I consigli per scegliere il piano di cottura a induzione più adatto alla propria cucina e, in generale, alla casa e al modo di viverla
Negli ultimi anni sta finalmente diventando protagonista anche delle cucine italiane, sdoganato dal pregiudizio di chi lo vedeva una "diavoleria hi-tech di stampo domotico".
Stiamo parlando del piano cottura a induzione, sempre più presente nelle cucine nostrane e sempre più performante grazie alle nuove tecnologie messe a punto.
Oltre a vantare un lato estetico che lo rende indubbiamente più stylish rispetto ai piani cottura tradizionali, quello a induzione ha anche pro ben più sostanziosi: maggiore sicurezza innanzitutto, eliminando gas e fiamme libere; estrema facilità di pulizia, eliminando dislivelli e incavi vari che per decenni hanno dato grattacapi (e spugnette grattatutto) a chi doveva scrostare ragù e impanature dai fornelli.
Non da ultimo, un maggiore risparmio energetico (anche se inizialmente la vostra bolletta non ve lo farà affatto pensare): benché ci voglia più elettricità per farsi “dü spaghi”, la dispersione di calore sarà nulla. Volete sapere perché? Ve lo raccontiamo di seguito, step by step. Anzi: pro by pro!
Ecco come funziona il piano cottura a induzione e come scegliere quello giusto.
Come funziona
Il piano cottura a induzione si serve di un sistema di bobine nascosto sotto al piano in vetroceramica, alimentate con energia elettrica. Queste bobine generano un campo elettromagnetico che si trasferisce direttamente al fondo delle pentole (che dovranno essere con un fondo perfettamente piatto e composte da materiale ferroso, niente rame o ceramica). Grazie a questo sofisticato sistema, il campo magnetico genera calore.

In foto: piano cottura a induzione Vid 641 BC di Indesit. Photo Credits: Indesit.it
Consumi
Per via di consumi elettrici inevitabilmente più alti rispetto a quelli che si avrebbero con un tradizionale piano cottura a gas, il sistema a induzione richiede performance maggiori al nostro impianto elettrico. Quindi è bene informarsi prima dell’acquisto per verificare di avere linee di alimentazione e un impianto tali da supportare la potenza elettrica assorbita dalle bobine. Per utilizzare al meglio un piano a induzione senza il problema di accendere contemporaneamente altri elettrodomestici, basta potenziare l'impianto elettrico da 3 a circa 5 kW/h. Questo anche per poter utilizzare più di due zone cottura assieme, anche se i piani di nuova generazione stanno risolvendo il problema grazie a tecnologie ancora più sofisticate e smart.

In foto: piano cottura a induzione in vetroceramica Whirlpool, modello ACM 814/BA. Photo Credits: Whirlpool.it
Filosofia green
Un altro criterio di valutazione che vi aiuterà a scegliere o meno un piano cottura a induzione è il vostro livello di etica ecologica. Benché i pregiudizi vogliano il piano a induzione collegato a consumi energetici maggiori (almeno per quanto riguarda l’elettricità), in realtà questa apparecchiatura comporta un notevole risparmio di energia. Infatti non prevede dispersione energetica né spreco di calore, dal momento che il piano si scalda solo del calore della pentola e diventa quindi freddo non appena la pentola viene tolta, facendo cessare il campo elettromagnetico. Questo sistema fa sì che le pietanze si cuociano uniformemente impiegando un tempo minore, ergo con un minore dispendio energetico.

In foto: piano cottura a induzione AEG, modello HK604200IB. Photo Credits: Aeg.it
Velocità nella cottura
Per scegliere il modello di piano cottura più adatto alle vostre esigenze, un criterio è senz’altro la velocità con cui l’impianto scalda le pentole. Valutate quindi le tempistiche e anche il consumo energetico necessari per portare l’acqua a ebollizione, quindi a 90°. Le migliori piastre sono quelle che ci impiegano al massimo 8 minuti per scaldare circa due litri d’acqua. Le più performanti? In soli 6 minuti si può buttare la pasta. E bon apetit!

Nella foto: piano a induzione Bridge modello KTI6500BE di Electrolux. Photo Credits: Electrolux.it
Regolatori di potenza
Per chi è uno chef provetto o un cuoco in erba (che si è appena fatto l’erbario aromatico e adesso vuole sperimentare anche le nuove metodologie di cottura), un criterio valutativo fondamentale prima di procedere con l’acquisto è la presenza o meno di regolatori di potenza. Si tratta di funzioni che permettono una regolazione ottimale della potenza delle varie zone di cottura, disponendo anche di limitatori e di display con cui monitorare il consumo elettrico in presa diretta.

In foto: piano a induzione Chef Collection Virtual Flame di Samsung, modello NZ84J9770EK. Photo Credits: Samsung.com
Dispositivi di sicurezza
Last but not least, il criterio anzi numero uno è quello relativo alla sicurezza. Se già un piano a induzione si rivela ben più sicuro rispetto a quello a gas perché scongiura fuoriuscite di metano e fiamme libere, è bene comunque dotarsi di un impianto che preveda un buon dispositivo di controllo. Ormai quasi tutti i modelli delle varie marche hanno un dispositivo che blocca l’accensione casuale e che permette il raffreddamento rapido una volta terminata la cottura. Un’altra funzione molto utile è quella contro le fuoriuscite, per bloccare il sistema nel caso l’acqua esca dalla pentola e finisca sulla piastra.

In foto: piano ad induzione con ventilazione integrata di Bosch, modello PXX875D34E. Photo Credits: www.bosch-home.com/it/
I modelli più belli
Dulcis in fundo, ecco tutti i modelli più belli e performanti attualmente sul mercato. Ce n’è per tutti i gusti, sia culinari (per cucinare al meglio i propri piatti forte) sia estetici. In generale, i piani a induzione si basano su un design essenziale e pulito e sono dunque perfetti per gli arredamenti che rispecchiano questa anima molto minimal.
Ecco i modelli più belli da inserire nella propria cucina, per una resa di domotica top. E di design davvero wow!
Piano cottura a induzione: i modelli più belli
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Cover Photo Credits: Electrolux
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