Nel lontano Cinquecento, al tempo delle curtes francae, il cuore pulsante della Franciacorta era il buon vino. Pur rimanendo ancorata alle sue radici e fedele alle origini, oggi quel territorio si è evoluto. Ed è diventando una destinazione internazionale, un simbolo di vera e propria cultura del vino in Italia e nel mondo.
Una prova della sua internazionalità è l’alleanza siglata con Michelin, che ha fatto della Franciacorta la sede prescelta per la presentazione della celebre Guida Italia dei ristoranti stellati. Un’alleanza nel segno della condivisione, sia sul piano della valorizzazione enogastronomica sia dell’approccio ambientale sostenibile.
E poi, l’altra novità: l’assegnazione della prima Stella Verde a una realtà franciacortina, che si aggiunge agli altri riconoscimenti già assegnati da Michelin ai ristoranti del territorio.
Stelle verdi ai ristoranti più sostenibili
Dal 2020 la Guida Michelin assegna la Stella Verde ai ristoranti particolarmente impegnati nella sostenibilità.
Vengono prima selezionati e poi insigniti del riconoscimento quelli che dimostrano di riuscire a farsi carico delle conseguenze etiche e ambientali della loro attività; che lavorano direttamente con coltivatori, allevatori e pescatori locali, con produttori e fornitori “sostenibili” per evitare sprechi e ridurre i materiali non riciclabili dalla loro filiera; così come quelli impegnate in attività a favore della formazione dei giovani o delle comunità locali.
Qualsiasi ristorante segnalato nella Guida Michelin può ricevere la Stella Verde. Non ci sono criteri prestabiliti per l’assegnazione e gli ispettori Michelin si muovono in autonomia per individuare le insegne che danno il meglio di sé nelle buone pratiche di sostenibilità.
La prima Stella Verde della Franciacorta
La prima Stella Verde Michelin a una realtà franciacortina è andata all’Agriturismo Il Colmetto. Una realtà a conduzione familiare legata al territorio, ma anche orientata verso una continua innovazione. Nel tempo, ha sviluppato un suo modo di allevare, produrre e fare ristorazione, nel pieno rispetto dell’ambiente e degli animali.
Ai fornelli, lo chef Riccardo Scalvinoni è un cuoco che punta a creare piatti golosi, di facile comprensione e godimento, ma costruiti con elementi raffinati. Scalvinoni viene da una famiglia di fornai e si è formato presso la cucina dell’Osteria Povero Diavolo a Torriana di Giorgio Parini. Qui ha sviluppato un gusto contemporaneo che ricorda la corrente gastronomica nordica, sia nel trattamento della materia prima sia nella preparazione delle salse o nella costruzione dei sapori.
La Stella Verde a Il Colmetto è stata consegnata nel corso di una cena organizzata proprio nel locale alla presenza, tra gli altri, di Dargen D’Amico, Giorgia Palmas e Filippo Magnini, Andrea D’Amante, Benedetta Parodi, Fabio Caressa, Rebecca Baglini e Joan Thiele.
Le altre stelle della Franciacorta
L’alta cucina praticata in Franciacorta era già stata riconosciuta dalla Guida Michelin: solo per citare alcuni ristoranti inseriti, il LeoneFelice Vista Lago, Dispensa Franciacorta, Cappuccini Cucina San Francesco, La Corte, Da Nadia, Radici, Hostaria Uva Rara, Dina, Lanzani Bottega & Bistrot, Carlo Magno, Bib Gourmand all’Osteria della Villetta, a cui si aggiunge il ristorante 1 Stella Michelin Due Colombe, a Borgonato.
“Le stelle in Franciacorta! Anche quest’anno abbiamo avuto il piacere di ospitare l’eccellenza della cucina italiana. È il nostro modo di essere vicini e di esprimere la nostra gratitudine verso una ristorazione che è simbolo e ambasciatrice del Made in Italy. La grande cucina italiana promuove tutta la filiera delle produzioni agricole, invidiate e, purtroppo, spesso copiate, in tutto il mondo.” Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta.
“Siamo molto contenti che i nostri ispettori abbiano scoperto e deciso di segnalare con la stella verde il Colmetto, situato nel cuore della Franciacorta, che offre diversi spunti di eccellenza per quanto riguarda la sostenibilità.” Marco Do, Direttore Comunicazione di Michelin Italiana.
Sostenibilità e biodiversità in Franciacorta
Oltre ogni riconoscimento, c’è l’impegno concreto del Consorzio Franciacorta a sviluppare una viticoltura in equilibrio con l’ambiente. Un impegno che si sostanzia nei numeri, nelle pratiche, nelle scelte e nei progetti messi in campo.
Più del 65% dei vigneti del territorio è bio. In ogni fase i produttori privilegiano l’uso di materiali ecocompatibili e fonti di energia rinnovabili.
Il Consorzio Franciacorta, inoltre, collabora con diversi istituti di ricerca, tra cui le Università di Milano, Brescia, Verona, Agrea e Fondazione Edmund Mach per mettere a punto best practices e sviluppare una viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente.
Per un approfondimento sui progetti per la sostenibilità e biodiversità in Franciacorta, qui
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