“Insieme per proteggere”: Lancia e Grazia al fianco delle donne


Scegliere di parlare di violenza di genere alla vigilia dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, non è stato un caso, ma neppure una condizione necessaria. «La battaglia per la difesa dei diritti è un impegno continuo che ci vede coinvolti oggi, domani, ogni giorno dell'anno, perché i diritti, anche quelli già acquisiti, non sono per sempre, sono sempre a rischio». Ha aperto così Silvia Grilli, direttrice di Grazia, l’evento che lo scorso 7 marzo a Villa Necchi Campiglio ha visto protagonisti Lancia e Differenza Donna in un dibattito dal titolo “Insieme per Proteggere: Dialoghi sulla Violenza di Genere”.
Organizzato dal magazine Grazia, il talk è stata anche l’occasione per scoprire la nuova campagna di sensibilizzazione realizzata da Lancia per far conoscere il numero 1522 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il volto simbolo di copertina del numero speciale di Grazia distribuito nella settimana dell’8 marzo è quello di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, vittima dell’atroce femminicidio che nel novembre del 2023 scosse le coscienze e animò le piazze femministe. «Tra le righe di un’intervista che racconta un dolore privato incolmabile, emerge l’urgenza per Elena di avviare un cambiamento della narrazione di che cosa siano i femminicidi «non episodi di cronaca nera, ma la punta dell'iceberg di una disparità di genere radicata in tutta la nostra società», ha spiegato Silvia Grilli, «se una donna non può avere un conto corrente e non è autonoma economicamente, se non può scegliere di studiare e di lavorare, vuol dire che una donna vale di meno. E se una donna vale di meno, allora può essere offesa, derisa, umiliata, picchiata, uccisa. Solo sradicando le diseguaglianze avremo meno violenza. Solo quando gli uomini riconosceranno i loro privilegi, avremo più libertà. I diritti delle donne sono diritti umani», ha concluso Grilli.

A proposito di diritti negati, colpisce il divieto alle donne di guidare in vigore in alcuni Paesi del mondo. Perchè guidare, per qualcuno, è un atto sovversivo.
Il brand Lancia, da sempre vicino al mondo delle donne con modelli di auto agili, scattanti, compatte, che rispondono alle specifiche necessità e soddisfano i bisogni femminili, si impegna da sempre a fare cultura e diffondere in maniera forte e chiara un messaggio potente ed efficace contro la violenza sulle donne.

Luca Napolitano, CEO di Lancia, è intervenuto ribadendo che «la protezione e il sostegno alle donne devono tradursi in azioni concrete e non solo in parole».
Da questo intento nasce la nuova campagna “Insieme per Proteggere”, che ha come protagonista l’attrice Cristiana Capotondi, già impegnata con Lancia nel progetto “Punch” del 2022.

Il nuovo video ha una forza comunicativa dirompente: l’esplosione di un airbag rosa in slow motion, dispositivo di sicurezza per eccellenza di un’auto, diventa il simbolo della protezione che il numero anti violenza 1522 offre a chi ne ha bisogno.

Lancia, in collaborazione con Differenza Donna, proporrà nei prossimi mesi una serie di appuntamenti di formazione sul dramma della violenza di genere, sia in azienda sia presso le Case Lancia, gli showroom del brand.

Elisa Ercoli, presidentessa dell'Associazione Differenza Donna, è intervenuta parlando di violenza psicologica, definendola: «un modo subdolo per tenere le donne soggiogate», e di come sempre più donne oggi chiamino il 1522 rispetto al passato: «il numero anti violenza stalking della presidenza del Consiglio dei Ministri è raggiungibile sia tramite chat sia tramite telefonata vocale, rispondiamo in 12 lingue diverse, 24 ore su 24 da tutta Italia. Quando abbiamo iniziato nel 2000 erano all'incirca 15mila contatti l'anno, poi sono diventati 30mila e dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin siamo a 60mila contatti l'anno», ha detto Ercoli. «Nel Global Gender Index sulla parità di genere l’Italia è penultima in Europa, dopo di noi c’è solo la Bulgaria e questo non lo dobbiamo mai dimenticare se vogliamo tenere forte la presa».
Un altro passo in avanti da fare è di non introiettare i codici patriarcali: «noi diciamo che il patriarcato è un seme che cresce nella mente degli uomini. In realtà, cresce anche nella mente di molte donne, che essendo nate e cresciute in una società dove tutto è patriarcale, senza saperlo accettano molti comportamenti maschili che invece vanno destrutturati per andare avanti nella lotta contro la disparità di genere», ha concluso Ercoli.

La performance della pianista e compositrice Roberta Di Mario, già ideatrice del We - Women’s Equality Festival, un momento in cui musica e letteratura si uniscono per sensibilizzare sulla condizione femminile, ha aperto è chiuso il talk.
L’artista è l’esempio lampante di una professionista di successo che si è fatta strada in un mondo a maggioranza maschile. «Quello della musica, come molti altri ambienti lavorativi, è un ambiente assolutamente maschile, in cui le donne compositrici sono una netta minoranza. La differenza, però, la fanno sempre il carattere, la convinzione, la forza di volontà e di credere nel proprio valore a dispetto di qualsiasi cosa. Io sono stata privilegiata perché ho avuto una famiglia di origine che mi ha sempre sostenuto e valorizzato il mio talento. Per me oggi è importante trasformare questo talento in musica e arte che siano un buon esempio per le giovani donne musiciste», ha spiegato Di Mario.

C'è una chicca in più. Perché un talk proprio a Villa Necchi Campiglio? Perché è un capolavoro del Razionalismo nel cuore di Milano, ovviamente. Ma anche perché incarna i valori di indipendenza e di modernità di due donne, le sorelle Gigliola e Nedda Necchi, che sfidarono le convenzioni scegliendo la libertà e l'autodeterminazione in un'epoca in cui le donne erano definite dal matrimonio e dalla famiglia.
Oltre alla loro storia, la famiglia Necchi rivoluzionò la produzione di macchine da cucire, trasformando uno strumento domestico in un mezzo di emancipazione economica per molte donne. Oggi, grazie al FAI (Fondo Ambiente Italiano), Villa Necchi è aperta al pubblico e si è trasformata in un luogo di cultura e ispirazione, dove il talento e l'indipendenza femminile non sono solo ricordati, ma rivivono ogni giorno come potente messaggio di empowerment.
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