La prima volta di Madonna
Ora la Festa del Cinema celebra i 40 anni del film che ha lanciato un'icona globale. E raccontato un'epoca indimenticabile di moda e musica
Le ragazze che avevano 20 anni o giù di li nel 1985 sanno che c'è una scena nel film Cercasi Susan disperatamente divertente e sfrontata. È quella in cui Madonna, allora ventisettenne pop star in ascesa dopo la provocatoria hit Like a Virgin, si lava e si cambia d'abito in un bagno pubblico e, tra gli sguardi increduli delle altre in fila alla toilette, sfida il bon ton alzando le ascelle al getto d'aria calda dell'asciugatore a muro.
Un semplice gesto che racconta molto delle ragazze di quegli anni e di come volessero sentirsi libere, ma soprattutto seducenti perché ironiche e disincantate. Figlie delle femministe degli Anni 70, cresciute in un mondo di conquiste già solide, ignare delle battaglie ancora da combattere, erano però pronte ad affrontarle con la spavalderia di Madonna, copiandone le trasgressioni, le sopracciglia fitte e scure, i rossetti ciliegia, ma soprattutto la grinta assoluta, seppur ingentilita dai guantini di pizzo e dai romantici fiocchi di velluto tra i capelli con la permanente.
Il film, diretto da Susan Seidelman, compie 40 anni, è proiettato alla Festa del Cinema di Roma come omaggio alla regista e ha ancora molto da raccontare alle ragazze di oggi. Sullo sfondo della pellicola, c'è una New York in fermento molto prima e molto meno patinata della serie Sex and The City: è la Grande Mela in cui si stavano facendo le ossa e il patrimonio gli "yuppies" (parola nata in quel decennio) della finanza. Al centro della storia, cè una ragazza, Susan, anticonformista e ribelle con un guardaroba con cui ribadisce un'identità estranea a chi vedeva in un completo blu e in una carriera a Wall Street l'unica strada possibile.
La trama gira intorno allo scambio di identità tra Roberta, una casalinga annoiata della periferia borghese, interpretata da Rosanna Arquette, e Susan, che ha il volto appunto di Madonna. Due donne agli antipodi, ma unite da un desiderio comune: quello di riprendere in mano la propria vita.
Roberta, decisa a liberarsi da un noioso marito commerciante in vasche da bagno e da un'esistenza soporifera, si imbatte in uno strano annuncio su un quotidiano intitolato "Cercasi Susan disperatamente" e si presenta all'appuntamento indicato. Si troverà coinvolta nelle disavventure della stravagante Susan, che ha inconsapevolmente preso un paio di orecchini rubati da un suo amante, prima che fosse assassinato, ignorando che erano preziosi reperti. Inseguita da un sicario, Roberta verrà scambiata per Susan ed entrerà nel suo mondo di avventure rocambolesche, che le daranno però il coraggio di scegliere la vita che davvero desidera. Quanto a Madonna, sfoggia sullo schermo un tale carisma da diventare la vera protagonista inserendo nella colonna sonora la sua Into the Groove.
La potenza di questo film sta nel modo in cui racconta l'anima di quegli Anni 80 in cui credevamo tutto possibile. La moda nel film di Seidelman è un linguaggio che disegna le identità delle protagoniste e sottolinea la loro vocazione alla ribellione. Tutto ciò che indossa Madonna in 124 minuti di squinternati equivoci tra thriller e commedia è diventato un cult, una mappa di riferimenti e dettagli, molti dei quali ripresi nelle sfilate di diversi stilisti nei decenni successivi.
Capo di culto è la giacca con la piramide ricamata in lamé, disegnata dal costumista Santo Loquasto e che Madonna ha recentemente ripostato sui social proprio per celebrare i 40 anni del film. E su quello schermo hanno debuttato anche i tocchi animalier, i top di pizzo sotto le giacche maschili ampie, le minigonne sovrapposte ai leggings, i capelli cotonati con le fasce coordinate, la profusione di collane a rosario e giganteschi orecchini, gli stivaletti dalla punta cattiva, le borchie e i reggicalze bianchi a vista. Senza dimenticare le scene in cui Madonna è super sexy indossando semplici boxer e canottiera maschili. È uno stile che si nutriva di movimenti vicini alla musica come la new wave, il punk rock, il new romantic, con capi che hanno ridefinito la femminilità degli Anni 80 e rimarcato anche una certa idea di fluidità tra i generi. Quel mix di vintage, punk, gotico era diventato uno stile unico, replicato anche dalle band maschili al tempo vincenti: dai Duran Duran agli Spandau Ballet con le loro chiome vaporose, le camicie arricchite di jabot e le giacche damascate.
Viviamo un periodo complesso, in cui i social abbondano di gruppi che recuperano e riportano alla memoria e nostalgia collettive spezzoni di film, mode e canzoni, quasi in un'ossessione del "come eravamo"'. Probabilmente le adolescenti che nel 1985 si ispiravano a Madonna oggi hanno figlie native digitali alle quali non è facile tramandare miti e simboli del passato. Cercasi Susan disperatamente non rimane congelato all'epoca della sua uscita, ma è da rivedere perché conserva, nella sua leggerezza, un significato fresco e autentico per le ventenni di oggi, tormentate dalle aspettative e dai modelli omogenei dei social. Il messaggio è semplice: chiunque si sente fuori posto, non capito, può sempre ribellarsi e trovare, come succede a Susan e Roberta nel film, un'altra se stessa, un'alleata in cui riconoscersi.
Info e biglietti su romacinemafest.it e romacinemafest.boxol.it
© Riproduzione riservata
