Barbanera: scarpe come si deve

Non c'è bisogno di scomodare sempre gli inglesi. Quando la passione per il bello si unisce ad una squisita manifattura italiana nascono scarpe maschili che non temono rivali. Come quelle di Barbanera, che puntano tutto sulla personalità di chi le sceglie

Sì, è come pensate. Barbanera è lui, il famigerato pirata. Piaceva ai giovani fondatori del marchio l'idea di un eroe romantico, scavezzacollo e amabilmente seduttore, che sintetizzasse lo spirito della loro nuova avventura. Perché il progetto Barbanera ha solo pochi mesi, ma già promette di riuscire un faro di stile e di savoir vivre fuori dal coro.

Un salto nello spazio di viale Majno a Milano e a prima vista le scarpe già parlano da sole. Maschili ed eleganti, con quel cuoio tirato a lustro che scintilla come un cognac e le bicolore con sella in canvas che vedresti bene ai piedi di un artista tutto genio e sregolatezza. Non a caso ogni modello porta il nome di chi si è distinto per charme e capacità di incarnare un'epoca. La stringata Miles con il tradizionale disegno a traforo, il mocassino Hemingway, la monk-strap Chet a fibbia unica. Con la libertà sempre accordata al cliente di personalizzare colori e materiali, a misura del proprio gusto.

"Ci è stato insegnato che di un uomo si guardano scarpe e capelli", chiosa Sebastiano Guardì con simpatica assertività. Sergio, suo fratello, si sofferma sul dettaglio tecnico. "È un discorso di proporzioni e armonia. Le scarpe Barbanera sono molto fascianti, ma è un'aderenza che risulta comoda e portabile". Merito della celebre lavorazione brevettata da Goodyear, un meticoloso assemblaggio di suola e soletta con intercapedine in morbido sughero. Al resto ci pensa la qualità eccezionale del pellame, prodotto nelle migliori concerie nostrane.

Italians do it better, fatevene una ragione.