60 anni di impegno nella ricerca e nelle piazze sboccia ancora l'Azalea AIRC


Da sessant’anni lo stesso impegno. Da sessant’anni Fondazione AIRC sostiene con continuità la ricerca oncologica.
Ricerca indipendente, da un lato. Raccolta fondi, dall’altro. Su questi presupposti si fondano i successi ottenuti da AIRC nel campo della lotta al tumore.
Impegno e passione no-stop
Accanto ai medici coinvolti, c’è il sostegno prezioso offerto da una rete di volontari che dedicano il loro tempo alla causa AIRC. Il prossimo appuntamento da non perdere è quello di domenica 11 maggio, nel giorno della Festa della Mamma, con L’Azalea della Ricerca.
In distribuzione nelle oltre 3900 piazze d’Italia 600 mila piantine (che dal 24 aprile saranno disponibili anche su Amazon. L’appuntamento nelle piazze è anche l’occasione per promuovere l’importanza della prevenzione e raccontare i più importanti traguardi raggiunti dalla ricerca oncologica.
175.600 nuove diagnosi sono quelle stimate solo nel 2024 in Italia. Un numero sorprendente, che però non spaventa AIRC, i suoi partner e le migliaia di volontari che mettono a disposizione il loro tempo per una buona causa.
A proposito di traguardi…
Grazie alla ricerca, oggi in Italia 2 donne su 3 che si ammalano di tumore sono vive a cinque anni dalla diagnosi. Tutto merito dei progressi nei metodi di diagnosi sempre più precoci, di approcci chirurgici meno invasivi e di terapie più precise, mirate e meglio tollerate.
Notizie rassicuranti, che fanno il paio con diverse realtà di cui è bene tenere conto. I tumori, infatti, non sono tutti uguali: dopo un cancro al seno l’88% circa delle donne è viva a cinque anni dalla diagnosi mentre per le donne colpite da un tumore ginecologico le percentuali calano al 79% circa per il tumore del corpo dell’utero, 68% per la cervice uterina e 43% per l’ovaio.
La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale nell’aumentare le probabilità di superare la malattia. Nel tumore dell’ovaio, per cui ancora non esistono test specifici per la diagnosi precoce, l’80% circa dei casi viene identificato quando la malattia è già progredita, riducendo notevolmente le probabilità di guarigione.
Gli scienziati stanno cercando metodi innovativi per la diagnosi precoce e stanno lavorando al miglioramento delle cure con la messa a punto di nuove…terapie e questo anche grazie al sostegno continuativo di Fondazione AIRC.
Una storia come tante
Sessant’anni di vita di Fondazione AIRC sono un archivio di centinaia, migliaia di storie e di testimonianze di persone che ce l’hanno fatta a superare la malattia. E oggi raccontano il loro vissuto.
Come Roberta, 37 anni di Rieti, alla quale nella primavera del 2010 è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin: “Ho affrontato un percorso complesso senza mai abbattermi nonostante la chemioterapia, la perdita dei capelli, il ritorno della malattia, il trasferimento a Milano e il trapianto di midollo. Ho provato sulla mia pelle l'importanza della ricerca: le mie terapie erano frutto di studi, sperimentazioni e innovazione. Sono stata seguita da specialisti di altissimo livello che mi hanno mostrato anche il lato umano di questo settore, fatto da medici empatici, vicini al letto del paziente e non chiusi nei loro laboratori”.
Accanto a Roberta c’è sempre stata mamma Carla: “La notizia della diagnosi ha fermato tutto il resto. Abbiamo attraversato insieme un lungo tunnel cercando di seguire la lucina in fondo. La cosa peggiore è la sensazione di impotenza, quella per un genitore è devastante, non ti resta che affidarti completamente ai medici e andare avanti con fiducia”.
Il sostegno dei partner
Fondazione AIRC non potrebbe fare e ottenere i risultati che si propone senza il sostegno dei suoi partner. Primo fra tutti, Banco BPM, partner istituzionale, impegnato a favorire la divulgazione scientifica e il coinvolgimento del pubblico nel sostegno della ricerca su tutti i tumori. Questa partnership si inserisce in una più ampia visione di responsabilità sociale di impresa per coinvolgere i dipendenti, le loro famiglie, i clienti e le comunità locali.
In occasione dell’Azalea della Ricerca, molte aziende hanno scelto di sostenere AIRC, partecipando al finanziamento di progetti di ricerca e borse di studio per lo sviluppo delle nuove generazioni di ricercatori in Italia. Tra queste, DOLOMIA, brand di Unifarco, ha destinato una donazione per la Borsa di Studio sul tumore ovarico della Dottoressa Laura Formenti; GILLETTE VENUS si è focalizzata sui tumori causati dal Papillomavirus (HPV) co-finanziando il progetto Investigator Grant, guidato dalla ricercatrice Alessandra Soriani, sul tumore della cervice uterina. E ancora, MAIRE, sostiene la Borsa di Studio del Dottor Angelo Velle impegnato in un progetto sul tumore ovarico; MELINDA si è impegnata per finanziare una Borsa di Studio sui tumori che colpiscono le donne destinando ad AIRC 0.10 euro per ogni vassoio di 4 mele renetta venduto nei supermercati Esselunga, Tigros e Iperal; MITSUBISHI ELECTRIC sostiene una nuova borsa di studio sui tumori che colpiscono le donne; STROILI sosterrà una nuova borsa di studio sui tumori che colpiscono le donne, destinata a un giovane ricercatore che inizierà a lavorare nel 2026. Gesti tangibili per sostenere la ricerca e fare la differenza nella vita di tante donne. Non resta allora che scendere nelle piazze di tutta Italia e regalare o regalarsi L’Azalea della Ricerca. Scopri dove trovarla su azaleadellaricerca.it
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