Intriga, incuriosisce, fa venire voglia di colore. L'Armocromia è sulla bocca di tutti, ma a conti fatti non sono poi in molti a conoscere davvero la materia. Qualche video sui social e tante chiacchiere tra amici sono spesso le uniche fonti d'informazione su un argomento che sovente viene vissuto come un gioco. Ed è normale, dato che si tratta in effetti di un tema divertente e leggero. Ma è davvero tutto qui? In base a cosa stabiliamo se una persona è Inverno, Autunno, Estate o Primavera?
Di certo non centrano nulla le congiunzioni astrali, l'allineamento dei pianeti o la data di nascita. Nulla nemmeno interpretazioni arbitrarie basate su un primo sguardo e via. Nossignore.
Per quanto l'Armocromia sia in effetti una disciplina piacevole e si presti ad essere vissuta con leggerezza, è anche molto tecnica. Richiede studio e preparazione per essere esercitata e professionisti seri per poter usufruire dei suoi benefici.
L'unico modo per scoprire la propria palette di riferimento è infatti un'analisi accurata, svolta da un consulente esperto. Ebbene, saremo i vostri insider in una consulenza cromatica: quelli che stiamo per raccontarvi sono proprio gli step fondamentali di cui si compone un'analisi di Armocromia. Curiosi?
Prima della consulenza: la scelta del professionista
Partiamo dall'inizio. Anzi, da prima dell'inizio: la scelta del consulente. Ovviamente uno non vale l'altro.
Intanto ci sono differenze di approccio, il che rende fondamentale scegliere il professionista giusto per raggiungere gli obiettivi personali e vivere l'esperienza (e ciò che ne consegue) nel modo migliore. E poi, non tutti ne sono consapevoli, esistono metodi di analisi differenti che prevedono percorsi e sistemi di classificazione specifici. Anche qui una scelta consapevole potrà aiutare a trarre il massimo dall'esperienza della consulenza di Armocromia.
Tra i metodi più diffusi c'è ovviamente quello conosciuto come "Flow Seasonal", reso celebre qui in Italia da Rossella Migliaccio. Ed è proprio su questo sistema che concentreremo la nostra operazione di "infiltrati", raccontandovi passo-passo cosa aspettarsi da una consulenza cromatica professionale. Che – ricordiamolo – dovrà essere eseguita rigorosamente dal vivo.
Quindi suoniamo il campanello del professionista individuato e… iniziamo!
Consulenza di Armocromia: step 1 – gli obiettivi
Potrà sembrare banale, ma non lo è affatto. Il primo passaggio fondamentale per un consulente d'immagine dovrà sempre riguardare la conoscenza del cliente. Chi è? Quali sono i suoi obiettivi? Cosa si aspetta dall’experience?
Ecco perché il primo passo in una consulenza cromatica ben fatta sarà sempre un piccolo focus sulla persona. Sorseggiando un caffè o una tisana, il professionista farà sempre "due chiacchiere" importantissime con chi ha davanti, che gli consentiranno di svolgere una consulenza il più possibile mirata e cucita sulle esigenze personali.
Consulenza di Armocromia: step 2 – il sottotono
A questo punto inizia la seduta cromatica vera e propria. Il metodo utilizzato è quello del draping, ovvero una prova di valutazione empirica in cui il consulente fa scorrere una serie di drappi in tessuto colorato sotto al viso del cliente e osserva l’interazione delle varie tinte con l'immagine cromatica da analizzare.
La persona si posizionerà quindi davanti a uno specchio senza make-up o accessori sgargianti vicino al viso e, una volta coperti abiti e capelli con un manto e un fazzoletto bianchi, si potrà procedere con l’analisi del primo parametro: il sottotono.
L'armocromista farà quindi scorrere sotto al viso del cliente coppie di drappi in tinte della stessa intensità e con lo stesso valore chiaro-scuro, ma con un sottotono opposto. In particolare di solito molto indicativi risultano il magenta (freddo) contrapposto all'arancione (caldo) e l'argento (freddo) con l'oro (caldo). La temperatura dell'incarnato reagirà per ripetizione ai drappi. Se il sottotono sarà freddo il consulente osserverà un incarnato più uniforme e luminoso con colori a radice bluastra (magenta/argento) mentre se l’incarnato sarà caldo noterà una brillantezza maggiore e un attenuamento di rughe e discromie con colori a base aranciata (arancione/oro).
Consulenza di Armocromia: step 3 – valore cromatico e brillantezza
Stabilito il sottotono si potrà passare alla valutazione dei parametri di valore chiaro-scuro e intensità.
L'analisi avviene servendosi di drappi verdi - colore di solito particolarmente reattivo - con sottotono corrispondente a quello del cliente, ma con saturazione e luminosità opposti. Il consulente sceglierà quindi due verdi caldi (uno più chiaro, saturo e luminoso e uno più scuro e meno brillante) se nella prova precedente aveva osservato un incarnato caldo, viceversa selezionerà due verdi freddi (uno più intenso e scuro e uno più chiaro e delicato).
La contrapposizione delle due tinte aiuterà a capire se i colori personali rispondono meglio a cromie più o meno piene, più o meno scure. Il criterio sarà basato sempre sulla ripetizione: occhi particolarmente brillanti, incarnati molto radiosi o capelli molto lucidi funzioneranno meglio con nuances più sature mentre immagini cromatiche più delicate chiameranno colori più soft. Ovviamente sarà lo stesso per il valore chiaro-scuro: la luminosità personale dovrà essere ricercata anche nei colori da indossare.
Consulenza di Armocromia: step 4 – il contrasto
Parallelamente all'intensità verrà valutato anche il parametro del contrasto che si genera tra pelle-occhi-capelli, servendosi di drappi d'indagine con pattern opposti. Di solito si tratta di rigati, ma potrebbero essere anche di disegni differenti.
Righe bianco-nere grosse e molto grafiche verranno quindi paragonate a un rigato più sottile e ton sur ton tra un bianco off-white e un grigio. A questo punto il consulente dovrà capire se la persona presenta un contrasto alto che necessita di pattern e abbinamenti più vividi per essere sostenuto, oppure se si trova davanti a un'immagine in cui i vari elementi risultano più sfumati e di conseguenza in armonia con interazioni più delicate.
Consulenza di Armocromia: step 5 – la stagione e il sottogruppo
Okay, ci siamo. Arrivati a questo punto il consulente ha in mano tutti gli elementi per operare una prima classificazione dell’immagine che sta valutando. Sulla base di quanto emerso nell’indagine dei vari parametri quindi sceglierà la palette più in linea con quanto osservato. Ma ovviamente non è ancora tutto.
Facendo scorrere sotto il viso del cliente i colori della stagione armocromatica individuata, infatti, si effettuerà parallelamente una valutazione "di fino" rispetto alla presenza di eventuali caratteristiche dominanti e alla presenza di colori jolly particolarmente funzionanti. Verrà eseguito quindi un lavoro molto mirato con confronti tra palette, composizioni di mix per possibili abbinamenti efficaci, risposte cromatiche personali alle differenti tinte e gestione di colori “non amici”. Al termine di questo passaggio (quasi) conclusivo il consulente consegnerà la palette individuata al cliente e ne approfondirà le declinazioni in termini di destinazioni d’uso: colorazioni capelli, trucco, guardaroba e accessori. A questo punto ci si saluterà, ma con la promessa di risentirsi molto presto!
Consulenza di Armocromia: step 6 – il moodboard
Trascorso qualche giorno dalla consulenza il cliente riceverà dal consulente quello che potremmo definire un piccolo "manuale di istruzioni per l'uso della propria palette". Oh sì, l’armocromista preparerà un moodboard contenente quanto emerso in fase di consulenza con esempi utili a visualizzare i concetti più importanti.
A questo punto al cliente non resterà che vivere la propria immagine e "l'universo colore" in modo più consapevole e – perché no? – più divertente. Magari con un po' di sano shopping conclusivo in palette!
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