Lino Guanciale: «Dimenticate i maschi alfa»
In tv, accanto a Vanessa Incontrada, Lino Guanciale è un avvocato cinico e sciupafemmine. «Tutto il contrario di me», dice lui. «Con le donne è meglio mostrare il proprio lato sensibile»
«Recitare non basta più. Cambiano i tempi e cambiano i mestieri. Anche quello dell’attore», dice Lino Guanciale, che interagisce con il suo pubblico postando foto e pensieri su Twitter e Facebook. E insegnando Storia del teatro e della regia alle scuole superiori. Lo vediamo, accanto a Vanessa Incontrada, come protagonista della nuova fiction di Rai Uno Non dirlo al mio capo, dove interpreta un avvocato arrogante e sciupafemmine. «È il mio opposto», dice. «Sono un anarchico: odio le distanze e le gerarchie».
Non è nemmeno un Casanova?
«Non c’è niente di più lontano da me. Io al maschio alfa, più dominatore, preferisco il maschio beta, che è anche molto più furbo: lui, per sedurre, applica strategie che fanno leva sulla sensibilità femminile e sull’istinto materno delle donne».
Da piccolo sognava di diventare un giocatore di rugby e, poi, un medico, come suo padre. Oggi ha dei rimpianti?
«Nessuno. Dallo sport ho imparato disciplina, metodo e gioco di quadra. Osservando mio padre con i suoi pazienti, ho capito quanto sia importante avere un rapporto alla pari con i miei allievi».
Ha dichiarato di essere testardo e felice di esserlo. Perché?
«La testardaggine mi sostiene e mi aiuta a perseguire gli obiettivi. Ed è anche una forma di coerenza: chi mi frequenta,
sa come sono e come reagisco. E, forse, questo è il mio peggior difetto».
Non dirlo al mio capo, Rai uno, dal 28 aprile, in prima serata.
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