Brenno Placido: «Somiglio a papà, ma sono un mammone»
Al cinema Brenno Placido è un ragazzo con un rapporto difficile con la sua famiglia. «Tutto il contrario di me», dice a Grazia il figlio del regista Michele Placido. Che qui svela il suo punto debole
Mi aspettavo un ragazzo introverso e irrequieto. Pensavo che avrebbe risposto seccato alle domande sulla sua famiglia, ansioso di affrancarsi da un cognome famoso. Invece, Brenno Placido - figlio del regista e attore Michele Placido e dell’attrice Simonetta Stefanelli - mi spiazza. Il giovane interprete, diventato popolare con la serie televisiva Tutti pazzi per amore, ha imparato a convivere con i pregiudizi. Compresi i miei.
Lei assomiglia come una goccia d’acqua a suo padre. Le fa piacere o la imbarazza?
«Per anni non me ne sono reso conto, anche se me lo dicevano in tanti. Poi, rivedendo dei film che mio padre ha interpretato da giovane ho capito perché a molte persone che hanno seguito la sua carriera al cinema e a teatro faccia effetto vedermi recitare. Ma è una cosa bella».
Non sente il peso del confronto con lui e con sua sorella Violante?
«I pregiudizi li ho messi in conto quando ho iniziato questo lavoro. Violante è il mio punto di riferimento, la persona che mi dà i consigli migliori. Ma ho un rapporto molto stretto con tutta la mia famiglia. E lo confesso, a 24 anni io sono ancora un mammone».
Al cinema, invece, la vedremo nel ruolo di un ragazzo problematico.
«Come saltano i pesci racconta di due fratelli che si conoscono da adulti, ignorando per anni l’esistenza l’uno dell’altro. Dei due io sono quello più incasinato, con un passato di droga e un pessimo rapporto con il padre».
A proposito, vive ancora in famiglia?
«Abito con mio fratello Michelangelo nella casa che era di mio padre. Da tre mesi sono single e sto bene così».
Come saltano i pesci di Alessandro Valori. Nei cinema dal 31 marzo
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