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Sì, ci piace sedurre, ma non 24 ore al giorno…

Sì, ci piace sedurre, ma non 24 ore al giorno...

foto di Vera Montanari Vera Montanari — 14 Aprile 2011

Una lettrice mi scrive per lamentarsi della moda. No, non quella di «Grazia», che pare le piaccia molto (grazie). Lei parla di certa pubblicità e più in generale di una femminilità ipersexy e ossessiva.

Scrive proprio così Daniela, avvocatessa trentacinquenne. Che mi ripete tre volte la sua età per farmi capire bene che non è un problema generazionale, non sta parlando una vecchia signora che ama solo il golfino con la collana di perle. La nostra lettrice è una donna “normale”, che lavora, esce la sera e adora la moda, come (quasi) tutte le donne. Ma non sopporta più che il modello imperante sia quello di “chi esaspera i toni della femminilità fino alla volgarità”. Ricordo di avere già scritto un’altra volta della mia battaglia per convincere lo staff moda di «Grazia» a evitare il look “sdraiato”: quale che sia l’abito, dal jeans alla lingerie, dall’abito da sera al tweed, la modella giace, languida e allusiva, su di un divano (e vabbè), sul tavolo in cucina (una citazione de Il postino suona sempre due volte?), sul letto (nuova questa!), per terra, sul prato, per strada, su di una roccia... Per motivi che ancora mi sfuggono pare che ai fotografi la soluzione “orizzontale” piaccia e funzioni molto, e la poveretta ovviamente deve ostentare un’aria da seduttrice, anche se non si sa di chi, visto che i lettori dei femminili sono al 99,9 per cento lettrici, ma pazienza.

A qualcuno ho anche chiesto spiegazioni, nel corso degli anni, e i più spregiudicati, o forse i più coraggiosi, hanno sostenuto la tesi che, al di là delle dichiarazioni, quell’immagine in realtà ci piace (ma guardate che gli uomini sono davvero dei bei tipi...) perché corrisponde all’inconscio di tutte noi. Che evidentemente, per loro, viviamo per sedurre. Ora, per carità, io non ritengo affatto che la seduzione sia negativa, anzi, ma che occupi tutto il nostro immaginario, 24 ore al giorno, mi fa proprio ridere. Secondo me, invece, la verità è che in un mondo sempre più affollato, di immagini, di “voci”, di stimoli, e quello della moda lo è davvero moltissimo, per farsi sentire, vedere, notare qualche volta si alzano i toni. Costi quel che costi. Però, cara lettrice, consideri anche che le ultime sfilate hanno decretato la rivincita del bon ton sul sexy. E quest’estate la tendenza più nuova è la lunghezza sotto il ginocchio, quando non addirittura una neo hippie con gonne e vestiti che toccano terra. Insomma basta aspettare, perché la moda è cambiamento continuo, sperimentazione, anche un po’ arte, non segue le normali regole del convivere civile. Se ne frega della “normalità”, che so, del fatto che in inverno fa freddo e in estate caldo, e infatti ci propone gambe nude quando nevica e stivali con pelo in spiaggia... È la creatività, signore, e funziona così, se non volete cadere nel catalogo, didattico e noioso. Ma allora addio divertimento, gioco, piacere di immaginarsi in un’altra vita, un altro look, un’altra persona. Ecco, però, se possiamo permetterci, effettivamente ci piacerebbe che
la donna in cui “fingersi” fosse, almeno in qualcosa, migliore di noi: più bella, più interessante, più modaiola, anche più spregiudicata. Ma senza esagerare.

Perché nei nostri sogni, pensate quel che vi pare professionisti dell’immagine, non c’è il mestiere più antico del mondo...

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