Viviana Varese: «La mia cucina è come un laboratorio sociale»

Per il suo impegno nel sociale ha recentemente ricevuto il “Champions of Change”, la nuova iniziativa di 50 Best che l’ha scelta fra i tre “eroi non celebrati” nel mondo della ristorazione.
Ma dopo questo riconoscimento non si è certo fermata. Anzi, da qui è nata l'idea di Viviana Varese di aprire Io sono Viva, dolci e gelati, una gelateria artigianale con pasticceria, inaugurata a fine gennaio all’interno del Mercato Comunale Isola, in Piazzale Lagosta 7, a Milano.
Aspettando, a marzo, un'altra apertura: sempre una gelateria a Milano, in via Kramer, angolo via Nino Bixio.
Entrambi i progetti parlano il linguaggio già caro alla chef imprenditrice: i concetti di inclusività, integrazione sociale e delle donne nel mondo del lavoro.

La cucina come laboratorio sociale
La Chef stellata, da sempre attivista a favore della comunità LGBTQ+ e sostenitrice dell’inclusione sociale, sin dal suo esordio si è battuta per affermare il ruolo delle donne che lavorano nell’ospitalità.
Un impegno che oggi posegue con Io sono Viva, dolci e gelati, nome non solo della sua gelateria, ma un inno alla gioia, all’entusiasmo e alla condivisione.

Lo spazio di 24 mq è gestito esclusivamente da una squadra di donne, formata in collaborazione con CADMI - Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano. L'obiettivo è di ridare loro dignità e indipendenza economica attraverso il lavoro.
Per ogni Kilogrammo di gelato venduto sarà donato un euro a CADMI a sostegno dei suoi progetti.
Al centro dell’offerta prevalgono gusto, creatività e rispetto della materia prima. Le basi del gelato e della pasticceria vengono prodotte presso VIVA Viviana Varese, il ristorante al secondo piano di Eataly Smeraldo, e il gelato sarà mantecato presso il punto vendita.
I clienti potranno concedersi una pausa golosa in tutti i momenti della giornata, dalla colazione al pranzo e alla merenda, sino all’aperitivo.
Aspettando l’estate, e un progetto ad hoc: W Villadorata Country Restaurant, che riaprirà il prossimo 15 aprile, dopo l’inaugurazione dello scorso giugno a Noto. Il rispetto degli ingredienti, la sostenibilità, la valorizzazione di un territorio e della sua biodiversità, sono i principi di quest’esperienza gastronomica insieme alla gioia del “ristorare”.
Un concept orientato all’inclusione sociale del personale, a prescindere da genere, razza, età e orientamento sessuale. La Chef collabora anche con i piccoli artigiani proteggendo e valorizzando il loro lavoro sia con le cooperative sociali tra cui “Si può fare” di Noto ed “Eta Beta” di Bologna.
© Riproduzione riservata