Margherita Buy: «Il bunker dell’amore»
Al cinema interpreta una donna che impara a essere madre. E con Grazia Margherita Buy parla dei dubbi dei genitori di oggi, incerti se lasciar andare i loro figli o proteggerli fino all’eccesso. Perché, come succede anche nelle relazioni tra uomini e donne, quando si vuole bene a qualcuno c’è sempre il rischio di farsi male
L’importante nella vita è decidere da che parte stare. Margherita Buy sceglie una sedia a doghe di legno e lascia a me il divano, morbido. Le propongo uno scambio e lei chiede: «Ho sbagliato?». Andiamo avanti così, fra imbarazzi e complimenti, grazie e prego. Fino a che riusciamo a dircelo: stiamo calme, è solo un’intervista. La verità è che oggi nessuno è tranquillo: abbiamo cominciato la giornata con la notizia delle stragi di Bruxelles. Ancora non sappiamo il numero e il nome delle vittime, possiamo solo immaginarle. Un istante prima che tutto finisca.
Noi siamo qui, in un palazzo romano immerso nel verde: sedia o divano, caffè o tè, e poi biscotti, se ci va. Apparentemente è tutto qua, quello che dobbiamo scegliere. Ci guardiamo in faccia e lo capiamo subito: per poter parlare davvero non possiamo fare a meno di dircelo, che siamo spaventate e disorientate. «Oggi non mi vengono tanto bene nemmeno le parole», confessa Margherita, 54 anni, madre di Caterina, 14. «È un mondo così difficile. Che cosa dobbiamo fare con i nostri figli? Dobbiamo farci forza e lasciarli andare, oppure chiuderli nel bunker del nostro amore protettivo?». Non ho ovviamente nessuna risposta.
Il motivo del nostro incontro è, in realtà, lieve: il film interpretato da Buy in uscita il 14 aprile: Nemiche per la pelle di Luca Lucini. Una storia divertente, dove temi molto seri sono cucinati con la leggerezza che solo una commedia sa dare. «Sono contenta di aver lavorato su un registro per me un po’ diverso», dice Margherita. Il film racconta di due donne che “ereditano”, da un uomo che hanno entrambi amato, un figlio che non è di nessuna delle due. E provano a educarlo, a giorni alterni. Ognuna con il suo stile. Perché tanto la prima è eterea, tanto l’altra (interpretata da Claudia Gerini) è concreta e sanguigna. La pavida e la guerriera, l’intellettuale e la tamarra. Opposte. Unite solo da un iniziale rifiuto.
«Da principio nessuna delle due vuole farsi carico del figlio di un uomo che non ha voluto un bambino da loro. E che morendo le ha nominate “mamme per forza”. Costringendole a fare i conti anche con l’altra: un modello di donna molto diverso dal proprio, una femminilità sconosciuta e da principio assolutamente detestabile».
Lei ne ha di amiche-nemiche, quelle donne che ti catturano, ma che sono sideralmente diverse da te?
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