Giorgia Meloni: «Se vinco vi prometto una nuova Italia»
Giorgia Meloni è stata la ministra più giovane d’Italia, nel quarto governo Berlusconi, dal 2008 al 2011. È in politica da molti anni, è alla guida di Fratelli d’Italia e nelle elezioni del 25 settembre si candida a diventare presidente del Consiglio, se dovesse vincere la coalizione di centrodestra, formata, oltre che dal suo partito, da Lega, Forza Italia e Noi Moderati.
Lei è la prima donna che potrebbe diventare presidente del Consiglio, un risultato importante per cambiare questo Paese. Che cosa farebbe nei primi 100 giorni, i più difficili?
«Le prime misure di cui ci occuperemo saranno l’emergenza energetica, il costo del lavoro, il sostegno alla famiglia e alla natalità. Vogliamo disegnare un’idea nuova dell’Italia e mettere a punto una visione di sviluppo e crescita di lungo periodo per la nostra Nazione».
In che cosa una presidente del Consiglio donna, e di destra, può fare la differenza?
«Qualcuno sostiene che ce l’abbia fatta perché sono diventata brava come un uomo. Penso di avercela fatta perché sono diventata brava come una donna. È ciò che voglio dire alle donne. Avere un presidente del Consiglio donna e di destra vorrebbe dire rompere quel “soffitto di cristallo” che non consente alle donne di emergere a livello istituzionale e lavorativo, aprire la strada all’affermazione in Italia delle donne a ogni livello e riaffermare la centralità del merito e del valore».
Le politiche per le donne, nel programma di Fratelli d’Italia, sono protagoniste: quali le priorità?
«Vogliamo superare il “gender pay gap” (il divario salariale tra uomo e donna, ndr) con misure sulla trasparenza retributiva e l’istituzione di un’Autorità garante. Sosterremo il lavoro femminile e incentiveremo le imprese che assumono donne e favoriscono la conciliazione di vita e lavoro. Questa è la priorità: costruire un modello sociale che consideri la genitorialità un valore aggiunto, non una penalità. Sosterremo i Comuni, per assicurare asili nido gratuità e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici, e rafforzeremo il sistema dei congedi».
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Testo di LETIZIA MAGNANI
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