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Adam Lambert: «Anche le rockstar hanno paura»

Adam Lambert: «Anche le rockstar hanno paura»

foto di Cristina Marinoni Cristina Marinoni — 20 Gennaio 2016

È il successore di Freddie Mercury nei Queen e uno degli interpreti più amati. Ma Adam Lambert non dimentica gli esordi. E qui racconta a Grazia l’ansia da palcoscenico avuta quando ha dovuto sostituire un mito

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Hanno scritto brani per lui Lady Gaga, Pink e Matthew Bellamy, leader dei Muse: si sono innamorati della straordinaria voce di Adam Lambert dopo che il cantante, nel 2009, è arrivato secondo al talent show American Idol.
I suoi album hanno scalato le classifiche, incluso l’ultimo, The Original High: la tournée, appena partita, avrà un’unica data italiana, il 4 maggio, all’Alcatraz di Milano. La consacrazione di Lambert, però, è legata ai Queen, che dal 2011 lo hanno scelto per sostituire Freddie Mercury in concerto (da non perdere quello a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, il 25 giugno). «È un sogno esibirmi con questa band leggendaria. Ma quanta preoccupazione, agli inizi», dice Adam, 33 anni, di Indianapolis.

Non deve essere facile reggere il confronto con un mito come Mercury.
«Freddie era unico: sarei un megalomane, se mi paragonassi a lui. In ogni show do il meglio di me e i miei sforzi mi fanno dimenticare la paura di deludere la band. I fan mi hanno accolto con affetto e i loro applausi mi riempiono di orgoglio».

Quale brano dei Queen ama di più?
«Difficile scegliere tra tanti capolavori. Amo i testi più rock: Somebody to Love, Another One Bites the Dust, I Want It All».

Se non fosse un musicista che cosa farebbe?
«Credo che sarei un disegnatore d’interni: sono da sempre appassionato di arredamento. Quando ero ragazzino, acquistavo io stesso mobili per rendere speciale la mia stanza e ora sto finendo di sistemare la mia casa. Il pezzo più originale è un tavolino che devo restaurare: chissà come starà nel living».

Adam Lambert in concerto all’Alcatraz di Milano il prossimo 4 maggio.

© Riproduzione riservata

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