Il nuovo orologio Piaget Polo Date 36 mm batte il tempo dei tuoi #ExtraordinaryMoments
Vivere a pieno ogni istante, condividendo momenti di gioia e piacere con le persone a noi care: è la filosofia della Piaget Society, nata negli anni '60, quando Monsieur Yves Piaget raccolse personalità del mondo della cultura e del pensiero per condividere la passione per la bellezza e l’arte.
E per celebrare il nuovo orologio Piaget Polo, che rappresenta proprio il lato luminoso della vita, grazie al suo design raffinato ed elegante, alle complicazioni sofisticate e ai colori vividi, Piaget ha scelto tre "game changer", personalità che hanno fatto della passione il loro motore nella vita di ogni giorno.
Amina Marazzi, classe '92, fotografa freelance che ha scattato le immagini di questo editoriale; Piero Piazzi, manager italiano considerato uno dei più importanti agenti di modelle e talent scout a livello internazionale; Cristina Fogazzi, in arte Estetista Cinica, fondatrice di VeraLab, il marchio che ha segnato una vera e propria rottura nel mercato cosmetico. Conosciamoli meglio.
Quali sono i tuoi #extraordinarymoments?
Amina: Sono infiniti, a partire dalle giornate sul set, quando si brinda al team e alla sinergia che si è creata…stare in cucina, con amici, amori, profumi e spadellate, e poi ancora veder scendere il sole, non importa dove, che sia mare o città, basta che ci sia quella luce della fine di giornata.
Piero: I momenti più semplici e i più veri sono per me quelli più straordinari. Quelli che trascorro con la mia famiglia, mia moglie, i nostri cani, i nostri nipoti. Tutto ciò che rappresenta la mia vita più intima è per me un dono impagabile.
Cristina: Scappare al mare è da sempre il mio #extraordinarymoment. Ho una casa microscopica in Liguria e quando posso scappo lì.
Che rapporto hai col tempo?
Amina: Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo. Crescendo sembra scivoli addosso sempre più velocemente, ancora di più dopo questi ultimi due anni.
Piero: Ho grande rispetto del tempo perché, scusatemi il gioco di parole, il tempo va rispettato. Siamo protagonisti di una vita che ce lo distrugge, che non ce lo fa vivere.
Cristina: Ignoro il tempo. Mio padre lo dice da sempre. Sono sempre in ritardo. Ormai mi imbrogliano con gli orari degli appuntamenti!
Qual è la cosa che ti emoziona di più di questa collaborazione?
Amina: Poter collaborare con una Maison ed un team che mi ha dato fiducia fin dal primo momento.
Piero: Fare parte di una famiglia così ricca di storia come Piaget è per me davvero una grande emozione. La storia di questo marchio è davvero unica e irripetibile.
Cristina: Collaborare con un brand con un sacco di storia ed artigianalità alle spalle è per me bellissimo. Amo le cose fatte con passione e perizia dalle persone.
Bellezza e passione passano da ogni gesto quotidiano, come ci spiega Amina Marazzi.
Amina, la Piaget Society raccoglie persone che credono nella bellezza: quali sono per te le 3 cose più belle della vita?
La vita stessa. Il click della mia macchina. Respirare ed essere liberi.
La fotografia riesce a catturare il tempo che passa, come lo rappresenti nei tuoi scatti?
Senza alcuna regola, senza pensarci, come il battito di ciglia, catturo momenti consapevole che non potranno riprodursi egualmente il secondo dopo.
Sei giovanissima eppure puoi vantare nel tuo curriculum già diverse collaborazioni con marchi prestigiosi. Che cosa rappresenta per te il fatto che una Maison come Piaget ti abbia scelta sia come Art Director degli scatti fotografici di questo progetto che come protagonista?
Non ho mai creduto nei numeri, il mio challenge è stato far sì che la mia passione più grande diventasse la mia carriera. Affrontando ogni progetto dando il mio sguardo, la mia visione di bellezza, senza mai dimenticarmi di imparare e crescere puntando sempre a migliorarmi.
Piero Piazzi è l'emblema del "game changer", che nella sua carriera ha intrapreso tanti percorsi diversi, con grande successo.
Piero, della Piaget Society hanno fatto parte tante persone accomunate dalla passione per bellezza e arte e tu ne sei stato circondato nella tua carriera: che valore hanno per te e nel tuo lavoro?
Il mio concetto di bellezza è molto particolare e non coincide assolutamente con il modello di perfezione che tanti oggi rincorrono, la bellezza parte dallo stile, dall’eleganza non solo nel vestirsi ma soprattutto nei modi e nei gesti. Se nel mio lavoro ho avuto tanti riconoscimenti è anche perché ho trovato il bello dove glia altri magari vedevano l’imperfezione.
Dal ragazzo modello all’uomo manager di fama internazionale di oggi. Com’è cambiata la tua vita?
Penso all’oggi e non al passato e da uomo maturo, appagato, amato e capace di amare, mi piaccio come non mai nei miei 58 anni di vita.
L'impegno umanitario, il volontariato e i charity gala a favore di The Children for Peace di cui sei Ambassador…non ti fermi mai! Quale sarà la tua prossima sfida?
Cercare sempre nuove sinergie e collaborazioni con marchi che credono in quello che facciamo per i nostri bambini in Uganda e le loro famiglie.
Siamo una delle pochissime Onlus che non ha dipendenti, quindi ogni donazione va completamente a contribuire alla realizzazione di un progetto. Stiamo preparando il nostro Gala Dinner di novembre con grande gioia ed entusiasmo dopo che la pandemia ci ha notevolmente penalizzati.
Cristina Fogazzi è a capo di un'impresa di grande successo, che vende quasi tre milioni di prodotti all’anno, e si mette ogni giorno in gioco a supporto delle donne.
Cristina, la Piaget Society raccoglie persone che credono nella bellezza, tu ogni giorno aiuti le donne ad accettarsi e a credere in se stesse, prendendosi cura del proprio corpo: che cosa rappresenta la bellezza per te?
La bellezza non sta negli occhi di chi guarda ma nei nostri occhi quando ci guardiamo. Dobbiamo imparare a vederla noi per prime.
Audacia creativa e gioia di vivere fanno parte dei valori sia di Piaget che di VeraLab, quanto sono importanti nel tuo quotidiano e nel tuo modo di affrontare la vita?
Credo che sia l’audacia creativa che la gioia di vivere siano proprio due tratti distintivi del mio carattere. Sono così io e ho costruito un brand a mia immagine.
Nonostante la pandemia la tua azienda ha chiuso con ottimi risultati. Raccontaci delle difficoltà pratiche e creative legate a quest’ultimo periodo e del significato per te del ritorno ai valori più autentici della vita che, ora più che mai, proteggono la nostra preziosa quotidianità.
Lavorare durante la pandemia é stato molto complesso da un punto di vista pratico. Le spedizioni ci hanno fatto impazzire, tutto era caotico. Umanamente é stato complicato riuscire a far sentire tutti i collaboratori parte dell’azienda anche se eravamo chiusi a casa. Ma ho una squadra incredibile che non ha mai mollato Credo che la pandemia abbia fatto selezione per tutti dei rapporti umani. Abbiamo scoperto chi volevamo vicino, chi ci supportava davvero, chi si preoccupava per noi. Esiste credo per tutti un prima e dopo dei rapporti umani.
I nostri "game changer" in questi scatti indossano i modelli di Piaget Polo fra cui proprio i nuovissimi Polo Date 36 mm. Al passo con i tempi, l’estetica di Piaget Polo Date 36 mm riprende infatti lo spirito di questa collezione leggendaria, reinterpretandola in modo inedito.
Due modelli raffinati da 36 mm in acciaio con bracciali coordinati e una combinazione di dettagli con finiture lucide e satinate.
Un modello sfoggia uno splendido quadrante blu scuro Piaget e scintillanti indici in oro con diamanti incastonati, mentre l’altro punta su un quadrante totalmente bianco con lunetta fulgida e diamanti incastonati, abbinato a indici in oro con diamanti incastonati. Disponibili anche in oro rosa con dettagli che risplendono grazie ai diamanti e ai quadranti candidi come la neve, nelle versioni con cinturino in alligatore grigio ardesia o bracciale interamente in oro rosa.
… E per gli amanti delle gemme incastonate invece, Piaget presenta due modelli interamente pavé, uno dei quali con cinturino in alligatore blu scuro e l’altro con bracciale completamente pavé con diamanti.
Credits immagini: Amina Marazzi
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