Elisa Maino e Moufy: «Se vuoi piacere, prima devi piacerti»
Da adolescente soffriva di acne e il trucco era una maschera per nascondere le imperfezioni. Il make up è diventato poi la sua arma per imparare ad accettarsi.
Moufidatou Moumouni, in arte Moufy (@itsmoufytraore) ha 20 anni, origini togolesi e vive a Lecco.
Essendo semplicemente se stessa è riuscita a creare sui social una community in continua crescita, un luogo d’incontro “virtuale” per tante ragazze appassionate di make up come lei.
Moufy ha in qualche modo una storia simile alla mia, che al liceo venivo chiamata “Magnum” (come il cremino, ndr) per i brufoli sotto pelle, e che mi nascondevo dietro al trucco per non far vedere i miei difetti. Ed è proprio il make up il filo rosso che unisce me e Moufy alla fine di un percorso di accettazione, ammesso che ci sia davvero una fine. O forse, di imparare ad amarsi non si smette mai?
Moufy, come hai deciso che volevi iniziare questo percorso nei social?
«Da adolescente ho sofferto di acne e utilizzavo il trucco per coprirmi e nascondere queste imperfezioni. Da lì è cominciato tutto. Oggi non mi trucco più per nascondermi, ma per valorizzarmi. A un certo punto ho scoperto che la mia storia era simile a quella di molte ragazze e quindi ho trovato il coraggio di iniziare a parlarne. Mi piace perché così posso dare un aiuto a tante persone, l’acne può venire a qualsiasi età ed è molto importante accettarsi».
Credi che il mondo del beauty stia vivendo un cambiamento profondo?
«Da donna nera ho sempre avuto grandi difficoltà a trovare prodotti e tonalità giusti per la mia pelle, ma stiamo facendo passi da gigante e tanti marchi stanno diventando sempre più inclusivi. Molte ragazze nere come me hanno trovato il loro spazio all’interno dell’industria della bellezza e questo mi rende felice perché lancia un messaggio molto importante: il make up è per tutte le pelli e siamo tutte favolose quando lo indossiamo, possiamo utilizzare tutti gli stessi prodotti, cambia solo la tonalità».
Come hai imparato a truccarti?
«Da autodidatta, guardando su YouTube ragazze che soffrivano di acne e che insegnavano i trucchi per coprire al meglio le imperfezioni. Ancora oggi YouTube per me è il mezzo migliore per trovare ispirazione per nuovi make up. Non mi limito solo alle creator della mia comunità, guardo anche ragazze bianche. Mi piacerebbe approfondire studiando in un’accademia, però con dedizione e passione anche da autodidatta si possono raggiungere risultati sorprendenti».
Continua a leggere l'intervista a Moufy sul numero 19 di Grazia ora in edicola.
Testo di Elisa Maino
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