Firma gli styling di Levante e Cosmo e nel fahion system milanese è nota per il suo stile eclettico. La moda fa parte del suo DNA e il suo mondo coloratissimo riflette la sua doppia origine (padre brasiliano e madre italiana). Dallo «stanzino dei tessuti» dove con la nonna metteva insieme «idee strampalate come giacche animalier pelose fucsia e cuffiette da sweet lolita giapponese», allo styling per le riviste patinate, la sua carriera è sempre stata dettata da un unico mantra: mettersi in ascolto e non fermarsi mai. Neanche quando si tratta di riformulare nuovi modi di approcciare la moda rompendo gli stereotipi perché «l'obiettivo è annientare al concezione che debba esserci un'idea comune di bellezza e che ci debbano essere delle regole». Il cammino è ancora lungo, ma «stiamo già andando verso una direzione più inclusiva e sana». L'intervista a Thais Montessori Brandao, una tipa con le idee davvero molto chiare.
Thais indossa orecchini CoccofaCose
Raccontaci del tuo lavoro: come sei diventata fashion stylist?
Sapevo di voler fare questo lavoro sin da giovanissima. A due mesi dalla laurea, ho accettato uno stage presso una rivista di attualità culturale che aveva anche una sezione moda al suo interno. All'inizio dovevo occuparmi di tutt'altro, ma quando ho scoperto che la fashion editor del magazine era alla ricerca di una junior assistant, mi sono fatta avanti e da lì è iniziato il mio percorso in questo mondo. I miei tre anni da assistente sono stati faticosi e formativi, mi sono gradualmente trovata un lavoro in mano che ho imparato a gestire presto. Ho acquisito una capacità di problem solving che non pensavo di avere e ho iniziato timidamente a maturare uno stile personale che credo sia ancora in costruzione, come la sicurezza in me stessa come professionista. Insomma, ci sto lavorando…
Se dovessi definirti in tre parole…
Sorridente, empatica e insicura (non si direbbe!, ndr).
Thais indossa total look Angelia Ami e scarpe Arcosanti
Brand di moda, cantanti, personaggi famosi: come cambia la professione nei diversi contesti?
La professione dello stylist è varia, multisfaccettata, malleabile: questo lavoro ha davvero una vastissima varietà di aspetti. Quando si lavora con celebrity o cantanti bisogna fare uno sforzo empatico non indifferente perché, nonostante la fama, si lavora con persone “normali” cariche come ognuno di noi delle proprie insicurezze, debolezze e gusti. Costruire un’estetica trovando un equilibrio tra il rispetto della propria visione e quello per il cliente è la vera sfida e la bravura dello stylist sta proprio in questo balance. Invece, il momento editoriale che si manifesta con la pubblicazione di una fashion story su un magazine è il momento di “sfogo” attraverso il quale si può disegnare e costruire un immaginario, raccontare una storia solo nostra con la complicità del fotografo. Per lavorare con un brand, infine, bisogna essere dei buoni mediatori, riuscire a percepire la poetica e i valori del marchio, accantonare l’egocentrismo e mettersi in ascolto.
Rispetto al passato, credi che il tuo mestiere sia cambiato? Se sì, in che modo?
Sono ancora troppo giovane per avere un punto di vista obiettivo a riguardo. E anche il lavoro dello stylist è relativamente giovane, se pensiamo che è solo dagli anni 80 che si è iniziato a parlare davvero di Fashion Styling come di un mestiere. Prima era tutto in mano agli stilisti. Quando riviste, come per esempio The Face, che strizzavano l'occhio alle sottoculture urban, iniziarono a portare l'influenza della strada all'interno delle loro pagine, ci fu il crescente bisogno di una figura che riuscisse a conciliare high fashion, lusso e tendenze e a tradurre i tempi creando qualcosa in cui la gente si rispecchiasse.
Thais indossa top Clan
Qual è la tua giornata tipo?
Se c’è una cosa bella dell’essere freelance, è che nessuna giornata è uguale all'altra. Quando non scatto, la mattina di solito mi trascino fino al mio bar preferito sotto casa. Quando invece lavoro faccio direttamente colazione sul set e questo significa solo tanti caffè fino al lunch break. Nelle mie giornate libere cerco di destreggiarmi tra scartoffie e cose arretrate che ho trascurato durante la settimana di lavoro intenso e cerco di vedere i miei amici. Nelle ore serali incastro il mio allenamento di crossfit vanificando, poco dopo, tutti i miei sforzi con una pizza nella mia pizzeria preferita!
Che rapporto hai con il make-up? E con il tuo corpo?
Mi trucco solo ed esclusivamente per eventi speciali o per uscire la sera con gli amici. Il trucco è divertente ma non voglio abituare me stessa a vedermi sempre al top e tirata a lucido. Con il mio corpo, invece, ho un rapporto “odi et amo” molto travagliato. Lo osservo cambiare negli anni, ma lo rispetto man mano che cresco con lui ogni giorno di più. Il crossfit mi ha aiutato molto a migliorare il rapporto con il mio corpo, mi ha fatto acquisire una sicurezza che non ho mai avuto, mi ha resa più forte e ha annientato il senso di colpa quando volevo mangiare un dolce in più.
Thais indossa top Tyler McGillivary e gonna Marco Rambaldi
Trucco e capelli: a quali prodotti non rinunceresti mai?
Olio di cocco che uso praticamente per tutto: per cucinare, per struccarmi, per nutrire la pelle alternato all'uso delle creme viso e per togliere l'effetto crespo dai capelli. L'olio di cocco è stata davvero una rivelazione per me! In più, mi piace profumare di coconut muffin e mischiare il tutto con due gocce di essenza di patchouli sul collo. Il patchouli è l'unico profumo che uso dagli albori dei tempi. La cosa che adoro del patchouli è che non è solo un profumo, è un’essenza nel vero senso della parola, perché si fonde con il tuo essere, con il tuo pH, con il tuo odore ed ha la capacità di diventare il TUO profumo personale. Adoro che il mio profumo mi preceda e che le persone che frequento dicano: «Ok, è arrivata Thais, la stanza è satura».
Cosa non può mancare nel tuo guardaroba?
I colori, sempre.
Thais indossa orecchino e abito CoccofaCose, borsa Marco Rambaldi, capello Fiorellini e scarpe Vintage
Sul tuo Instagram c'è una presa di posizione politica sulla body positivity: come si coniuga con il tuo lavoro? Secondo te, oggi, siamo a un buon punto sull'accettazione di noi stesse oppure le donne hanno ancora molto lavoro da fare?
La moda e i brands hanno dovuto spostare la comunicazione e lo standard canonico di bellezza legato al corpo femminile in una direzione più inclusiva e sana. La moda è un fenomeno sociologico e la body positivity é solo la risposta a una domanda sempre più frequente da parte delle donne di tutto il mondo di vedersi rappresentate. Tutto a un tratto, la vitiligine che ha stravolto in negativo la vita di tantissime persone (vedi anche Michael Jackson che ha fatto la scelta drastica di cambiare addirittura il colore della sua pelle) è diventata non solo accettabile socialmente - con la comparsa della modella Winnie Harlow sulle cover dei magazine - ma addirittura un simbolo di unicità; così come le lentiggini, lo spazio tra i denti incisivi, i corpi morbidi e non magrissimi e tutti quei cosiddetti “difetti” che ci rendono rari e unici.
« Io penso che la bellezza non sia altro che un’emozione e che in quanto tale sia puramente soggettiva. L’idea di bellezza invece non esiste da sola: l'abbiamo inventata noi. Le abbiamo dato dei nomi, assegnato dei volti, dei corpi, delle regole rigide. Il passo successivo sarebbe quello di annientare queste regole e la concezione che debba esserci un'idea comune di bellezza. »
Thais indossa orecchini CoccofaCose e abito Marco Rambaldi
Sei una persona molto creativa. Come coltivi la tua creatività? Ci sono personaggi a cui ti ispiri oppure opere che per te sono fonte di ispirazione?
La mia afro discendenza e la mia doppia origine sono le mie più grandi fonti di ispirazione. Sono sempre presenti nella mia ricerca. L'arte in ogni sua forma, ma specialmente quella pittorica dei grandi artisti del Novecento, la politica e la strada sono altre essenziali fonti di ispirazione che nutrono continuamente la mia ricerca creativa ed espressiva.
Il volto di Levante è molto presente sui tuoi canali social: hai un rapporto particolare con la cantante?
Da qualche tempo a questa parte mi occupo di costruire i look di Levante. Per il momento la nostra collaborazione si limita ai suoi videoclip musicali, dove serve un occhio estetico che si leghi a un racconto. Per il resto, Claudia fa tutto da sola. Ha un gran gusto in termini di moda e delle bellissime intuizioni ed è un'artista intelligente, acuta e sensibile.
Thais indossa top Tyler McGillivary e gonna Marco Rambaldi
Cosa diresti a chi vuole fare il tuo lavoro?
Non siate egocentrici, non dovete vestire voi stessi o vestire qualcun altro come voi: dovete vestire un'altra persona. Mettetevi in ascolto.
Lasciamoci con un messaggio positivo: su cosa dovranno puntare le prossime generazioni?
Meno teste chine sugli smartphone e più vita, più viaggi, più amore, più cadute, più inciampi, e meno modelli di riferimento tossici perché la perfezione non esiste! Questo è un “promemoria” non solo per le prossime generazioni ma anche per me e per la mia generazione.
Credit ph: Federica Rossi D'Arrigo
Sitting editors: Daniela Losini, Sara Moschini
Beauty editor: Michela Marra
Location: Milano
Styling: Thais Montessori Brandao
Make-up and hair-styling: Serena Congiu
Abiti e accessori: Angelia Ami, Arcosanti, CoccofaCose, Marco Rambaldi, Clan, Fiorellini, Tyler McGillivary.
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