Fotogallery Paola e Massimo: matrimonio sull’erba
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Un angolo di Provenza per un giorno speciale. Paola e Massimo ci raccontano il loro matrimonio
Paola è una web editor di DonnaModerna.com (e nostra cara amica), Massimo è fotografo di moda e non solo ( ha scattato anche per noi ).
Si sono conosciuti sui banchi di scuola quasi dieci anni fa e un sabato pomeriggio di luglio hanno pronunciato il loro fatidico sì davanti a un felice e commosso gruppo di parenti e amici. Cerimonia nella bellissima basilica di San Magno a Legnano (città degli sposi) e ricevimento "country-style" in mezzo al verde, un piccolo angolo di Provenza "ritagliato" nella Valle Olona, tra lavanda, fiori di campo e un tendone sotto le stelle.
Abbiamo chiesto a Paola di raccontarci il suo matrimonio:
Cerimonia e ricevimento: quali location avete scelto e perché?
Abbiamo scelto la Basilica di San Magno a Legnano, che è la nostra città, perché è quella in cui io sono stata battezzata. È la mia parrocchia da sempre ed è una bellissima chiesa del Bramante affrescata. Mi ci sento perfettamente a casa, nella piazza principale. La location del matrimonio invece è stata Il Podere di Binse a Fagnano Olona, in provincia di Varese. È una struttura bellissima in campagna, nel verde, che ha un significato particolare perché è dei miei zii, quindi abbiamo davvero potuto sfruttarla al meglio sbizzarrendoci in tutto e per tutto. Inoltre desideravamo un matrimonio molto divertente e giovane, semplice e informale, senza ore e ore a tavola, una vera e propria festa, dove tutti potessero muoversi liberamente, chiacchierare ed essere a proprio agio: il Podere è perfetto per questo genere di feste.
Il vostro matrimonio aveva un "tema" particolare (fiori, bomboniere etc)?
La lavanda. Siamo amanti della Francia e soprattutto della Provenza. Al Podere di Binse c'è un campo di lavanda e così abbiamo declinato tutto su questo tema. Le bomboniere erano miele di lavanda che siamo andati a recuperare nelle Alpi dell'Alta Provenza, gli allestimenti floreali in chiesa erano fatti di lavanda e piante aromatiche, lo stesso sui tavoli, abbinati a fiori di campo, molto semplici. Il bouquet anche. Persino le partecipazioni avevano un'illustrazione bellissima di Silvia Pusceddu con un rametto di lavanda e due apine, una con un computer in mano, visto che io sono web editor, e una con una macchina fotografica, visto che Massimo è fotografo professionista.
Abito da sposa: il tuo com'era e come l'hai scelto?
L'ho comprato all' Officina delle Fate a Milano. Non volevo niente di esagerato vista la tipologia di matrimonio. Ne ho provati pochissimi e l'ho trovato subito, in chiffon leggero, monospalla, senza coda, abbinato ad un paio di sandali gioiello flat. Il dettaglio particolare dell'abito era una fascia con fiocco lavanda, della stessa stoffa degli abiti delle mie testimoni, un po' in stile americano.
Com'è stato organizzare il matrimonio? Stressante, "easy", vi hanno dato una mano amici, parenti (wedding planner)?
È stato bellissimo, emozionante, delirante, stressante, e tante altre cose insieme. Avevo l'idea precisa di cosa desideravo e di come doveva venire. Ho organizzato vari eventi per lavoro, ma quando tocca al tuo diventa ancora più difficile, dai tutto quello che puoi e niente è mai abbastanza. Oltre alla parte di catering e tensostruttura, abbiamo creato dei corner divertenti, come il Photobooth e l'angolo dove gli ospiti potevano lasciarci il loro indirizzo per ricevere una cartolina dall'Australia, dove andremo in viaggio di nozze. La cosa più bella è stata avere intorno tanti amici, come il deejay che ha animato, egregiamente, la serata, Alessandro Mascheroni , che è un amico di Massimo, lo stesso il fotografo, Daniele Cherenti , che ha scattato immagini meravigliose con grande discrezione e nessuna invadenza. Non ho avuto wedding planner, nel senso che l'ideazione del tutto è stata mia e di Massimo, ma devo dire grazie perché una grandissima mano pratica ci è stata data da un entourage di amiche meravigliose che i giorni prima erano con me sotto il sole ad appendere lanterne e montare steccati e il giorno stesso a gestire tutto, emergenze comprese. Francesca, Elena, Teresa, Mary, Sabrina, Françoise e naturalmente mia zia e mia cugina, del Podere, non ci fossero state loro non so che avrei fatto!
Più agitata la sposa o lo sposo?
Entrambi, ma più nei giorni precedenti che il giorno stesso del matrimonio, anche se aspettare l'ora della messa, le 16, è stata dura, fremevo! Devo dire che però una volta entrati in chiesa la tensione si è sciolta e ci sono stati solo sorrisi e tanto divertimento!
Un aneddoto divertente o particolare di quella giornata
Sicuramente mia nipote di 5 anni che quando sono andata verso la mia famiglia durante la messa per il segno della pace mi ha chiesto: "Zia, posso venire a dormire a casa vostra questa settimana?!". E poi, la sera prima, la serenata vestiti da messicani che Massimo e i suoi amici mi hanno fatto, con i vicini affacciati e tantissime risate sia da parte dei cantanti che degli amici, arrivati apposta per godersi il mio imbarazzo!
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