Scelte consapevoli per un futuro senza violenza di genere


Un occhio attento sul passato, l’altro sempre vigile sul presente. E il terzo occhio? Guarda dritto al futuro. Le tre dimensioni temporali rappresentano ognuna un pilastro portante del progetto #sempre25novembre di Sorgenia, che dal 2018 contribuisce attivamente e concretamente per combattere il fenomeno della violenza di genere.
Passato. Quest’anno, il progetto #sempre25novembre parte dall’analisi dei dati raccolti nei primi sei mesi del 2024, che continuano ad essere poco confortanti: le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono state quasi 33 mila, il 70% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Ecco perché serve un impegno attivo nel presente.
Presente. L’azienda supporta il numero verde antiviolenza e stalking 1522 del Dipartimento Pari Opportunità-Presidenza Consiglio dei Ministri, sempre attivo e aperto all’ascolto ogni giorno per tutti i giorni dell’anno.
Futuro. Nel corso del 2025 il progetto sarà presentato in otto Università (grazie alla collaborazione con il progetto sociale #NonCiFermaNessuno) e nelle scuole secondarie raggiunte grazie alla collaborazione con l’associazione Parole O_Stili, per sensibilizzare i più giovani e accrescere la loro consapevolezza sul fenomeno della violenza di genere.
Ma il cuore dell’iniziativa sono le storie realizzate da Sorgenia con la collaborazione di Fondazione Pangea ETS. «Sono storie esemplari che raccontano di situazioni apparentemente neutre e comuni alla vita di tutte le donne», spiega Miriam Frigerio, Head of Brand and Communication di Sorgenia, immersa nel progetto#sempre25novembre sin dal 2018, anno in cui ha visto la luce. «Sono 12 storie non reali, ma realistiche», continua Frigerio, «capaci di mostrare in modo concreto come alcuni episodi di violenza sottile, nascosti tra le pieghe della vita quotidiana, possano essere dei campanelli di allarme che potrebbero degenerare nel tempo e portare a gesti estremi».
È voluta la scelta di raccontare come dietro alcuni comportamenti che sembrano innocui, dal controllo del telefono o dell’abbigliamento, alla discriminazione in ambito lavorativo o familiare, si celi una forma di violenza da non sottovalutare: «L’insistenza su situazioni estreme, che purtroppo esistono e vanno combattute, come lo stupro, il femminicidio e le botte, crea una distanza spesso controproducente. Si tende a pensare che la violenza sia solo quella che mette a rischio la vita, senza rendersi conto che la violenza fisica estrema è l’ultimo tassello di un percorso fatto di accettazione di situazioni più subdole e difficili da riconoscere. Per prevenire, dobbiamo preoccuparci anche delle piccole forme di violenza, quasi invisibile, e proprio su queste vogliamo accendere un faro», spiega ancora Frigerio.
Scelte consapevoli che cambiano la storia
In una pagina online dedicata Sorgenia ha raccolto dodici storie interattive in cui il lettore può scegliere quale azione compiere e quindi quale finale dare alla storia.
Un epilogo ogni volta differente viene proposto in base all’opzione selezionata. Ci si rende conto così di come ogni decisione, anche la più piccola, possa modificare il corso degli eventi. L’esperienza si conclude con un breve approfondimento sul fenomeno rappresentato.
«Non abbiamo la pretesa di risolvere il grande tema della violenza, ma diamo il nostro contributo per cercare di cambiare il finale di alcune storie», spiega Frigerio. «La scelta, come azienda, di occuparci del fenomeno della violenza sulle donne ci ha portati a capirne la complessità e la necessità di affidarci a figure esperte, come i professionisti di Fondazione Pangea, che consultiamo costantemente e a cui chiediamo di supervisionare tutti i messaggi che vogliamo diffondere. Dall’altro lato, poi, abbiamo compreso l’importanza di raccontare storie di vite normali, che possano essere d’ispirazione e di aiuto per molte persone».
Tra le altre, c’è la storia di Matteo, che si confida con il gruppo di amici e colleghi i quali, dopo averlo ascoltato, possono aiutarlo a fare la scelta giusta, ovvero quella che può cambiare le cose.
La storia di Matteo
Un gruppo di amici sta facendo un aperitivo in un bar del centro, si conoscono da una vita e quello è il loro posto di fiducia. Solitamente scherzano e ridono, ma in questo preciso momento sono tutti in silenzio, concentrati e con la fronte corrucciata. Ascoltano Matteo.
Muove le mani e sembra agitato, si sta lamentando di Elisa, la sua fidanzata. Dice che da un mese ormai le controlla costantemente le chat, lo fa quando lei dorme e si sofferma in particolare sui messaggi degli amici maschi. Non scrivono niente di che, ma lui è infastidito e arrabbiato. Elisa non dovrebbe chattare con altri maschi, lui glielo ha già fatto presente più volte.
«Come faccio a fidarmi di una che scrive ogni giorno ad altri uomini?» sospira, cercando di calmarsi.
A questo punto gli amici di Matteo devono scegliere come consigliare l’amico sul da farsi. E proprio dal loro consiglio, dalla scelta A, B o C, dipenderà l’esito della storia. Mettiti alla prova scegliendo IL FUTURO DERIVATO DALLA TUA SCELTA
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