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Dieci leggende metropolitane sugli animali: quali sono vere e quali no

Home » Lifestyle » Tendenze » Dieci leggende metropolitane sugli animali: quali sono vere e quali no

Dieci leggende metropolitane sugli animali: quali sono vere e quali no

foto di Claudia Ricifari Claudia Ricifari — 11 giugno 2015

Spesso gli animali sono protagonisti di storie straordinarie, il che spesso rende difficile distinguere la realtà dal mito.

Quante volte vi è capitato di sentire storie assurde sulle capacità sensoriali di cani e gatti? O di chiedervi da dove derivino alcuni modi di dire relativi agli animali, come per esempio quello che riguarda le lacrime del coccodrillo?

Quel che è certo è che il comportamento di molte specie rimane ancora oggi misterioso e questo non fa altro che accrescere voci e dicerie, che nonostante tutto hanno spesso una grossa fetta di verità al loro interno.

Sfogliate la gallery per scoprire quali leggende sugli animali sono vere e quali invece completamente false.

Le leggende sugli animali

  • I cani possono sentire i tumori I cani possono sentire i tumori Sembra incredibile, eppure l'olfatto dei cani non è fatto solo per localizzare carne e croccantini. È stato dimostrato che gli amici a quattro zampe sono in grado di captare specifici odori legati al cancro. Uno studio ha appurato che i cani avevano un'accuratezza del 98% nell'individuare persone affette da tumore al colon.
  • Alcuni animali possono prevedere un terremoto Alcuni animali possono prevedere un terremoto I primi aneddoti circa questa capacità di alcune specie risalgono addirittura all'Antica Grecia. Gli scienziati non riescono a spiegare con certezza cosa succede, ma in molti sono convinti che gli animali, soprattutto i felini, riescano a percepire i piccoli smottamenti del terreno e i cambiamenti nell'atmosfera che precedono un terremoto.
  • I coccodrilli piangono I coccodrilli piangono Quante volte ci è capitato di usare l'espressione «piange lacrime di coccodrillo»? Ebbene, questo modo di dire deriva dal fatto che i coccodrilli in effetti piangono mentre mangiano la loro preda. I ricercatori credono che dipenda dai muscoli della mascella che sforzandosi premono sulle ghiandole lacrimali durante la masticazione. Quella dei predatori è un tipo di masticazione particolare, che prevede che il cibo venga strappato e poi ingoiato. Le ghiandole che mantengono umidi gli occhi sono proprio vicino alla gola e questo determina le lacrime.
  • I pipistrelli sono ciechi I pipistrelli sono ciechi Questa credenza deriva dal fatto che i piccoli mammiferi utilizzano dei sonar per volare nel buio ed evitare gli ostacoli. In realtà i loro occhi, seppur piccoli e poco sviluppati, sono completamente funzionanti. Inoltre i pipistrelli hanno un ottimo senso dell'udito e dell'olfatto. La leggenda, quindi, in questo caso è completamente falsa.
  • I koala hanno le impronte digitali I koala hanno le impronte digitali Sembra incredibile, eppure questi animali non solo hanno delle impronte digitali, ma queste sono del tutto simili a quelle di un essere umano. Marsupiali e primati divergono nel percorso evolutivo di 70 milioni di anni. Per questo motivo gli scienziati sono sconcertati che le due specie condividano certe caratteristiche. Tra queste, anche la capacità dei koala di afferrare gli oggetti esattamente come le persone.
  • Le galline possono cambiare sesso Le galline possono cambiare sesso Ebbene sì. Questi animali hanno una sola ovaia funzionante, la sinistra, e una gonade non attiva a destra. In caso di cisti, tumori o condizioni simili, l'ovaia sinistra, cioè quella funzionante, può regredire fino a diventare dormiente. Dall'altro lato, la destra è in grado di diventare attiva, trasformando la gallina anche fisicamente e rendendola simile a un gallo. Da un punto di vista funzionale, però, il nuovo apparato non sarà in grado di procreare.
  • Le formiche zombie esistono Le formiche zombie esistono State tranquilli. Non c'è nessuna epidemia che rischi di trasformarci tutti come in «The Walking Dead». Le formiche zombie sono delle normali formiche infette da un particolare tipo di fungo che attacca il sistema nervoso. Il fungo costringe il piccolo animale a trovare posti umidi e freschi per la sua riproduzione e diffusione, controllando completamente le azioni della formica che per questo si definisce "zombieficata". Questo fino alla sua morte, che il più delle volte, avviene proprio a mezzogiorno.
  • Le gobbe dei cammelli sono cisterne d’acqua Le gobbe dei cammelli sono cisterne d’acqua Un cammello può sopravvivere per circa sette giorni senza acqua, ma questo non avviene perché trasporta delle riserve nella sua gobba. I ruminanti sono in grado di evitare la disidratazione che ucciderebbe molti altri animali grazie alla forma ovale dei globuli rossi (che invece in tutte le altre specie sono rotondi). Per quanto riguarda la gobba, non è altro che un ammasso di grasso, utile per fornire fino all'equivalente di tre settimane di cibo. Le uniche parti del corpo in grado di trattenere l'acqua sono i reni e l'intestino, che nei cammelli sono efficientissimi.
  • Le lepri impazziscono a marzo Le lepri impazziscono a marzo Un antico modo di dire diceva «pazzo come una lepre marzolina», riferendosi allo strano comportamento che questi animali, solitamente timidi e pacifici assumevano con lo sbocciare della primavera. Questo perché nel periodo dell'accoppiamento il comportamento delle lepri cambia completamente, arrivando persino a diventare aggressivo con la rivale in amore. Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, questo fenomeno riguarda solo le femmine.
  • Le marmotte prevedono l’arrivo della primavera Le marmotte prevedono l’arrivo della primavera La marmotta è l'unico animale ad avere un giorno a lei dedicato. Secondo la leggenda ogni 2 febbraio la marmotta si sveglia dal letargo. Se vede la sua ombra vuol dire che altre sei settimane d'inverno ci attendono, se non la vede significa che la primavera è in arrivo. (Questo perché nell'inverno nordamericano, dove nasce la credenza, il cielo terso nei mesi invernali corrisponde alle temperature più fredde). In realtà le marmotte in autunno si preparano fisicamente a sei mesi di letargo, ma durante questo periodo arrivano a consumare fino a un terzo del loro peso su base quotidiana. Questo significa che quando decidono di emergere è per i cambiamenti di luce e temperatura, due fattori determinanti per il consumo di energie e che causano il risveglio e dunque la previsione, ombra o non ombra.
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