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MICAM Milano: tutte le novità e le tendenze calzature per l’Autunno-Inverno 2025/26

MICAM Milano: tutte le novità e le tendenze calzature per l'Autunno-Inverno 2025/26

foto di Grazia.it per Micam Grazia.it per Micam — 10 Marzo 2025
Siamo stati a MICAM Milano per farci raccontare dai maggiori brand del settore calzaturiero tendenze, novità e innovazioni per la prossima stagione


Appuntamento principale per produttori, buyer e addetti ai lavori, MICAM Milano ha acceso i riflettori sulle novità del settore calzaturiero per l'Autunno-Inverno 2025/26. ll salone internazionale di calzature più importante al mondo, che riunisce le collezioni di oltre 1000 brand in una tre giorni fatta anche di eventi, sfilate e occasioni ricche di ispirazione, è andato in scena a Rho Fiera dal 23 al 25 febbraio e, pronti ad andare alla scoperta delle numerose novità, c'eravamo ovviamente anche noi.

micam studio

Nello spazio MICAM Studio customizzato per l'occasione da Grazia, abbiamo incontrato alcune figure chiave di 9 brand italiani e internazionali per scoprire da vicino le tendenze e non solo, anche per tracciare un panorama completo di quello che è il oggi il mondo calzaturiero. Abbiamo parlato di heritage, innovazione, sostenibilità e della moda che ci attende per la prossima stagione, che sarà ricca di novità.

Paloma Barcelò, una storia di famiglia

paloma barcelo

Close-up su due modelli Autunno-Inverno 2025/26 di Paloma Barcelò.

Manuel Barcelò rappresenta la terza generazione di uno dei marchi spagnoli più amati del settore calzaturiero. «Paloma Barcelò è un'azienda familiare, è iniziata con mio nonno, io rappresento la terza generazione, e dagli inizi è conosciuta per la componente artigianale combinata con l'innovazione e il design». Una ricerca estetica originale, distintiva, che non mancherà per la stagione Autunno-Inverno 2025/26: «i trend per l'AI 2025/26 si concentrano molto su un aspetto di comfort e funzionalità: puntiamo sulla suola flessibile, leggera, per maggiore comodità e portabilità, combinata al design distintivo, trendy».

Uno dei nostri prodotti iconici del brand è lo stivaletto con tacco e suola alti, «a noi piace aggiungere qualche centimetro in altezza» precisa Barcelò, anche se uno dei modelli di punta per la prossima stagione sarà anche la sneaker in camoscio.

Fessura, dalle grandi performance alla vita di tutti i giorni

fessura

Da sinistra: Elia Ferranti, responsabile marketing di Fessura - Un dettaglio di uno dei modelli in collezione.

«Fessura nasce nel 2010 con una scarpa componibile a mano, la scarpa green per eccellenza perché veniva assemblata senza processo di incollaggio quindi con minori immissioni» ci spiega Elia Ferranti, Responsabile Marketing di Fessura, azienda marchigiana che unisce funzionalità e moda creando scarpe per la corsa e per il trail.

Approccio sostenibile e attenzione per il consumatore-intenditore che ama lo sport ma non solo «credo che lo sport stia entrando in maniera prorompente nel segmento moda perché sempre più persone fanno attività sportiva quindi c'è la necessità di un prodotto che sia dal punto di vista estetico accattivante ma anche funzionale dal punto vista del mondo dello sport» die Ferranti. «Noi stiamo rispondendo a questa esigenza con una divisione delle collezioni in lifestyle e performance. In performance stiamo producendo scarpe ready to race per gli atleti».

Il prodotto di punta attualmente è la GSR, acronimo di Great Sibillini Ring, è una scarpa ready-to-race molto leggera con una tecnologia che rappresenta il massimo della performance sul mercato.

InBlu, tecnologie all'avanguardia

inblu

Da sinistra: Ruggero Abbiati, Responsabile Estero del marchio Inblu - Uno dei nuovi modelli per la stagione AI 2025/26.

«Un marchio importante, alla portata di tutti con un rapporto prezzo-qualità ottimo» così Ruggero Abbiati, Responsabile Estero del marchio Inblu, ci apre le porte di nome storico italiano, di un brand fondato negli anni Settanta e oggi conosciuto e pubblicizzato in tutta Europa. A renderlo inconfondibile è la ricerca del comfort in ogni modello, specialmente in quelli con tecnologia Dual Density. «Un prodotto rivoluzionario perché ha un plantare molto morbido, una suola rigida ma allo stesso tempo morbida, priva di colle: permette di fare passi avanti anche in termini di sostenibilità essendo appunto un prodotto esente da colla».

L'attenzione verso il tema della sostenibilità è infatti ai primi posti per Inblu da molti anni: «con la tecnologia dell'iniezione non ci sono colle, solventi altamente inquinanti per l'ambiente oltre che cancerogeni. Negli ultimi anni abbiamo sviluppato anche delle verniciature a base d'acqua, cosa che permette di escludere tutto quello che è altamente inquietante».

Brunate, un'esperienza lunga 100 anni

brunate

Close-up su un modello della collezione Autunno-Inverno 2025/26 di Brunate.

«Noi produciamo scarpe e calzature da donna da giorno, quindi per la donna che si muove, lavora, è attiva, quindi la prima cosa è la praticità» ci spiega Andrea Galli, manager e discendente del calzaturificio Brunate, un'azienda che compirà 100 anni nel 2026. Dalla praticità ai trend: «Il prodotto di punta sicuramente per il prossimo inverno è una scarpa testa di moro o bordeaux, in materiali lucidi ma sempre naturali, una scarpa quotidiana da mettere dalle 7 della mattina alle 10 di sera».
Comodità e stile sono da sempre il focus dell'azienda, insieme a un approccio sostenibile che viene perseguito da lungo tempo. «La calzatura rispetto all'abbigliamento e al tessile» ci racconta Galli «ha il grosso vantaggio che, se parliamo come nel nostro caso di una calzatura in pelle, parte da uno scarto. Perché la pelle che utilizziamo noi è uno scarto della macellazione, nobilitato ma pur sempre uno scarto ed è biodegradabile».

NeroGiardini, investire sul capitale umano

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Da sinistra: Enrico Bracalente - Un modello della collezione Autunno-Inverno 2025/26.

Nato negli anni 80 ma lanciato veramente nei primi Duemila, NeroGiardini è oggi un brand leader a livello europeo. Enrico Bracalente, al timone di B.A.G. spa, azienda marchigiana titolare del brand NeroGiardini ci parla di un momento sicuramente particolare per il settore: «sappiamo benissimo che è un momento difficile ma le aziende strutturate, organizzate quelle che hanno le risorse per continuare a investire sicuramente riusciranno a superare questo momento. Noi stiamo investendo nel capitale umano, nelle strutture commerciali, perché vogliamo consolidarci nel mercato interno e sviluppare il mercato europeo oltre a 6 mercati internazionali».
Da diverse stagioni il marchio ha eletto una tipologia a modello di punta, lo stivale. «Il prodotto di punta sono gli stivali, nelle nostre collezioni hanno una certa rilevanza. Il 2025 prevediamo sarà l'anno del boom dello stivale» ci spiega Brancalente. Alla base, per NeroGiardini, un design che deve attirare il consumatore riflettendosi poi in una soddisfazione a livello di comfort.

Mou, tra DNA e creatività

mou

Da sinistra: Un modello della collezione Autunno-Inverno 2025/26 - Simone Ponziani, CEO di Artcrafts International SpA.

«La particolarità di Mou è nel nome stesso, che in francese significa soffice al tatto. Quindi la comodità, la sensazione di cozyness e di morbidezza è intrinseca nel brand» racconta Simone Ponziani, CEO di Artcrafts International SpA, azienda che vanta un portfolio di marchi come Crocs, Scholl, Ipanema e appunto Mou, «un brand londinese nato nei primi anni Duemila da un'intuizione della fondatrice e tutt'ora direttrice creativa Shelley Tichborne, che aveva intuito che ci poteva essere un mercato per questa tipologia di prodotto». Un marchio divenuto un cult per un'intera community, che oltre a settarsi su una fascia accessibile e avvalendosi di metodi sostenibili (i modelli vengono realizzati con prodotti derivanti dallo scarto di lavorazioni) che segue una propria direzione in termini di moda per non snaturarsi. «Mou ha un suo percorso e una sua identità e l'influenza dell'evoluzione delle tendenze moda viene incorporata nel suo DNA che non viene mai snaturato. All'interno del trend generale Mou ci sta benissimo: siamo in un movimento in cui comodità, praticità, sostenibilità sono al primo posto» conclude Ponziani.

Primadonna vuol dire tacchi

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Da sinistra: Valerio Tatarella, fondatore di Primadonna - Due modelli della collezione Autunno-Inverno 2025/26.

Valerio Tatarella, fondatore di Primadonna Spa condivide la visione del brand in modo deciso e ci racconta che a renderlo speciale «è una ricerca sempre mirata su quelli che possono essere i desideri delle donne. Cercare di arrivare a loro con quello che vogliono in quel momento, in quel preciso istante della stagione». Ci parla di un bel momento per il brand, che dal punto di vista stilistico trova la massima espressione nel ritorno del tacco, alto e iper femminile. «Le sneakers continuano a contenere un fatturato molto alto, ma i tacchi stanno cominciando a riprendere tanto spazio e siamo contenti perché Primadonna vuol dire tacchi».
In pole position in fatto di tendenze troviamo décolleté, il prodotto di punta «tacco 110!» ironizza Tatarella, slingback e stivali, proposti nel classico nero e in un bordeaux intenso dal finish lucente.

Gio+ punta sull'originalità

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Da sinistra: Samuela Pucchio, Product Manager di Gio+ - Un modello della nuova collezione Autunno-Inverno 2025/26.

«Non seguiamo troppo le tendenze, cerchiamo di fare tendenza» ci racconta Samuela Picchio, Product Manager di Gio+, marchio lanciato dall'azienda marchigiana Giove, realtà presente da decenni sul mercato europeo che propone calzature che uniscono artigianalità e stile.
«Il nostro brand nasce da un'azienda familiare, nasce dal nostro fondatore Gianni Ciarapica: Gio, di Gionni, e + per simboleggiare tutti quelli che collaborano con lui. Nasce da un'idea di comodità abbinata alla raffinatezza. Abbiamo pensato che ogni donna deve uscire di casa al mattino ed essere comoda, magari con una sneakers, avendo però sempre un tocco ricercato, originale. Puntiamo sull'originalità». Modello di punta del brand sono infatti le stringate dal concept sportivo, impreziosite però da applicazioni e dettagli distintivi. Dettagli che si ritrovano anche nei nuovi modelli che il brand sta esplorando, come gli anfibi con maxi fiocchi.

IdEight, sostenibile fa rima con stile

giuliana borzillo id eight

Da sinistra: Giuliana Borzillo, co-founder di ID-Eight - Close-up sul modello Hana di ID-Eight.

ID-Eight è un brand giovane, nato nel 2019 partendo da un'esigenza reale: quella di trovare una scarpa sostenibile ma anche stilosa, particolare. «Volevo comprare una sneakers sostenibile, sono una grande appassionata di questo tema, ma non trovano niente che fosse interessante. Tutti i brand che vedevo proponevano un look basic, che non mi entusiasmava» ci racconta Giuliana Borzillo, co-founder del brand insieme al marito, designer di calzature. Volendo applicare a questo concetto un input più creativo, nasce il modello iconico Hana, che coniuga estetica e sostenibilità. «Abbiamo scelto di utilizzare tutti materiali cruelty-free derivanti dagli scarti dell'industria alimentare come bucce di mela, fette di ananas, uva, mais, materiali bio-based che sostituiscono una gran parte poliuretanica. Questo ci permette di non usare la pelle, la lana e la seta e, dall'altra parte, di non usare semplicemente plastica come alternativa». Un approccio sostenibile che si riflette su tutta la filiera, dalla produzione etica e poco impattante al riciclo delle sneakers usate, che tiene conto però anche delle tendenze moda del momento: «Noi cerchiamo di non seguire le tendenze, abbiamo un prodotto continuativo, ma per l'Autunno-Inverno 2025 siamo tornati ai colori caldi, ai colori della terra, più prettamente invernali nei toni del marrone, del salvia».

© Riproduzione riservata

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