"Unfitting": l'intervista a Alessandra Mastronardi
In questa intervista, presentata alla Festa del cinema di Roma insieme con il nostro cortometraggio “Unfitting” (inadeguata), l’attrice Alessandra Mastronardi racconta alla direttrice di Grazia, Silvia Grilli, il peso del giudizio degli altri sul suo corpo.
«Io ho iniziato quando avevo 14, 15 anni più o meno, quindi le varie fasi del corpo di una donna le ho vissute studiate da produzioni, registi... Ti guardano. Ti fissano. E dicono: “Quel seno è troppo piccolo, quel fianco forse è troppo sporgente. Anche se sei vestita, ti senti completamente nuda. Molto spesso saltavo dei casting perché avevo un neo sul viso, che per me era la più bella particolarità, e non piaceva. Veniamo spesso scelte per il nostro aspetto fisico e per non per quello che possiamo portare al progetto, al personaggio, alla storia. E questo non è giusto perché siamo artiste, la nostra anima dovrebbe venire prima».
Il nostro cortometraggio, "Unfitting", scritto e diretto da Giovanna Mezzogiorno, ha al centro proprio un’attrice rifiutata dai set perché non corrisponde ai canoni estetici richiesti. «Quando Silvia Grilli mi ha raccontato il progetto mi è sembrato perfetto per il momento, finalmente si parla di un argomento tabù nel nostro ambiente. Noi attrici usiamo i nostri corpi come mezzi di lavoro, sono estensioni di ciò che siamo dentro. Ma dalla tv alle pubblicità ci ripetono tutti all’unisono che dobbiamo per forza essere fotogeniche, belle, giovani per sempre, perfette. Ma chi lo ha detto?», dice Alessandra.
L’intervista completa con Alessandra Mastronardi è su Grazia in edicola e app.
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