Una completa immersione nel mondo olfattivo: Maria Host-Ivessich ci apre le porte del suo guardaroba di profumi per raccontarci di se stessa (e anche un po' di noi)
Maria ci accoglie in una nuvola di profumo che parte delicata e poi ti avvolge come un abbraccio, come è avvolgente, creativa, e ricca di spunti e stimoli - non solo olfattivi - lei. L’olfatto per Maria è un senso acutissimo che raffina e coltiva con molta dedizione. Il suo guardaroba di fragranze è un grimaldello per raccontare ricordi, emozioni, sentimenti e stati d’animo con precisione chirurgica. Ogni odore ha un significato, ogni spezia un retropensiero, ogni aroma un mondo da narrare.

Quando è iniziata la tua storia d’amore con i profumi?
All’universo che c’è dietro i profumi mi ha iniziato mia madre. A 16 anni avevo già un profumo per il primo bacio (Amour Amour di Cacharel), uno per ballare (Jil Sander Sun) e uno per sentirmi dentro un manga (Boudoir di Vivienne Westwood). E poi la prima “nicchia”, con Tocca, Comptoir De Sud Pacifique usati quasi come un gioco, i Montale di mia madre e il muschio di Kiehl’s che mi faceva sentire adultissima.

Non sei fedele a una fragranza in particolare quindi?
La mia non è una collezione statica perché li vivo tutti. È come se il profumo trasferisse su di me un’atmosfera aiutandomi ad ampliare come mi voglio sentire quel giorno. Ne ho uno per la palestra e un paio persino per dormire (e uno per flirtare a colpo sicuro: Very Sexy di, ebbene sì, di Victoria’s Secret)! Il naso per me è un mezzo potentissimo, i ricordi visivi, il gusto, vengono raccontati parecchio, l’olfatto invece meno ed è un peccato, si creano ricordi in bottiglia.

Cosa ne pensi dei profumi cosiddetti commerciali e di nicchia?
Come in tutti i mondi la nicchia vede sempre un po’ male la parte commerciale. Chanel e Dior hanno fatto la storia del profumo però. Pensa a Chanel N. 5 il primo profumo chimico in assoluto! Ora la nicchia lavora molto con gli aldeidi. Per me poi è una questione di incontro olfattivo, non importa da dove arriva il profumo, mi importa del match. La nicchia poi ti aiuta molto a scoprire con più precisione cosa ti piace offrendoti innumerevoli possibilità di scelta. Faccio tante ricerche e imbattersi nel lavoro “libero” di un naso è meraviglioso, è come trovare una perla, sono veri e propri viaggi in territori magari meno sicuri. Mi piacciono i luoghi dove ci sono persone che ti guidano e che sanno raccontarti un percorso olfattivo come Profvmo a Milano o Calè, l’atmosfera da emporio di Mazzolari e Lorenzi oppure i luoghi dove vieni lasciata in pace e puoi provare tutto senza che nessuno intervenga come Corso Como 10. Ogni tanto compro su internet anche alla cieca su Scentbar, un negozio di Cesena adorabile che ha anche una linea loro (600 è stato my jam tutta l’estate!) Adesso sto puntando Hilde Soliani, pura passione e puro naso.

Lavori nel mondo dell’immagine come filmmaker (l’ultimo lavoro con il socio Marco è un corto stupendo per Prada), sei stata anche una modella e hai una presenza su Instagram, cosa ne pensi dell’esporsi in genere?
È una domanda molto attuale su cui forse prima di buttarmi nel “mare” di internet non ho mai davvero riflettuto, data la velocità degli strumenti e la mia natura. Mi piace mettere sui social cose che io vorrei vedere come posti, film, ristoranti, “condividere” appunto le cose che interessano, fanno stare bene e-o pensare me o regalare un’atmosfera. Non mi piace questa carica al “cosa postare” sempre, questo do-it-for-the-gram che emula la realtà quasi fin troppo bene e che sta un po’ rendendo meno genuino ogni momento, anche se purtroppo, soprattutto con il nostro lavoro, un po’ ne siamo schiavi. Non mi piace nemmeno questa cosa di auto-ingabbiarsi un’estetica, una personalità, per essere più fruibili o inquadrati più facilmente. Il mio mettere foto in bikini e pareri su ristoranti intacca la mia “immagine” di filmmaker? Perché? Non dovrebbe, ma ogni tanto me lo sono chiesto. Dall’altro lato abbiamo la soglia di attenzione che si abbassa sempre di più, i formati video che si restringono... Sta cambiando tutto con talmente tanta velocità che è difficile metabolizzarne il significato con tempi umani a volte. Adattarsi diventa necessario per essere ancora più creativi.

I profumi per la sera
Nuvola di crema olfattiva , dopo la doccia, con il tuo pigiama lo indosso, avvolgente, una chicca di una ragazza che conosco solo online e con cui parlo solo di profumi, bellissimo! Sweet Milk di Jo Malone che sa di latte, Tiaré Tahiti - Coco - Cocco sa di cocco fresco, verde, non edulcorato. Sono i profumi comfort come le coperte, infantili, e quasi primordiali; Vanilla Banane di Comptoir Sud Pacifique. Ho avuto una fase banana totale, sono stata ossessionata per molto tempo dal profumo di banana e ne ho parlato per altrettanto tempo al punto che le persone mi scrivono segnalandomi i vari prodotti e profumi con questo aroma. Vanille Banane riassume la mia ossessione per questo odore.

Profumi flirtini
Petit Fracas di Piguet la sorellina furba di Fracas la tuberosa più tuberosa che esista ovvero quadrettini vichy, BB, leziosità, voglia di giocare. A Lab On Fire - What we do in Paris is Secret - gli A Lab On Fire sono moderni e all’avanguardia in modo naturale non affettato o lezioso, molto individuali con viaggi mentali dietro molto elaborati e costruiti con molta peculiarità. Un po’ come i Lutens che sai riconoscere subito, anche loro posseggono una precisa indentità. Hanno nomi stupendi tra l’altro. L’ho scoperto in una delle mie profumerie preferite che si trova a Roma e si chiama Cherry, un piccolissimo luogo magico con una signora magica che mi ha fatto conoscere uno dei miei marchi preferiti, Parfumerie Generale. Amarantine Di Penhaligon, se ti immagini un profumo che sa di flirt puro... le review dicevano: sexy milkmaid. Comprato!

Le praline
I Gourmand sono la base da cui sono partita. Praticamente i profumi erano la mia coperta di linus! Sono andata da Cherry cercando un profumo che sapesse di latte. Me ne ha proposto uno che sapeva di Nesquik, ovvero Musc Maori di Parfumerie Generale. Poi ho trovato Praliné de Santal, LA pralina, Bois Farine il profumo della cucina con il legno e le farine spianate sulle madie e il cotto come pavimento. Vanilla Absolument (la vecchia versione) è un classico che sa di Vaniglia, latte caldo con cioccolato e rum, molto avvolgente.

Estate e mare
Prada Heathwave è pazzesco ha il profumo della pelle dopo aver messo la crema, il sentore delle giornate al mare. Nella stessa linea c’è anche un profumo dedicato a Pink Flamingos di Waters, sa di bubblegum, lo trovo ironicissimo. Il profumo di mia nonna è lei fiorito, è nonna, è imponente ed è di Maitre Parfumier et Gantier, non lo uso mai ma lo annuso spesso. Poi Bahiana un cocktail tropicale anni sessanta hollywood style che secondo me Ava Gardner avrebbe adorato (sa di pina colada!). Meo Fusciuni 2a nota di viaggio (Shukran), creato da un naso incredibile indipendente e italiano, ha creato profumi tutti dedicati a determinate sensazioni olfattive che ha vissuto. Questo è un particolare tipo di menta che ha annusato in Marocco, una menta freschissima e notturna. 600 Scentbar, è creato da un gruppo di ragazzi di Cesena che hanno questo piccolo negozio online e fisico dove fanno una selezione di nicchia, mi affido molto a loro. Infine, Florabello - il sentore del finocchietto sempre estivo nelle passeggiate assolate nella macchia mediterranea, ed è di Diptyque.
Guardaroba dei profumi
...
La mia prima ambra
Invernale caldo avvolgente come un golfone, calore puro, fuoco Idole di Lubin con bottiglie che sono opere d’arte.

Frederic Malle
Ero a Parigi in Rue de Grenelle e mi ci sono persa per ore, avevo 19 anni e mi ero detta quando avrò il primo lavoro grosso importante, appagata e soddisfatta mi comprerò Carnal Flower ma non mi è mai sembrato il momento giusto. Per 10 anni! Poco tempo fa ci sono tornata e l’ho preso finalmente. Mi sono sentita come quando mi sono tatuata. Ho avuto un grande senso di concretezza. La Venere di Botticelli forse ha questo profumo, un profumo che mette un punto nella vita.

Come reagisci quando ti chiedono quale profumo indossi?
È una domanda che può lusingare tantissimo o sembrare invasiva, dipende dal modo! “Sapere di buono” (che bella frase) o intrigare con un profumo è sempre una bella cosa ma il profumo rimane una faccenda intima, da curare e sì, condividere ma comunque personale ed è bello così. Una cosa che mi piace molto è trovare un profumo adatto a una persona. Meglio ancora se poi si appassiona.

Special thanks to: Sara Moschini
Hair & make up: Melly Sorace
#onmyvanitytable series created by Daniela Losini
© Riproduzione riservata