Noemi: «Credetemi, sono cambiata»
Un sorriso generoso: di solito è questo il saluto di Noemi, pseudonimo di Veronica Scopelliti. Se poi le chiedi, alla vigilia di Sanremo, qual è il suo rito scaramantico per il Festival, ecco che ti regala anche una risata vivace: «Mi sono accorta che tutti i miei pezzi andati bene durano 3 minuti e 37 secondi: Sono solo parole, Glicine, Makumba. E allora ho fatto in modo che avesse la stessa durata anche Ti amo non lo so dire».
È a Sanremo per il secondo anno consecutivo. Che effetto le fa?
«Sono molto emozionata e contenta. L’anno scorso ho iniziato il mio nuovo percorso sullo stesso palco da cui oggi posso raccontare un nuovo lato di me. Se Glicine era il mio cambiamento personale, in Ti amo non lo so dire vorrei che si ritrovassero anche gli altri: quando le cose cambiano per tutti è complicato recuperare le giuste misure con quello che ti circonda, rapporti personali inclusi. La vita è movimento ed evoluzione, ci sono un sacco di cose che riusciamo a fare e c’è sempre quella sfida in più che dobbiamo superare».
La sua canzone in una frase sola?
«È una metafora: “ti amo” non lo sappiamo dire in un certo momento, ma magari lo sapremo dire poi».
Qual è, invece, la frase che sa dire meglio?
«“Ma tu che cosa ne pensi?”. Mi piace il confronto con chi ho vicino, perché ho paura di chiudermi nella mia visione».
Il più grande limite che ha superato?
«Sono impulsiva, quando parlo con le persone tendo a interrompere. Sto imparando ad ascoltare, a non dire subito no. Da sola non sono brava, ma c’è mio marito che mi aiuta».
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Foto di Attilio Cusani
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