
Quando arrivò seconda al concorso di Miss Italia, nel 2016, aveva solo 22 anni. È stata la prima Miss Curvy e l’evento aveva il sapore di una piccola rivoluzione dei costumi. Oggi Paola Torrente ha 28 anni, una laurea in Ingegneria, 550 mila follower su Instagram ed è una modella pur avendo una taglia 46. Collabora con marchi che vestono le donne esaltando le loro forme e in queste pagine la vediamo in Chiara Boni La Petite Robe. «Sono diventata testimonial dei marchi che amo: perché l’importante non è piacere agli altri, ma a noi stesse», dice.

La sua partecipazione a Miss Italia ha scatenato molte polemiche. Alla fine rubò praticamente la scena alla vincitrice, Rachele Risaliti.
«Mi è stato detto di tutto, però ho avuto anche tanto sostegno. Non era mai successo prima di vedere una taglia come la mia in concorso. Io sono cresciuta a fine Anni 90, erano gli anni della top model Kate Moss. C’erano modelli di bellezza totalmente irraggiungibili. Io ho sempre avuto dieci chili in più fino ai 18 anni, figuriamoci come potessi sentirmi. Avevo un corpo di adulta, ma ero una ragazza. A scuola ero la più piccola della classe come età, ma ero la più alta. Odiavo l’ora di ginnastica perché in quella tuta ero goffa. Anche quando gli altri non mi dicevano niente, le mie caratteristiche fisiche mi hanno portata ad avere una visione distorta di me stessa. Nella mia testa avevo frasi sentite qua e là, che mi facevano venire dei complessi. Ho seguito un’infinità di diete sbagliate dai 17 anni in poi. Pensavo: “Se dimagrisco sarò felice”. Era la mia ossessione. Poi un’amica mi disse: “Non è che stai dimagrendo troppo?”. E ho deciso di andare da un nutrizionista che mi ha insegnato come mangiare e come allenarmi».

Come è nata l’idea d’iscriversi al concorso di Miss Italia?
«Avevo quasi 21 anni, ero iscritta alla facoltà di Ingegneria, a Salerno. Mi capitò di vedere su Facebook annunci di moda per modelle curvy, allora non sapevo nemmeno che cosa fossero. Mi iscrissi a un casting per un calendario, a Milano, e mi presero. Andai con mia madre e fu un’esperienza molto divertente. Così l’anno successivo, quando un’amica mi mandò l’invito per un concorso di Miss Curvy, a Napoli, accettai subito. Vinsi, mi diedero dei fiori e mi dissero: “Bene, adesso dobbiamo andare a Jesolo per le selezioni di Miss Italia”. Io non avevo capito che si trattava del concorso nazionale, pensavo che la cosa sarebbe finita lì. Ero terrorizzata. “Ma dove vado?”, pensavo».
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Foto di Tommaso Gesuato - @chiarabonilapetiterobe
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