistati in front row per lo show di debutto di Simone Bellotti. Da Miriam Leone a Eva Riccobono, da Niki Wu Jie a Ghali. E poi ancora Claire Foy, Rania Fawaz, Chloe Cherry, Anna dello Russo e tanti altri.

Credits: courtesy of press office

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