L'unica cosa che si salva in "Emily in Paris" è lo stile di Camille
Il 22 dicembre è arrivata su Netflix la seconda stagione di "Emily in Paris", serie tv ideata da Darren Starr e che ha per protagonista Lily Collins.
Già al lancio della sua prima stagione aveva suscitato non poche polemiche, legate soprattutto alla stereotipizzazione della cultura e della vita francese, raccontata attraverso cliché e "quadretti" abbastanza elementari (la foto con il croissant, il palazzo chic ma cadente etc etc).
Camille spicca con il suo completo composto da giacca Balmain e pantaloni ampi di Patou
Agli inizi c'era una grande attesa per la parte "fashion" dello show, data dalla presenza di Patricia Field (curatrice dei costumi di "Sex & The City" e "Il Diavolo veste Prada") chiamata a ideare lo stile di Emily, giovane americana di Chicago in trasferta per lavoro nella Ville Lumiere, patria della moda e dell'eleganza.
Sappiamo com'è andata a finire: sui suoi look esagerati e "massimalisti" sono stati spesi fiume di inchiostro e meme a profusione in rete.
Emily non si trasforma in una raffinata parigina, al contrario della Audrey Hepburn di "Sabrina" o "Cenerentola a Parigi" e, anche nella seconda stagione, sfoggia in abbondanza abbinamenti azzardati, colori sgargianti, tacchi e look da sera portati alle 8 del mattino e basco in testa "qualunque-cosa-accada" (senza contare i mezzi guanti in pelle assolutamente senza senso!).
Insomma, il suo stile tutto "matchy matchy" e decisamente "overdressed", purtroppo, non vede nessuna evoluzione in questa seconda stagione.
Ma per fortuna in tutto questo come suo contraltare, c'è lei, Camille, l'amica francese interpretata dall'attrice Camille Razat.
Il personaggio di Camille è l'emblema della parigina chic e lo si capiva già nella prima stagione. Il suo stile (assieme a quello più sensuale di Silvye, capa di Emily, liberamente ispirata a Carine Roitfeld, ex direttore di Vogue France e fondatrice della rivista CR Fashion Book) - pur con qualche "forzatura", lo ammettiamo - è l'interpretazione più verosimile di quel mood effortless chic che tanto invidiamo alle abitanti della capitale francese. E forse tra le poche cose che salvano la serie (assieme all'ingresso in scena di Alfie, l'attore Lucien Laviscount)
Camille indossa capi iconici dello stile francese con un gusto contemporaneo, scenografico a volt, ma certo più credibile dei look dell'amica americana.
Come il blazer, capo prediletto delle francesi, declinato in più versioni: bianco e nero con bottoni dorati di Balmain, ottanio e "avvitato" di Alexandre Vauthier, in tweed dal taglio contemporaneo di Coperni, doppiopetto oversize firmato Valentino.
Camille con il completo in tweed di Coperni
Camille indossa un maxi blazer in Valentino e scarpe di Roger Vivier
"Punteggia" i suoi look di accessori che strizzano l'occhio all'immaginario parigino: come il secchiello in rafia firmato dal brand francese Patou (che ora comincia a essere sold out in giro) o una borsa "da viaggio" in tela di Longchamp, tra i modelli preferiti delle parigine "in trasferta".
Top a righe indossato con una mini maglia cropped e borsa Longchamp
Indossa le righe, ma in versione più "disinvolta", con una maglia cropped e jeans ampi. Opta per un numero ristretto di colori (gli amati "neutri" bianco/nero/beige) con qualche coraggiosa incursione nel colore (ma solo se in versione rigorosa, con un completo dal taglio maschile).
Quando si tratta di un'occasione speciale sceglie il nero (come ogni parigina che si rispetti sa) declinato su tagli più semplici o in versione "bold" con un little black dress firmato Saint Laurent, seducente e molto cool. O come la jumpsuit in pelle con piccole borchie firmata Isabelle Marant.
Per Camille abito nero di Saint Laurent Paris
Certo, anche qui, il rischio di cadere nello stereotipo è sempre dietro l'angolo ma rispetto al guardaroba di Emily l'effetto è meno eclatante e il tutto appare più coerente. Insomma, l'effetto "ringarde" come avrebbe detto il designer Pierre Cadault, per stavolta sembra essere scongiurato!
Immagini Courtesy Netflix
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