Un servizio moda e un'intervista esclusivi per conoscere Ainé
S’intitola “Niente di me” il nuovo disco con cui Ainé, all’anagrafe Arnaldo Santoro, continua il suo percorso nel mondo musicale. Il nome del giovane musicista romano è diventato ancora più noto dopo che Giorgia l’ha voluto al suo fianco per una versione di Stay di Rihanna, all’interno del suo album di cover, “Pop Heart”.
Viaggiare tra esperienze diverse è alla base della formazione di Ainé: fondamentale per conoscersi e spianare la strada a percorsi creativi, quelli che, alla fine, portano alla creazione dei suoi pezzi. “Niente di me” (che vanta all’interno anche due featuring con Mecna e Willie Peyote) è nato in presa diretta, registrato con la band dal vivo: una predisposizione analogica che si rispecchia anche nella sua passione per il vintage e il second hand.
Attraverso il servizio fotografico e l’intervista lo conosciamo meglio.
Il servizio esclusivo con Ainé
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Il titolo del tuo disco, “Niente di me”, è un gioco di parole. Cosa volevi dire?
Niente di me, per dire tutto di me. È provocatorio: sta all’ascoltatore avere la sensibilità di capirmi o meno attraverso i pezzi.
Quanto si capisce di te dal disco, quindi?
Tanto. Non solo di me, ma del mio nuovo percorso. Quando mi scrivono di aver recepito il messaggio ne sono molto felice.

Sentivi l’esigenza di cambiare dal passato?
Cambiare è positivo, non mi spaventa, e poi bisogna sempre evolversi. Rispetto agli anni passati mi sento diverso, come tutti.
I tuoi viaggi fatti all’estero ti hanno influenzato?
Certo. Ho vissuto a Boston e a Los Angeles, dove ho studiato dopo aver vinto delle borse di studio. È stato fondamentale per la mia crescita ricevere quelle nuove pulsazioni musicali e umane, ma per “Niente di me”, più che in giro per il mondo, ho viaggiato dentro di me. È un lavoro più introspettivo.

Mentre lo scrivevi quali sono stati i tuoi ascolti?
“Nero a metà” di Pino Daniele, “Amarsi un po’” di Lucio Battisti, “1983” di Lucio Dalla. Ma anche “Continuum” di John Mayer.
“Niente di me” è un pop raffinato, anche da un punto di vista armonico e strumentale. Quando lo riascolti ne sei soddisfatto?
Ne sono orgoglioso perché lo trovo completo: è pop, ma all’interno può ritrovarsi anche l’amante del rock, chi preferisce il soul, chi ascolta rap. Ho voluto differenziare ogni brano, ma senza perdere mai la chiave comune, che è la melodia e la ricerca dei suoni.
« Sono sempre stato un fan dei negozietti vintage e lì ce n’erano davvero di tutti i tipi. Ho ancora dei cappellini comprati a Venice a cui sono molto affezionato: sanno ancora di sabbia e mare. »
Le tue esperienze in America cosa ti hanno insegnato?
A essere umile. Se parti per l’America convinto di avere un talento, una volta arrivato, troverai altre mille persone più brave di te. C’è una competizione spietata, una foga che però ti dà energia.
Hai sempre voluto diventare un musicista?
Nasco in una famiglia di artisti, dove in giro per casa c’era sempre musica di qualità. E poi c’è Michael Jackson che per me è stato il punto di partenza per tutto: vedevo il video di Thriller e pensavo che la musica potesse davvero essere un lavoro.
Un lavoro che ti ha portato anche a cantare con Giorgia. Com’è successo?
Tutto per caso. Mi ha scritto su Instagram chiedendomi se avessi voglia di collaborare con lei. Molto inaspettato, all’inizio pensavo si trattasse di uno scherzo.
In California avevi dei negozi preferiti dove andare a fare shopping?
Sono sempre stato un fan dei negozietti vintage e lì ce n’erano davvero di tutti i tipi. Ho ancora dei cappellini comprati a Venice a cui sono molto affezionato: sanno ancora di sabbia e mare.

Qual è lo stile con cui ti trovi più a tuo agio?
Mi piace lo stile skater old-school, il mio brand preferito rimane sempre Vans.
Sulla cover di “Niente di me” hai, però, un look molto minimal, giapponese quasi. È pensato?
Ho da poco scoperto che la moda è un mondo divertente, mi piacerebbe approfondirlo meglio, anche per divertirmi sul palco dei miei concerti. Gli abiti che indosso sulla copertina sono tutti second hand, per onorare la mia passione.
Foto: Claudia Zalla
Fashion: Francesca Crippa
Grooming: Genny Cecchini
Set Design: Studio Testo
Sitting Editor: Sara Moschini
Words: Sabrina Patilli
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