«Ragazze a Beverly Hills», la bibbia ufficiale di tutte le bionde del mondo, che da sempre guardano a Cher Horowitz (Alicia Silverstone) come alla loro personale guida spirituale, compie 20 anni.
Per festeggiarlo, ecco un mix di venti curiosità e frasi passate alla storia che rendono questo film – e la sua protagonista – ancora attuali come non mai.
gallery 20 anni di Ragazze a Beverly Hills
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Cher è un’eroina contemporanea Forse non tutti sanno che Ragazze a Beverly Hills è in realtà la trasposizione – ovviamente attualizzata – del romanzo «Emma» di Jane Austen, datato 1815. L’intenzione della regista e sceneggiatrice Amy Heckerling era quella di realizzare uno show per l'emittente Fox sullo stile di Beverly Hills 90210, intitolato «No Worries»: quando la Fox si tirò indietro, il progetto passò alla Paramount, che decise di farne un film.
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Cher accetta le battute taglienti (o forse non le capisce) Cher: «Vorrei fare del bene all’umanità.»Josh: «Perché non ti sterilizzi?»
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Tante candidate, una sola vincitrice Inizialmente per il ruolo di Cher Horowitz furono considerate Sarah Michelle Gellar e Reese Witherspoon, ma si arrivò poi ad offrirlo ad Alicia Silverstone perché Amy Heckerling voleva assolutamente «la ragazza di quel video degli Aerosmith».
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Cher è un personaggio controverso La leggenda narra che Alicia Silverstone non fosse affatto convinta del ruolo che le stavano proponendo: l’attrice infatti pensò di primo acchito che Cher fosse una «piccola st***za materialista e fastidiosa», praticamente priva di qualità. Si dice che fu un pranzo in compagnia di Amy Heckerling a farle cambiare idea.
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Per Cher gli uomini non avevano segreti… o quasi «Christian aveva detto che mi avrebbe chiamato domenica... voleva dire che mi avrebbe chiamato giovedì.»
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Per alcuni, questo film è stato l’inizio di una carriera Ragazze a Beverly Hills è il primo lavoro della costume designer Mona May: la sua carriera poi decollò e diventò la costumista di film come «Prima o poi me lo sposo», «Mai stata baciata» e «Romy & Michelle».
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Cher è molto obiettiva, anche in fatto di relazioni «Forse non sono io la sua anima gemella… voglio dire, lui si veste meglio di me! Cosa avrei aggiunto io al nostro rapporto?»
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Ragazze a Beverly Hills ha segnato il trionfo del tartan Stando a quel che si dice, nel film compaiono ben cinquantatré diverse fantasie di stampe tartan, e Cher a sua volta ne indossa sette tipi. La stessa Cher, inoltre, si cambia d’abito sessanta volte in novantasette minuti.
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Le metafore utilizzate da Cher sono sempre efficaci Tai: «Ti pare carina?»Cher: «No, sembra un Monet.»Tai: «Cos’è un Monet?»Cher: «Era un pittore: i suoi quadri da lontano sono anche belli, ma da vicino sono pieni di macchiette!»
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Ragazze a Beverly Hills ha (ri)scritto la moda Le catene porta-cellulare utilizzate da Cher e dalle sue amiche – palesemente ispirate allo stile di Chanel – ricevettero l’approvazione nientemeno di Karl Lagerfeld, e lo ispirarono a disegnare la versione «ufficiale» targata Chanel di questi accessori. Dall’altro lato, Calvin Klein, alla luce delle pressioni ricevute dai fan, nel 2010 rimise in produzione il celebre abito bianco indossato da Cher al primo appuntamento con Christian.
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Cher è (giustamente) contro la moda maschile di metà anni ‘90 «Va bene, cercherò di non essere snob con quelli della mia generazione, ma vi sembra un modo di vestirsi questo? I pantaloni sono di tre taglie più grandi, rotti, sdruciti, per non parlare di quei capelli gelatinosi – bleah! – e poi quei cappelletti messi al contrario… e io dovrei perdere la testa per uno di loro? Non credo proprio!»
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Non sempre la fretta è cattiva consigliera Il film fu girato in soli 40 giorni per problemi legati al budget, e il successo che riscosse fu del tutto inaspettato. Uno dei dati più sconcertanti è costituito dall’aumento di persone che, in seguito alla visione, si sono sottoposte a trattamenti di disintossicazione perché ispirate dal programma dei dodici passi seguito da Travis (Breckin Meyer).
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Cher in fondo è una bionda di sani princìpi «Sentite, io non lo voglio fare finché non ho trovato la persona giusta. Avete visto quanto sono esigente con le scarpe, e quelle le porto ai piedi!»
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Il musical e il sequel sono (forse) in arrivo Le voci girano ormai da tempo: pare che Amy Heckerling stia lavorando a un adattamento di Ragazze a Beverly Hills in chiave musical, e che Katy Perry abbia espresso il desiderio di interpretare la parte di Cher. Alicia Silverstone ha invece dichiarato di essere completamente disponibile nel caso in cui fosse previsto un sequel.
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Cher conosce le regole dell’attrazione «Stammi a sentire, quando arriviamo fatti notare da Elton, ma non lo salutare per prima! Fa' finta di divertirti molto, e fai la sciolta. Mettiti a parlare con qualcuno che gli sta vicino e di sesso maschile, fa' venire lui da te. Altra cosa, trova una scusa per allontanarti mentre lui ti sta parlando. Il trucco è far crescere il desiderio, è chiaro?»
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Ragazze a Beverly Hills e i pregiudizi sessuali Stando a quanto dichiarato dal casting director, il ruolo più difficile da trovare fu quello di Christian (Justin Walker), perché nessun attore pareva intenzionato a voler recitare parti in cui il personaggio era omosessuale.
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Cher è consapevole dei limiti delle proprie amiche Cher: «Se è una commozione cerebrale, bisogna tenerla sveglia, falle delle domande!»Elton: «Quanto fa sette per sette?»Cher: «Cose più semplici!»
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Non sarebbe Beverly Hills senza una festa Amy Heckerling vide delle persone giocare a «succhia e soffia» mentre stava già lavorando al film ed era a una festa a casa di amici: fu così che decise di inserire questo gioco nella scena del party a cui partecipano Cher e le sue amiche. L’idea di utilizzare la canzone «Rollin’ With the Homies» fu di Coolio, mentre il ballo che Elton (Jeremy Sisto) fa su questo pezzo fu completamente inventato dall’attore.
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Il padre di Cher ha le idee chiare sul matrimonio «Si divorzia dalle mogli, non dai figli.»
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Cher potrebbe entrare nello staff di Obama Mr Hall: «Ritenete giusto dare asilo in America alle persone oppresse e bisognose d’aiuto?»Cher: «Dunque, facciamo subito un esempio, prendiamo gli Haitiani: loro hanno bisogno di venire in America. Qualcuno di noi potrebbe obiettare, non ci sono risorse sufficienti… situazione analoga si verificò quando organizzai il compleanno di mio padre. Sull’invito c’era scritto di confermare, perché era una cena seduti, ma alcuni vennero lo stesso senza aver confermato, e questo mi fece molto irritare. Misi la cucina sottosopra, sconvolsi le portate che avevo previsto e aggiunsi dei posti a tavola. Ma alla fine la festa riuscì bene perché eravamo in tanti… secondo me se il governo riuscirà a organizzare la cucina così come ho fatto io, sarà una gran festa, con gli Haitiani! E per concludere vorrei ricordarvi che non c’è scritto si prega di confermare l’invito sulla Statua della Libertà!»
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