GIORNO
NOTTE
  • Canali
  • Beauty
  • Moda
  • People

  • Beauty
  • Moda
  • People

Grazia

Chiara Ferragni e la difficoltà di provare ad accorciare le distanze con la propria storia

foto di Daniela Losini Daniela Losini — 8 Febbraio 2023
DESKTOPMOBILE
Un riflessione sulle narrazioni personali, lo spazio del corpo, la complessità e i meme

Chiara Ferragni sul palco di Sanremo ha portato se stessa, la sua narrazione, il suo corpo, lo spazio che occupa nel mondo e che si è guadagnata da sola.

Le considerazioni intellettuali più o meno proiettive sulla sua presunta funzione socio-antropologica e che si traducono in "avrebbe dovuto dire questo" "avrebbe dovuto dire quello" "il suo messaggio è stato superficiale" " io io io io" "siamo pieni della società dell'ego" siano declinate in long form, meme, post su instagram, strali di alcun* attivist*, elargizioni stile le diciamo brava dai, ma comunque è banale mica vorremo riconoscerla come sorella in toto perché deve meritarselo, dai non è mai scesa in piazza (lo ha fatto spesso, solo defilata), opinion leader (si chiamano ancora così nel 2023?) che fanno battute cretine e sessiste fuori tempo massimo di almeno dieci anni, sono tutti argomenti che non lasciano nessuno spazio alla complessità.

Hanno la medesima valenza della cieca idolatria, dei comportamenti che sfiorano lo stalking, dell'ossessione, della delega della propria esistenza alle altrui vite scrollate con un dito e che sembrano sempre meglio delle nostre. Sono analisi che dovrebbero aprire scenari invece di chiuderli (come piace tanto all'engagement generato dalle polemiche) in tunnel polarizzati dove si deve sempre per forza decidere se stare dalla sua parte oppure no perché che occasione sprecata, certo poteva usarlo meglio questo potere mediatico, che femminismo sgrammaticato quel pizzino che ha letto.

Si tralascia un fondamentale ragionamento: nessuno le ha dato niente perché se lo è preso nei suoi termini perfettamente coerenti con la sua storia personale.

La rappresentazione più chiara di Chiara, sino a ora, l'ha narrata l'artista Francesco Vezzoli. Col grimaldello della raffigurazione pittorica ci ha restituito l'icona di lei dipinta come una Madonna col Bambino, perché una certa Italia, se c'è una cosa che riesce a comprendere e accettare senza fiatare, sono i miracoli.

Chiara non è un miracolo: è una persona che ha deciso di realizzare e far succedere le cose come cento milioni di altre persone nel mondo solo che ha deciso di farlo davanti agli occhi di tutt*.

Cresce, impara, cammina, cade e vive costantemente guardata. Non è invisibile. Nel documentario di Alek Keshishian, Madonna: Truth or Dare qualcuno chiedeva al padre cosa significasse per lui osservare la propria figlia costantemente sotto l'occhio del ciclone. Aveva risposto in modo semplice quanto deflagrante: mia figlia vive, cresce e sbaglia come tutti noi, solo che ha deciso di farlo davanti al mondo.

Chiara Ferragni è arrivata sul palco di Sanremo occupando uno spazio fisico che ha gestito in modo estremamente coerente con la se stessa di Febbraio 2023. Preparata e con addosso i messaggi che per lei per prima sono importanti. Ha comunicato di cose che conosce e che naviga.

Sono slogan? Sono memini di cinque minuti? Sono vuoti? Sono dirompenti? Sono tutte queste cose messe assieme che, sommate, risultano qualcosa di più come succede con gli alberi che non sono solo più alberi ma che diventano foresta, e poi, legione.

Ieri questi semi non esistevano, oggi sì.

Fateci pace subito: la fluidità di questo modo di vivere il presente lei la incarna con una tale naturalezza che nemmeno il miglior corso di Actor's Studio potrà mai insegnare. Non sono posizioni sostenibili se non sono nel tuo dna, con buona pace di tutte le strategie e di tutte le variabili messe in campo perché arriva sempre quella parte indecifrabile per cui il caos si unisce e diventa tutto chiaro, anzi Chiara.

Chi è Chiara Ferragni lo decide solo e solo lei: questo ha raccontato il suo monologo. Di chi doveva parlare? Di chi doveva dire? Di chi conosce meglio la storia? Per quale motivo avrebbe dovuto raccontare la storia di qualcun altro? Racconta se stessa da sempre, coi mezzi che conosce e amministra meglio di chiunque altro.

Apre l'account di Amadeus e dopo dieci minuti ci sono 370000 followers e, con una naturalezza quasi commovente, ti dimostra quale è il suo potere: fare community.

Non è una magia, un miracolo, è un talento coltivato, espresso e dimostrato con un gesto talmente immediato e semplice da risultare potentissimo.

Ci piace o non ci piace che la misura dell'avere successo e quindi essere visibili oggi sia questa? Cosa significa avere successo? Perché è così importante essere visibili? E se un giorno Chiara Ferragni decidesse di vivere di assenza anziché di presenza? La decisione spetterà a lei soltanto.

Chiara è ricca, è privilegiata: il terreno di partenza in cui è germogliata e fiorita è stato benevolo, ci sono stati vantaggi. Tutti questi vantaggi sono stati messi a frutto. Ci sfugge il motivo per cui lei sì, altre persone no e in quel preciso cuneo, ci incagliamo. Così quella distanza tra noi e lei aumenta e viene colmata col sarcasmo, lo sminuire, la critica, l'odio e, in alcuni casi estremi, con il tentativo di annientamento. O l'esatto suo contrario: la cieca obbedienza, la sudditanza, la passività totale.

Nulla come la ricchezza e il privilegio creano una distanza siderale ma che errore grossolano usare questi dati di fatto per costruire l'ennesimo muro di separazione che rende impossibile trovare un punto di incontro.

A questo punto di incontro lei ci arriva con l'autista, te a piedi ma può succedere che siate nello stesso luogo per qualche minuto e in quel luogo, che sia la tivu, una foto, un reel, lei diventa specchio. Uno specchio potente e senza scampo: perché quello che ci torna indietro non sarà mai lei, siamo noi.

© Riproduzione riservata

chiara ferragniFestival di SanremoSanremo Scopri altri articoli di Factory
  • IN ARRIVO

  • Una giornata al Gran Premio di Monza con Louis Vuitton

  • Fedez in vacanza con Garance Authiè, ma pensa ancora a Chiara Ferragni

  • Milano Fashion Week: cos'è successo nel terzo giorno di sfilate Primavera-Estate 2026

  • La Niña del Sud scuote la sfilata di Etro

Grazia
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contributors
  • Pubblicità
  • Opzioni Cookie
© 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Lagale Via Fantoli 7, 20138 Milano - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata