«Riapriamo gli occhi solo quando la vittima di un femminicidio è bella»: l'editoriale di Silvia Grilli
Tra un mese saremo ancora tutti lì con la prolissa retorica della Giornata contro la violenza sulle donne. Intanto ogni momento siamo qui a constatare che non cambia nulla, c'è un femminicidio ogni due giorni. Siamo anestetizzati, voltiamo la testa dall'altra parte, quasi normalizziamo gli abusi.
Poi succede che una giovane donna molto bella, Pamela Genini, viene uccisa dal compagno con 24 coltellate mentre sta chiedendo aiuto al fidanzato precedente e i carabinieri sono alla porta. Allora riapriamo gli occhi, come sorpresi, di nuovo indignati.
Pamela veniva picchiata con ogni scusa nell’incuria generale. Tutti sapevano: le amiche, i vicini, i medici del Pronto Soccorso, i carabinieri. Tutti conoscevano ciò che avveniva, ma lei non sporgeva querela e noi stavamo a guardare l’orrore che è tra noi, in ogni palazzo, in ogni strada, nelle nostre relazioni, tra chi dovrebbe tutelarci.
Gabriela Trandafir e sua figlia Renata sono state uccise a fucilate dopo che la madre aveva provato a denunciare 11 volte l’assassino: suo marito e patrigno della ragazza. Un maresciallo l’aveva invitata a smetterla e non farsi più vedere. Denunce rifiutate, violenze sottovalutate, segnalazioni non inserite nel software Scudo, quello che attiva la tutela della vittima anche se non c’è querela.
I carabinieri sono come gli altri uomini. Come gli altri non vogliono perdere i privilegi di essere nati maschi. Tra loro ci sono i violenti come tra gli altri. State certi che ci sono rapper Faneto (che picchiava, minacciava e insultava la fidanzata) anche tra chi dovrebbe tutelarci.
L'indagine Lavoro, Uomini, Inclusione 2025, promossa dall'associazione Libellula, racconta un panorama allarmante tra i più giovani. Il 46,2 per cento dei maschi della Generazione Z, nata e cresciuta con i social media, ritiene che le donne abbiano esagerato nel cammino verso la parità e che questo li discrimini. Le comunità digitali della Maschiosfera distribuiscono risentimento verso le femmine.
Spesso uomini che non conosco mi accusano di sessismo sotto i post che scrivo contro la violenza e a favore dell’equità di genere. Altre volte uomini che invece conosco si lasciano sfuggire quello che pensano: che abbiamo tolto loro opportunità di lavoro e carriera.
Non saranno gli stessi che uccidono, ma sono gli stessi che hanno avuto per tutta la storia dell’umanità il privilegio della prevaricazione, del possesso, del controllo sulle donne.
La Commissione cultura della Camera ha approvato un emendamento che di fatto vieta l’educazione sessuale e affettiva alle scuole medie. Se passasse, i corsi potrebbero essere tenuti solo alle superiori con il consenso dei genitori. E invece sarebbe così importante educare i nostri figli e le nostre figlie all’amore. Non serve inasprire le pene dopo che siamo già morte.
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