Blue Jean, Baby
Nel 1989 Claudia Schiffer ha posato per la fotografa Ellen von Unwerth con addosso un reggiseno in pizzo, un fazzoletto annodato al collo, una cintura Western e un paio di jeans a vita media con i bottoni di GUESS. Quegli scatti iconici, in cui la top model ricordava tanto Brigitte Bardot, grazie anche ai suoi capelli biondi spettinati e il suo eyeliner alato e dall’effetto fumoso, sono stati cruciali per il futuro della moda. Hanno fatto da apripista a una nuova concezione del denim: non solo la classica tela di cotone, robusta, resistente e versatile che tutti conosciamo, ma un tessuto che può nascondere anche un lato più sexy e audace.
Ancora oggi la silhouette aderente dell’originale denim di Guess è più desiderabile che mai. Il suo stile e la sua versatilità, garantita dai suoi diversi lavaggi che contraddistinguono jeans, giacche cropped e bustier con le cuciture, lo rendono una scommessa vincente. Nonostante questo, con la svolta green di quest’ultimo decennio, il denim ancora una volta è pronto all’ennesimo cambio di rotta. La metamorfosi questa volta arriva attraverso una modifica quasi impercettibile, che c’è ma non si vede. Non riguarda il taglio e neanche la silhouette, ma la sua stessa fibra. Una piccola novità che può fare la differenza e che ha tutte le carte in regola per innescare un grandissimo cambiamento.
Blue Jean, Baby
...
Scienza e moda hanno scelto il momento più propizio per lavorare una di fianco all’altra. L’obiettivo comune? Sviluppare insieme le nuove miscele che daranno forma al futuro del settore. I progressi, compiuti sia nei processi di lavorazione che nella sperimentazione degli ingredienti, sono evidenti e la tecnologia ha già fatto passi da gigante. GUESS è sempre in prima linea quando si tratta di utilizzare queste nuove fibre e incorporarle nelle sue collezioni. I materiali provenienti da fonti sostenibili, che puntano a una riduzione dei consumi e a un minore impatto ambientale, si fondono perfettamente con lo spirito sartoriale del brand, e il grande successo dell’ultima capsule collection, chiamata non a caso SMART GUESS, ne è la conferma.
Collaborando con brand come Lenzing, che produce denim morbidi ottenuti dal legno, materiale naturale e rinnovabile; Orta Blu, che crea tele in cotone organico con metodi di tintura sostenibili; e EIM che usa la fibra di canapa, resistente ed ecologica, GUESS sta ripartendo da zero e rivisitando completamente alcuni dei suoi pezzi iconici. Inoltre, ha anche iniziato a lavorare con Repreve, un’azienda che adopera bottiglie di plastica scartate. Fino ad ora ne hanno riciclate oltre 25 miliardi, riutilizzandole per creare vari materiali, uno dei quali è una fibra di tessuto confortevole e malleabile.
Lo spreco dell’acqua, il problema delle discariche, le eccessive emissioni di carbonio: l’impatto che l’industria della moda ha sull’ambiente è stato un tema molto discusso negli ultimi anni. GUESS ha deciso di impegnarsi per cambiare le cose, agendo adesso ma pensando già anche alla moda del futuro. Il brand ha già fissato dei rigidi obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere: un’ulteriore dimostrazione del suo grande senso di responsabilità.
Lo stile del denim di GUESS non ha rivali. Si spazia da capi senza tempo che non passano mai di moda a proposte che strizzano l’occhio agli ultimi trend e che cambiano di stagione in stagione. Questa collezione ne è un perfetto esempio. C'è la jumpsuit aderente in denim blu scuro, con colletto alto e chiusura a zip, che sembra appena uscita dal guardaroba di una giovane Bond girl. C'è l'abito a matita dal lavaggio chiaro che rimanda ai look che spopolavano alla grande nei primi anni Duemila, un capo perfetto per il layering, da portare con sotto una maxi felpa con cappuccio.
Poi ci sono i jeans blu scuro a vita alta con doppio bottone che si abbinano perfettamente con la t-shirt con il logo. E occhi puntati anche sui modelli Stovepipe, blu vintage e a gamba stretta, che, specialmente se indossati con il bustier, consentono di ricreare l’ormai famoso look che Claudia Schiffer ha indossato in quegli iconici scatti circa 32 anni fa.
Tornati ufficialmente sotto la luce dei riflettori i jeans con quattro bottoni. Proposti con un dolcevita elasticizzato che si apre sul décolleté, erano uno dei modelli must della Generazione X, i pre-millennials. Ma non si tratta di un passo indietro e di un ritorno al passato. Tutti i capi infatti, creati usando fibre speciali o tele ricavate da vecchi jeans rigenerati, ci proiettano già verso il futuro. ll fatto che siano realizzati con ciò che potrebbe essere un secchiello pieno di bottiglie di plastica riciclate piuttosto che un cotone tradizionale che una volta sembrava innocuo, fa in realtà una grande differenza e potrebbe salvare la terra da centinaia di litri di irrigazione, emissioni di CO2 e discariche.
La musa del denim SMART GUESS inaugura una nuova era. È una persona consapevole del proprio futuro e alla ricerca di sempre nuovi modi per migliorarlo. Gli anni ’80 e ’90 erano tempi diversi, in cui non ci si preoccupava dell’inquinamento e della salute del pianeta e in cui si ignoravano i danni provocati dall’uso di materiali non sostenibili. Oggi c’è sicuramente una maggiore consapevolezza. Siamo perfettamente a conoscenza dei problemi ambientali e delle conseguenze che i nostri comportamenti possono avere sulla terra. E siamo coscienti del gigantesco cambiamento che ci aspetta. Finalmente parole come “ridurre” e “riutilizzare” sono diventate di moda.
GUESS è stato pioniere del denim nelle sue molteplici forme da oltre tre decenni e ancora una volta sta portando fortuna alla fibra. Questa volta attraverso la promessa di un futuro sostenibile. Ancora sexy, ancora iconico, e sempre più motivato da qualcosa che ci unisce tutti.
© Riproduzione riservata