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Juliette Binoche: La Francia nel cuore

Juliette Binoche: La Francia nel cuore

foto di Emanuela Mastropietro da Parigi Emanuela Mastropietro da Parigi — 28 Luglio 2016

Presto vedremo Juliette Binoche in una commedia in costume. perché all’attrice piace mettersi in gioco, sul set  e non solo. a grazia parla delle battaglie  che l’appassionano di più e del destino del suo paese. che, dice, «sarà salvato  solo dalle donne»

binoche

È un’attrice da record. La prima a essersi aggiudicata un Oscar (per Il paziente inglese, di Anthony Minghella) e i premi d’interpretazione nei tre più prestigiosi festival cinematografici: Venezia, Berlino, Cannes. Solo l’americana Julianne Moore è riuscita a eguagliarla.
Che cosa si prova ad aver vinto tutto?, chiedo a Juliette Binoche, 52 anni. «Il passato non m’interessa, solo il presente conta», risponde la star francese. «Ho continuamente bisogno di nuove sfide: è nella difficoltà che riesco a dare il meglio di me stessa».
È piacevole ascoltare l’attrice mentre racconta dei suoi mille progetti, della sete inestinguibile di nuove esperienze artistiche. Quando la incontro nello studio di posa parigino in cui è stato scattato il servizio fotografico che vedete in queste pagine, sono passate appena 12 ore dal massacro di Nizza del 14 luglio. Negli occhi ho le immagini della Promenade des Anglais insanguinata, in testa le cronache radiofoniche che descrivono l’orrore. Anche se a Parigi splende il sole e nel quartiere multiet-nico di Belleville, dove si trova lo studio, le bancarelle colorate delle comunità maghrebine e asiatiche parlano di un’umanità che può convivere in pace, ho l’impressione di rivivere quel 13 novembre del 2015, che aveva messo a ferro e fuoco la capitale con gli attentati al Bataclan e nei ristoranti dell’11° arrondissement.
Sarà questo il nostro quotidiano?, domando a Juliette Binoche confidandole il mio stato d’animo. «È come se il genere umano non fosse capace di diventare adulto», nota l’attrice. «Nelle nostre città, nelle nostre vite, abbiamo bisogno di più grazia, di più rispetto, di dolcezza. Venga», m’invita Juliette. «Mangiamo un boccone, poi continueremo la nostra intervista».
La pausa permette di prendere le distanze dall’emozione. È Binoche a rompere il silenzio mentre ci accomodiamo in un angolo dello studio per un pranzo veloce. Vuole sapere da quanto tempo vivo a Parigi, se sono sposata. «Sempre con lo stesso uomo?», domanda sgranando gli occhi quando la informo che il mio matrimonio dura da quasi 20 anni. «Ha vinto alla lotteria», esclama. Forse perché per lei la vita sentimentale è stata più complicata.
Dagli Anni 80 i giornali di gossip hanno regolarmente registrato l’inizio e la fine delle sue storie d’amore: con il regista Leos Carax e il subacqueo André Hallé, padre del suo primogenito, Raphaël, 22 anni; con agli attori Olivier Martinez, Benoît Magimel (da cui Binoche ha avuto Hannah, oggi 16enne) e il cineasta Santiago Amigorena, ex dell’attrice Julie Gayet, attuale compagna del presidente francese François Hollande.
Se oggi sia in coppia o no, l’attrice non lo precisa, anche se qualche mese fa l’ho sentita dire in tv di essersi riavvicinata a un ex compagno. «Lo sa che il mio primo fidanzato era italiano?», si limita a rivelarmi tra due forchettate di riso.  
Binoche è più a suo agio quando parliamo di lavoro. Il 25 agosto sarà sugli schermi italiani con Ma Loute, il nuovo film del regista francese Bruno Dumont: una commedia in costume, in stile satirico e grottesco, ambientata su una spiaggia del Nord della Francia nel 1910.   

Nel film lei interpreta Aude Van Peteghem, caricatura della gran dama d’inizio Novecento. Com’è entrata nel personaggio?

Leggi il resto dell’intervista sul numero di Grazia in edicola questa settimana

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